Indirizzo: Località San Valentino, 22 – 39040 Villandro (BZ) Tel.: +39 0472 847130 Cell: +39 347 6866385 (Hannes) Sito: www.roeck.bz Email: info@roeck.bz
laVINIum – 05/2023
L’avrò ripetuto ormai un centinaio di volte, verbalmente e mediante gli articoli: “Ciò che ancor oggi tiene viva la cosiddetta fiamma, intesa come passione nei confronti del vino, è l’eventualità di lasciarsi stupire da un determinata etichetta, da una specifica filosofia produttiva magari diametralmente opposta ai propri gusti o a ciò che si pensa di aver capito dopo anni di degustazioni, studio e approfondimenti vari. Tutto ciò è accaduto nuovamente durante la mia chiacchierata con la giovane Carmen, tra le protagoniste di Weingut Röck, Cantina situata a Villandro (BZ) in quella che possiamo considerare la parte meridionale della Valle d’Isarco.
Hannes e Carmen Augschöll
Per l’ennesima volta è la splendida terra altoatesina a rapire la mia attenzione. In realtà la famiglia Augschöll, composta da papà Konrad, mamma Frieda, nonna Maria e le nuove leve Carmen e Hannes, tengono a ribadire a livello grafico – al di là della ragione sociale – il nome “wein.gut”, in lingua tedesca “vino.buono”. Un curioso gioco di parole che ha l’onere di mettere subito le cose in chiaro: i cosiddetti “naturali”, nella infinità di significati attribuiti spesso impropriamente a questa particolare categoria di vini, devono essere soprattutto prodotti eccezionali, frutto della passione e dello studio di vignaioli meticolosi. Gli stessi non vogliono soltanto stravolgere i dettami di una viticoltura convenzionale, ammesso che questo aggettivo abbia senso attribuito al mondo del vino, ma vogliono in primordine salvaguardare il più possibile l’ambiente, offrire ai propri clienti vini memorabili attraverso aromi sempre più intensi, derivati dalla terra, dal frutto e dal DNA del vitigno.
Vigne, ripidi pendii e il Monastero di Sabiona sullo sfondo
Affianco al termine wein.gut troviamo Röck che deriva da “Recke”, nell’antica lingua tedesca significa “guerriero, eroe”. Tutto torna dunque, perché ai giorni nostri preservare l’ambiente e dedicare la propria vita a perseguire questo obiettivo diviene una vera e propria missione, anche attraverso una materia nobile quanto il vino. La famiglia Augschöll ne è estremamente consapevole e a tal riguardo, da alcuni anni ormai, ha deciso di intraprendere la nota filosofia “less is more”, come dicono oltreoceano, ovvero la cultura del minimo intervento. Weingut Röck lavora con fermentazione sulle bucce per i vini bianchi al fine di rappresentare il più possibile lo stile e le peculiarità di ogni annata. Per quanto concerne i rossi viene sperimentata la macerazione carbonica.
Tutti i vini fermentano spontaneamente e nulla viene soppresso, vengono filtrati il meno possibile, ed è consentita anche la fermentazione malolattica allo scopo di stabilizzare il prodotto in maniera naturale. La maturazione avviene sulle fecce nobili e l’anidride solforosa totale si aggira intorno ai 30 mg/l. Risulta fin troppo facile immaginare che se in cantina non arriva della materia prima di assoluto livello è pressoché impossibile produrre vini equilibrati, degni della qualità del territorio e dotati di slancio, bevibilità, persistenza. Caratteristiche che da sempre caratterizzano i vini della Valle d’Isarco, la regione vitivinicola situata più a nord del bel Paese. Facciamo un passo indietro perché la storia di Weingut Röck inizia molto prima, ovvero nel 1988 con papà Konrad che rileva un maso da sempre appartenuto alla famiglia – ben 400 anni di storia – dove all’epoca prevaleva una coltura mista. La passione per la vigna l’ha portato nel tempo a decidere di piantare e riprodurre le viti. Un mestiere di questo tipo, se non viene svolto con dedizione e con l’intento di perseguire le proprie idee non ha senso per il 90% dei produttori che ho incontrato nel mio cammino, e la famiglia Augschöll non fa certo eccezione.
La ferma volontà del nostro protagonista di realizzare il proprio obbiettivo, ovvero mettersi in proprio e imbottigliare tutto il vino autonomamente, arriva circa 10 anni dopo nel 1998. Tutti i membri della famiglia collaborano attivamente al progetto, tuttavia il giovane Hannes dal 2019 fornisce il suo contributo. Classe 1993 collabora attivamente col padre e il continuo incontro/scontro, in vigna e in cantina, non fa altro che migliorare l’assetto aziendale e il carattere dei vini. Gli stessi riflettono i crismi dell’annata e svariate altre componenti che gravitano attorno al territorio, uno dei più vocati a livello europeo per quanto concerne la produzione di vini bianchi, e non solo.
Il vigneto per l’Azienda rappresenta il cuore pulsante dell’’attività vitivinicola, la coltivazione dev’essere sostenibile e in grado di garantire il minimo impatto possibile, a tutela del clima e di tutti quei fattori che gravitano attorno all’ambiente. La Valle d’Isarco d’altronde è una regione vocata, il clima è nettamente più fresco rispetto al resto dell’Alto Adige; anche le precipitazioni, salvo annate particolarmente siccitose, sono più che sufficienti. La catena alpina settentrionale è un abile alleato, protegge contro l’irruzione di masse d’aria fredda che soffiano da nord, il più delle volte cariche di pioggia, e al contempo ciò che resta della ventilazione risulta in grado di asciugare l’uva, di prevenire le classiche muffe in caso di tempo troppo umido. Un altro fattore determinante è rappresentato dalle notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte, responsabili di aromi importanti nei vini; il periodo vegetativo inoltre è nettamente più lungo.
Le vigne di famiglia, 2.5 ettari in totale da cui ogni anno vengono ricavate circa 15.000 bottiglie, si trovano all’interno del comune di Villandro (BZ), ad un’altitudine compresa tra i 550 – 700 m s.l.m. Percorrendo su e giù i ripidi pendii terrazzati ci si rende subito conto di quanto il fascino e la straordinarietà della natura prevalga sopra ogni cosa. Ad ogni stagione i colori cambiano dipingendo un quadro di rara bellezza. L’esposizione è un pieno sud-est e all’Alba le viti volgono lo sguardo alla Plose, ovvero una vetta alpina alta 2.562 metri che sorge vicino a Bressanone (BZ), nella parte settentrionale della Valle d’Isarco. A Villandro i vigneti, allevati a guyot, crescono su terreni ghiaiosi di filladi quarzifere. La Cantina presenta sei vini (cinque bianchi e un rosso) prodotti con l’impiego delle classiche uve del territorio ovvero: kerner, grüner veltliner, sylvaner, riesling, müller thurgau, gewürztraminer, rotburger e pinot nero. Attualmente è in conversione biologica, la prima annata certificata BIO sarà proprio la 2023.
Andrea Li Calzi
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Giornalista free-lance, milanese, scrive di vino, grande distribuzione e ortofrutta, non in quest'ordine. Dirige il sito e la rivista dell'Assoc (...)
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Giornalista cresciuto con Montanelli al giornale, si occupa da sempre di agricoltura, agroalimentare enogastronomia e viaggi. Ha lavorato tra gl (...)
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore (...)
Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed este (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
Bolognese dentro, grafico di giorno e rapito dal mondo enologico la sera. Per un periodo la sera l'ha condivisa con un'altra passione viscerale (...)
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