Degustatore: Andrea Li Calzi Valutazione: @@@@ Data degustazione: 05/2024
Tipologia: DOC Rosso Vitigni: refosco dal peduncolo rosso Titolo alcolometrico: 13% Produttore: PIERA 1899 Bottiglia: 750 ml Prezzo medio: da 12 a 16 euro
Che in Italia esistano cultivar straordinarie in grado di restituire vini particolarmente versatili, soprattutto in tema di abbinamento gastronomico, lo sanno anche gli astemi; è altresì vero che gli stessi incuriosiscono soltanto un ristretto gruppo di consumatori, perlopiù residenti nella zona di appartenenza. A mio avviso è un vero peccato perché, diciamo la verità, non tutti i giorni è possibile bere i classici “super vini” da centinaia di euro e passa che hanno letteralmente stregato i mercati internazionali. Ammesso che gli stessi valgano appieno i soldi spesi, ma questo è un altro discorso non divaghiamo. Non è soltanto una questione meramente economica, talvolta non è facile nemmeno abbinarli correttamente perché non sempre si ha la possibilità di cucinare stracotti di manzo, selvaggina o altre pietanze sontuose. Il Refosco dal Peduncolo Rosso prodotto in Friuli, in realtà, non appartiene a questa categoria di vini ingiustamente “snobbati” dalla massa, perché un suo mercato ce l’ha già e se lo tiene ben stretto, pur tuttavia a mio avviso andrebbe valorizzato ancor di più perché il suo potenziale è da tenere sott’occhio. Intendo la capacità intrinseca di offrirsi al consumatore mantenendo il massimo della bevibilità, dunque è un vino attuale oggi più che mai. Vuoi per quella sua parziale assenza di tannino o per la morbidezza sempre supportata dall’acidità e dai ritorni salini; e poi, andiamo, a tavola non ha davvero rivali perché accompagna egregiamente sia il pesce, magari servito un po’ più fresco (14 gradi centigradi), che la carne cotta in svariate tipologie di sughi non troppo impegnativi. Piera Martellozzo, proprietaria dell’azienda vitivinicola Piera 1899 – di San Quirino (PN) – è ben consapevole che il suo Friuli Refosco dal Peduncolo Rosso Terre Magre appartiene alla categoria di vini sopracitati, e mediante terreni prettamente ghiaiosi, sabbiosi e ricchi di minerali, riesce ogni anno a restituire a tutti gli appassionati un calice di vino che è lo specchio del territorio dov’è nata e cresciuta. In vigna e in cantina interviene il meno possibile, inoltre il vino non viene filtrato e segue un protocollo piuttosto classico che vado a riassumere: la vinificazione in rosso avviene con macerazione prolungata per 20-25 giorni a una temperatura di 26° – 28° C. Dopo la fermentazione alcolica segue quella malolattica con successivo affinamento fino a primavera. Analizzando il calice è fin troppo facile apprezzare la vivacità di colore che contraddistingue, da sempre, la gamma di vini della cantina Piera 1899; in questo caso un un bel rubino pieno con riflessi violacei. Al naso riconosco un buon profumo di frutta matura, mai esasperata, che rimanda al mirtillo nero, al lampone con incursioni di liquirizia, pepe rosa e una trama boschiva – e nettamente minerale – che viene fuori soprattutto trascorsi 15-20 minuti dalla mescita. Un Refosco che avvolge senza risultare ruffiano, banale, perché la spina dorsale non manca. Alludo a una particolare acidità, freschezza, sempre in piano in tandem con una sapidità che mostra il carattere dei vigneti dell’azienda di San Quirino. Quattro chiocciole ben nutrite. L’ho abbinato ad un piatto di baccalà in umido con salsa di pomodoro, cipolla di Tropea, olive nere, peperoncino, capperi e origano.
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