Degustatore: Roberto Giuliani Valutazione: @@@@@ Data degustazione: 01/2024
Tipologia: IGT Rosso Vitigni: magliocco dolce Titolo alcolometrico: 14% Produttore: TERRE DEL GUFO Bottiglia: 750 ml Prezzo medio: da 18 a 24 euro
Da quando il mondo del vino (e del cibo) ha preso un ruolo importante nella mia vita, mi sono presto reso conto che le giornate sono troppo brevi per riuscire a seguire gli sviluppi, i cambiamenti, le novità di un settore che nel giro di trent’anni ha decuplicato le proprie dimensioni (tenendo conto anche dei Paesi emergenti). La scrittura chiede tempo, riflessione, ricerca, studio, viaggi, una rete internet che funzioni bene e molte altre questioni che non elenco per non tediare ulteriormente i lettori. Così capita che un’azienda come Terre del Gufo, che conosco da più di 15 anni, non riesco a seguirla come vorrei, spero che il buon Eugenio Muzzillo mi perdonerà per questo, ma giuro che non è per dimenticanza o disinteresse.
Eugenio Muzzillo a Terre di Vite maggio 2023
Del resto lui sa bene quanto amo i suoi vini, non a caso negli anni passati ne ho premiati un bel po’, affascinato da tanta intensità e profondità, dal radicato attaccamento al territorio da cui provengono, ovvero quel lembo collinare che si sviluppa a sud-est di Cosenza fino a sfiorare la provincia di Catanzaro, parliamo della sottozona “Donnici” della Doc Terre di Cosenza. Conoscendo Eugenio, il suo approccio filosofico e la sua grande cultura, so bene che è persona in continuo fermento, mai appagata, sempre alla ricerca di nuove strade da percorrere; non mi sorprende per nulla, quindi, che abbia voluto produrre un vino affinato in anfore di terracotta da 800 litri per 18 mesi. Il suo è un percorso frutto di ricerca e di convinzioni profonde, non ha nulla a che vedere con le mode, ma l’esperienza maturata sul magliocco dolce lo ha convinto che si presta molto bene a questo antico contenitore e lo libera da cessioni estranee da parte di qualsivoglia legno. Il “Magliocco Estremo” 2019 nasce da uve vendemmiate a fine ottobre che hanno subito una fermentazione partita con lieviti selvaggi (espressione che condivido, poiché “indigeni” è molto più azzardata e presume la certezza di assenza di contaminazioni esterne), svolta in acciaio (con 30 giorni di macerazione post fermentativa e lunga sosta sulle fecce fini). Successivamente l’anfora consente una micro ossigenazione ideale, è decisamente neutra e favorisce l’evoluzione del vino mantenendo tutte le sue caratteristiche originarie.
I vini di Eugenio non sono mai prevedibili, sono intensi, carichi ma non pesanti, in questo caso la forza e l’opulenza sono magnificamente stemperate a vantaggio di una freschezza che spalanca le porte permettendo al magliocco di volare alto, indisturbato, coinvolgendo i nostri sensi già al primo approccio, dove svela una fruttosità fresca, croccante, viva, avvolta in un abbraccio mediterraneo, dove sfilano le erbe aromatiche e le piante del sottobosco in un’atmosfera piena di energia. Stupisce al palato, dove prende ancora meglio le distanze da versioni precedenti dello stesso vitigno, rivelando una fluidità e una scioltezza nel percorso gustativo assai stimolante, trasuda energia ma la dosa alla perfezione, non aggredisce; neanche il tannino, che pure è lì ad affermare la sua presenza con decisione, riesce a turbare un sorso che non sembra mancare di nulla, se non dichiarare una sola, lapidaria, verità: la mia strada è solo all’inizio, se avrete pazienza sentirete e assaporerete cose che voi umani… Prezzo in cantina da urlo.
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Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed este (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
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