Dopo aver dedicato numerosi appuntamenti “garantiti” a chef e ristoranti più e meno noti, ho sentito la necessità di tornare a raccontarvi di personaggi del mondo del vino. La ragione principale è che si tratta di due fratelli, Valerio e Remo, ma direi tutta la dinastia dei Mossio che hanno dato lustro per generazioni ai Dolcetto di Langa, producendo con passione vini superbi, figli di un vitigno che pochi hanno ancora compreso pienamente. Avevo conosciuto Valerio sette anni fa, durante la manifestazione Dolcetto & Dolcetto, ma da quell’occasione non l’ho più visto né mi è capitato di degustare negli anni a seguire altre annate dei due Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli e Passo delli Perdoni (fanno anche Barbera d’Alba e un notevole Langhe Nebbiolo). Volevo colmare questa lacuna e, finalmente, quest’anno sono riuscito ad andarli a trovare nella loro azienda di Rodello, con l’inaspettata sorpresa di una stupenda verticale proprio del Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli, dal 2010 indietro fino al 2005, sei annate per capire qualità e potenzialità di questo storico vitigno piemontese.E ne è valsa decisamente la pena!
La prima cosa che ti colpisce quando entri in azienda è proprio il bricco “Caramelli”, il punto più alto, quasi 500 metri s.l.m., sempre ben ventilato, dal quale si vede un panorama mozzafiato che si estende fino ad Alba. I filari sono ordinati, i sostegni tutti in legno, le piante allevate a guyot su un terreno composto di limo, sabbia e argilla; siamo nella seconda metà di maggio e si nota l’apparato fogliare rigoglioso che man mano si abbarbica ai sostegni appositamente collocati. C’è un bel manto erboso, per i Mossio è d’obbligo la lavorazione eco-compatibile, gli ettari vitati di proprietà sono 10 (28 giornate piemontesi) da cui ricavano circa 50.000 bottiglie annue.Basta chiacchierare un po’ insieme e passeggiare fra i filari per rendersi conto della passione che li anima, e anche di una certa incoscienza, visto che Valerio, pur in giovane età, ha subito un brutto infarto e continua a spaccarsi la schiena in vigna e in cantina. Per i più curiosi “Caramelli” è il cognome di famiglia dei marchesi di Clavesana, che ricevettero in testamento nel 1676 dalla contessa Clemenza i suoi possedimenti in Rodello, fra cui questa cascina oggi restaurata.Come dicevo prima l’incontro mi ha dato anche l’opportunità di verificare le capacità evolutive del Bricco Caramelli, effettuando una bella verticale delle annate dal 2010 fino al 2005 (solo perché le annate precedenti erano esaurite…), Ebbene, l’impressione generale è stata di un vino capace di percorrere con fierezza un lungo cammino, con le dovute differenze legate all’andamento climatico che distingue ogni vendemmia, ma la classe di questo cru è indiscutibile e lo colloca fra i migliori Dolcetto in assoluto, un punto di riferimento. Attenzione a non sottovalutare anche il Piano delli Perdoni, che a seconda delle annate può estrarre dal cilindro una qualità che non ha nulla da invidiare al Caramelli. Ma scendiamo nel dettaglio…
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli 2010 – la filosofia produttiva prevede vinificazione in acciaio per dieci giorni con macerazione sulle bucce, niente legno, nessuna filtrazione né stabilizzazione, per restituire nel calice tutta la carica aromatica del dolcetto. Ultimo nato, questo millesimo rivela un colore rubino violaceo impenetrabile, naso di grande freschezza e dall’impatto intenso di viola, prugna, ciliegia nera, mora, accenti balsamici e speziatura in formazione; in bocca regala la stessa freschezza, una materia ricca e saporita, potremmo dire masticabile, già si intuisce il futuro e felice connubio fra struttura ed eleganza.
2009 – sempre rubino cupo e quasi impenetrabile, qui si possono già apprezzare note più complesse, c’è sempre la viola, poi arriva l’onda fruttata di ribes, mirtillo, mora, lampone, ancora riflessi balsamici e una punta di tabacco. Se al naso rilevavo un’apertura meno immediata rispetto al 2010, al gusto è un tripudio di energia e finezza, forza ed eleganza, sapidità, perfetta simmetria con le note olfattive, persistenza davvero lodevole.
2008 – annata dai tratti leggermente diversi, al colore ancora perfettamente rubino e concentrato, fa seguito un’iniziale approccio vegetale, che lascia poi il passo a viola, iris, ciliegia, mirtillo, mora, interessanti sfumature di zenzero, cannella con una piacevole chiusura mentolata. L’impatto al gusto è più che convincente, si distingue una leggera presa tannica, ottima materia fruttata e un finale delicatamente ammandorlato.
2007 – annata calda ma a questa altitudine e con piante che hanno sulle spalle qualche decennio non è un problema; al naso rivela una dolcezza e un’intensità notevoli, questo anche perché l’alcol si è perfettamente fuso alla trama fruttata che ci riporta nuovamente a prugna, ciliegia e un pizzico di lampone, note resinose, balsamiche, sfumature pepate e fiori essiccati. Bocca armoniosa, ancora una volta balsamica e tuttora fresca, sapida, di lunga persistenza.
2006 – in questo millesimo, ancora dal colore nitido e fitto, colpisce la netta sfumatura di viola, i sei anni dalla vendemmia non ne hanno minimamente offuscato la traccia. Il frutto stupisce per la sensazione di freschezza che emana, tanto da avere riverberi di pesca, per poi ridistendersi sulle più classiche ciliegie, prugne, lamponi maturi; non mancano anche qui le venature balsamiche e si comincia a sentire un terziario importante nei riflessi di grafite e tabacco scuro. Il sorso rivela una trama importante, in perfetto equilibrio, con un tannino setoso ma significativo e utilissimo per ricordarci che il vino non ha affatto terminato il suo percorso evolutivo, grande persistenza.
2005 – forse l’annata più emblematica, in senso positivo, in grado di farci comprendere la grandezza di questo cru, nonostante i sette anni di vita è un tripudio floreale, a cui fa da contraltare un frutto giustamente dolce e maturo ma per nulla marmellatoso. L’annata marca anche l’assaggio, mostrando un tessuto più nervoso e leggero che, lo confesso, a me non dispiace affatto, l’ho già apprezzato in molti Barolo e Barbaresco di quel millesimo.
Pubblicato in contemporanea suAlta fedeltàItalian Wine ReviewLaviniumLuciano Pignataro WineBlogWinesurf
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.
Devi essere connesso per inviare un commento.
Amante della letteratura classica, consegue la Laurea in Lettere, indirizzo filologico, con una tesi sperimentale sull’uso degli avverbi nei tes (...)
Torinese, sognatore, osservatore, escursionista, scrittore. Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Torino e Mast (...)
Classe ‘77, Nadia è nata ad Ischia. Dopo quindici anni di "soggiorno" romano che le è valso il diploma di Sommelier AIS e un'importante collabor (...)
Ha vissuto in 26 case e in 18 città, disseminando pezzetti di radici in Italia e all’estero: una Cipolla nomade più che viaggiatrice. Ma non più (...)
Mi presento, sono Rachele Bernardo, annata 1968, ribelle quanto ME. La passione per la scrittura risale agli spensierati anni giovanili, tuttavi (...)
Giornalista free-lance, milanese, scrive di vino, grande distribuzione e ortofrutta, non in quest'ordine. Dirige il sito e la rivista dell'Assoc (...)
Ha smesso di giocare in cortile fra i cestelli dei bottiglioni di Barbera dello zio imbottigliatore all'ingrosso per arruolarsi fra i cavalieri (...)
Musicista e scrittrice, da sempre amante di tutto ciò che è bello e trasmette emozioni, si è diplomata in pianoforte e per un certo periodo dell (...)
Perito informatico ai tempi in cui Windows doveva essere ancora inventato e arcigno difensore a uomo, stile Claudio Gentile a Spagna 1982, deve (...)
È nato a Novara, sin da giovanissimo è stato preso da mille passioni, ma la cucina è quella che lo ha man mano coinvolto maggiormente, fino a qu (...)
Economista di formazione, si avvicina al giornalismo durante gli anni universitari, con una collaborazione con il quotidiano L'Arena. Da allora (...)
Nato il 22 febbraio 1952 a Pavia, dove risiede. Si è laureato nel 1984 in Filosofia presso l'Università Statale di Milano. Dal 1996 al 2014 è s (...)
Giornalista cresciuto con Montanelli al giornale, si occupa da sempre di agricoltura, agroalimentare enogastronomia e viaggi. Ha lavorato tra gl (...)
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore (...)
Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed este (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
Bolognese dentro, grafico di giorno e rapito dal mondo enologico la sera. Per un periodo la sera l'ha condivisa con un'altra passione viscerale (...)
Testata registrata presso il Tribunale di Roma (n. 146/09 del 4 maggio 2009) © 2000-2024 laVINIum.com - Tutti i diritti riservati È vietata la copia anche parziale del materiale presente in questo sito. Il collegamento al data base della rivista è vietato senza esplicita autorizzazione della direzione editoriale. Direttore Responsabile - Maurizio Taglioni / Direttore Editoriale - Roberto Giuliani mdstudiowebagency - Realizzazione, Restyling, e manutenzioni siti Web Contatti Tel. 3921585226 - E-mail: mdstudioagency@gmail.com
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.