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“Calici & Spicchi”: Antonella Amodio racconta la Campania golosa e valorizza il binomio Vino e Pizza

Antonella Amodio
Antonella Amodio

Il mondo della pizza è sempre più presente nella quotidianità odierna, una crescita continua che negli ultimi anni ha reso questo prodotto così semplice e senza pretese, incredibilmente popolare. Diciamo che siamo nel pieno del fenomeno pizza e da questa crescita si può parlare di una nuova rivoluzione anche su quello che negli ultimi anni sembrava un binomio consolidato, ovvero il suo abbinamento con le bevande. Seppur se ne parla già da tempo tra i vari operatori del settore, il pubblico generico continua a vedere questo prodotto accompagnato prevalentemente dalla più popolare birra o pizza bibita, ora si osa addirittura con i cocktail, ma quello che invece sta prendendo sempre più forza è la combinazione pizza e vino, un “matrimonio” che – soprattutto nelle latitudini partenopee – è consuetudine non solo contemporanea.
Finalmente il mondo pizza si sta aprendo sempre di più a questo felice binomio, frutto anche dell’estro e delle diverse tipologie di impasti e guarnizioni che spopolano in questo universo pizza.

Antonella Amodio, Luca Piscopo e Renato Rocco
Antonella Amodio, Luca Piscopo e Renato Rocco

Una combinazione che permette di scoprire con divertimento e passione, non solo abbinamenti insoliti e accostamenti inediti, ma consente anche di approfondire quello che il settore vino ha da dire.
Certo esiste ancora una certa diffidenza in pizzeria nel lasciarsi guidare nell’abbinamento o nel farsi consigliare dalle figure professionali – sommelier ove presenti – nella scelta del vino, tuttavia trovare professionalità e una carta dei vini sta diventando un fenomeno riscontrabile in modo esponenziale lungo tutto lo stivale. A consolidare questo intrigante e dinamico abbinamento, arriva la recentissima pubblicazione della collega Antonella Amodio, giornalista e sommelier autrice di Calici&Spicchi, il libro di Malvarosa Edizioni, dove vengono illustrati e raccontati ben 101 abbinamenti tra il vino e la pizza, spaziando dalle pizze più tradizionali a quelle più creative.
Come ha raccontato Antonella, durante una delle serate di presentazione, presso la pizzeria Anema & Pizza a Frattamaggiore di Luca Piscopo: “Questo libro è frutto di un lavoro di oltre tre anni, che non è stato semplice. Un lavoro che in un certo senso raccorda e rappresenta la mia vita professionale, nata dalla passione iniziale per la cucina e successivamente per il vino, che da oltre 25 anni divulgo attraverso le collaborazioni con testate giornalistiche».
Un lavoro impegnativo anche per qualche situazione che vede ancora il binomio Pizza/Vino, non perfettamente compreso come ha continuato a spiegare Antonella, portando come esempio un accadimento accadutole in fase di stesura del testo: «Nel momento in cui ho chiesto a un produttore la foto della bottiglia da poter inserire nel mio volume, mi ha detto di no, perché secondo il suo immaginario. Il suo vino non poteva essere abbinato alla pizza perché leggermente più POP rispetto a quello che era il suo prodotto. Questo però è un fatto che deve far riflettere, perché se oggi le pizzerie stanno cambiando fisionomia, grazie appunto a sperimentazione, alla voglia comunque di mettersi in discussione, dall’altra parte ci devono essere altrettanti produttori pronti a fare un passo in avanti in una nuova tendenza che ovviamente sta prendendo piede.
Inoltre, quello di pizza e vino non è poi una novità in senso stretto, perché come la stessa Antonella ricorda nel suo volume, l’abbinamento tra vino e pizza è un connubio che si è sempre cercato, nel senso che storicamente la bevanda più famosa al mondo ha sempre accompagnato pagnotte o impasti lievitati. «È sufficiente considerare l’ultimo ritrovamento di un affresco a Pompei che raffigura un vassoio con una coppa di vino e una focaccia, l’antesignana della pizza. Voglio ricordare anche il Gragnano, il vino prodotto dalle vigne miste dei Monti Lattari, che nella città partenopea si trovava sulle tavole delle pizzerie e che espressamente Totò cita in “Miseria e Nobiltà”».

Da sinistra: Paola Mustilli, Fosca Tortorelli e Antonella Amodio
Da sinistra: Paola Mustilli, Fosca Tortorelli e Antonella Amodio

Un libro che racconta non solo volti e preparazioni, dalle pizze più classiche alle più creative, ma che parla delle tante realtà vitivinicole campane, attraverso le etichette selezionate e abbinate. Inoltre, dopo la prefazione a cura di Luciano Pignataro, Antonella descrive nella parte introduttiva, in modo chiaro e sintetico, le sue linee guida in merito di abbinamento, sottolineando le variabili che si presentano anche solo giocando con le temperature dei vini o le diverse tipologie di impasto. Del resto, non esiste un solo vino che non possa accompagnare la pizza, ma quello che è importante è capire bene gli ingredienti utilizzati per individuare l’abbinamento più adatto. Il segreto è capire e conoscere la preparazione, in modo da selezionare il vino che esalterà al meglio i sapori e creerà un’esperienza gastronomica vincente. Per l’occasione, il giovane pizzaiolo Luca Piscopo, ha proposto diverse tipologie di impasti e di farciture, presentando agli intervenuti anche la pizza selezionata e raccontata da Antonella nel suo libro: “La Pizza Padellino con polpo in tre cotture, con riduzione di prezzemolo, fiordilatte di Agerola, una crema di patate e riduzione di aceto ai frutti rossi”, abbinata alla deliziosa Falanghina del Sannio Doc 2022 dell’azienda Mustilli; una serata che ha visto combinare spicchi e calici in modo divertente e gioioso, regalando emozioni e curiosità.
L’augurio è che questa pubblicazione sia un incentivo per le tante pizzerie, spingendole a costruire una propria selezione di etichette che sia soprattutto in sintonia con le proprie proposte gastronomiche, e che al contempo faccia capire quanto la Regione Campania, con i suoi vini ricchi di sfaccettature e provenienti dai tanti areali, ha davvero tanto da offrire.

Fosca Tortorelli

“Calici & Spicchi”, cento modi per abbinare bene i vini alle pizze
di Antonella Amodio
Edizioni Malvarosa

Fosca Tortorelli

È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, Ambiente e Storia, la tesi sperimentale dal titolo “Reinterpretare le Cellae Vinariae. Ambiente, Processo, Produzione” e una successiva pubblicazione in collaborazione con la Prof. Muzzillo F. dal titolo “Vitigni del Sud: tra storia e architettura” (Roma Natan Edizioni, 2012). Ha conseguito il Master Sommelier ALMA-AIS (luglio 2016) presso ALMA a Colorno (Parma). Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione di rilievo nel settore enogastronomico. Fa parte anche dell’associazione Donne del Vino, ha scritto sulla rivista l’Assaggio, oltre che su diverse testate registrate e ha preso parte alle degustazioni per la Guida Vitae, per la guida Slow wine 2017 e per la guida Altroconsumo. Dal 2018 è giornalista pubblicista.

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