Friuli Colli Orientali Friulano Myò 2021

Friuli Colli Orientali Friulano Myò 2021 ZorzettigDegustatore: Andrea Li Calzi
Valutazione: @@@@
Data degustazione:
02/2024


TipologiaDOC Bianco
Vitigni: friulano
Titolo alcolometrico: 13,5%
Produttore: ZORZETTIG
Bottiglia: 750 ml
Prezzo medio: da 15 a 18 euro


L’azienda vitivinicola Zorzettig, di Cividale del Friuli (UD), ha deciso di portare alla nostra attenzione tre etichette della linea Myò. Quest’ultima rappresenta a grandi linee il fiore all’occhiello dell’intera produzione. Mira a tradurre, mediante un calice di vino, le peculiarità di questo antichissimo fazzoletto di terra friulana caratterizzato dalla cosiddetta ponca dei Colli Orientali, composta da marne arenarie stratificate e formate, di origine eocenica.
Anche il Friulano Myò 2021, prodotto grazie all’impiego del vitigno autoctono a bacca bianca che sin dal nome rappresenta la regione al 100%, nasce da una scelta meticolosa dei migliori grappoli provenienti da vigne storiche allevate nella parte alta dei Colli di Spessa e Colli di Ipplis. La resa è pari a 4.000 viti/ettaro, il sistema di allevamento prescelto è il doppio capovolto; le vigne sono state impiantate cinquant’anni fa. In cantina si parte dalla pressatura soffice delle uve, la fermentazione avviene in parte in acciaio e in parte in grandi botti di rovere di Slavonia, idem l’affinamento che dura circa un anno, cui seguono altri 6 mesi in bottiglia prima della messa in vendita. Il vino si presenta in veste giallo paglierino, luminoso e solare; la consistenza non passa inosservata.
L’esordio al naso è nettamente in favore di fiori di campo freschi e stimolanti, una spezia dolce che anticipa il frutto ben maturo; nell’ordine: pera Williams, cedro e susina gialla. Con lenta ossigenazione affiorano ricordi di frutta secca, smalto e una sottile, quanto incessante, scia minerale.
In bocca mostra spalle larghe pur conservando una silhouette da ballerina di danza classica. La freschezza del sorso è in primo piano, ben allineata ad un centro bocca di spessore e una chiusura ammandorlata. Si avverte leggermente la parte alcolica post deglutizione, quest’ultima a mio avviso svanirà completamente grazie a qualche anno di ulteriore affinamento in cantina. L’ho abbinato ad un piatto di polenta bianca, con merluzzo in umido e abbondante cipolla di Tropea e olive taggiasche. Quattro chiocciole ben nutrite.

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