CEMBRA
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laVINIum 09/2024
Iniziato ormai un bel po’ di tempo fa, il nostro viaggio all’insegna delle cantine cooperative italiane ci porta a Cembra di Lisignago in provincia di Trento. La Val Cembra è senza dubbio una delle valli vitate più affascinanti delle Dolomiti e Cembra Cantina di Montagna, realtà vitivinicola avviata nel 1952, un punto di riferimento per tutti gli appassionati dei vini del territorio. Alludo ai classici bianchi trentini eleganti ed austeri, e ai rossi dotati il più delle volte di grande equilibrio a 360°; caratteristiche tali grazie all’altitudine dei vigneti situati a circa 700 metri sul livello del mare.
Ed è sempre l’equilibrio a dettare le regole del gioco, mi riferisco soprattutto alla bellezza del paesaggio caratterizzato da una profonda armonia tra uomo e natura. Questa sinergia ormai storica è in realtà il risultato del coraggio dei vignaioli cembrani, della loro caparbietà e soprattutto dell’amore per il territorio. Valori tramandati di generazione in generazione e principalmente riferiti al duro lavoro, allo spirito di sacrifico e all’ambizione. Sono le stesse persone che hanno costruito, pietra su pietra, oltre 700 km di muretti a secco per sostenere le vigne lungo la valle, bilanciando egregiamente la maestria artigiana e le pendenze considerevoli. Un’opera tutt’altro che facile da realizzare.
Ciò che rende Cembra Cantina di Montagna una cooperativa vitivinicola affermata, e ormai nota a livello internazionale, è il rapporto di continuità e lo spirito di appartenenza instaurati con i 300 soci aderenti. Gli stessi credono fortemente nel potenziale del territorio, rappresentato in gran parte dalle altimetrie, dal clima favorevole e soprattutto da sottosuoli estremamente vocati. Qui il porfido è protagonista e da sempre i valligiani lo chiamano “oro rosso”, in quanto spina dorsale della valle e preziosa materia prima.
Avviata nel 1952 per volontà di alcuni viticoltori locali, nel 2002 la cooperativa entra nel mondo di Cantina di La-Vis, che estende ai vigneti della Val di Cembra gli studi di zonazione intrapresi in collaborazione con l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige e l’Istituto di Difesa del Suolo di Firenze. L’attuale presidente è Pietro Patton e il direttore tecnico Ezio Dallagiacoma. La parte enotecnica è affidata all’enologo Stefano Rossi, coadiuvato dall’impegno in vigna dell’agronomo Corrado Aldrighetti.
La Val di Cembra è situata a nord-est di Trento, dista pochi km dal capoluogo di regione. Percorrendo la strada provinciale, costituita perlopiù da tornanti panoramici, è possibile immergersi in un tratto di natura ancora piuttosto incontaminata dove il fascino della montagna incontra la bellezza della viticoltura eroica. Borghi minuscoli e pittoreschi, da fiaba per certi versi, sono letteralmente disegnati dai vigneti. La vite qui è come un tratto di linea continua che impreziosisce il paesaggio, le sue curve appaiano sinuose fino al punto in cui le pendenze, al contrario, restituiscono un senso di totale imponenza. Lambiscono inoltre le strade, le case e si arrampicano, su ripide scalinate, ad un’altimetria che va dai 500 fino a quasi 900 metri sul livello del mare.
Cembra Cantina di Montagna può contare su 300 ettari vitati suddivisi in piccoli appezzamenti, la cui superficie media è inferiore al mezzo ettaro l’uno. Questi preziosi fazzoletti di terra vitata risultano per lo più adagiati sulla sponda destra dell’Avisio, ovvero il fiume che nel corso dei millenni ha inciso e plasmato la valle per poi tuffarsi nel ben più noto Adige. Un altro asso nella manica di questo territorio vitivinicolo è senza dubbio l’esposizione solare delle viti, la loro dislocazione prevalente a sud. Le vigne vengono “coccolate” dall’Ora del Garda, ovvero una particolare corrente che soffia dolcemente tra i filari favorendo un clima asciutto; aspetto fondamentale per la salute delle uve. Le frequenti escursioni termiche tra il giorno e la notte favoriscono ancor di più il cosiddetto microclima, restituendo aromi importanti ai vini e la giusta acidità.
In Val Cembra i terreni sono di origine porfirica, sciolti e ben drenati, generalmente franco-sabbiosi altresì ricchi di carbonati. In questo fitto mosaico di parcelle il porfido è sempre il filo conduttore, lo si ritrova nei muretti a secco che ricamano la vallata e nei suoli dove la vite affonda le proprie radici. L’allevamento varia in base alle dimensioni degli appezzamenti, dell’altitudine e della loro relativa pendenza; talvolta quest’ultima supera il 40%. La tradizionale pergola trentina semplice è ovviamente la forma d’allevamento più diffusa, di contro il guyot viene impiegato nella maggior parte dei nuovi impianti destinati a riesling renano e pinot nero. Quest’ultimo ha una resa/ha media pari a 40 hl, tra i 50 e i 65 hl invece per tutte le altre varietà.
A rafforzare il grande spirito di appartenenza dei soci vi è un elemento su tutti, alludo al continuo e proattivo monitoraggio dell’operato – svolto da parte di un gruppo di esperti – riguardo tutte le attività e soprattutto eventuali difficoltà. Ogni anno vengono definite le potature, l’irrigazione e i diradamenti fino alla vendemmia, rigorosamente effettuata a mano e con l’ausilio del particolare imbuto detto “lorel” e della bigoncia (recipiente in legno della capacità di circa 50 litri) per il trasporto dell’uva.
L’amore per il proprio territorio, e la salvaguardia dello stesso, viene dimostrato giornalmente da Cembra Cantina di Montagna, mediante pratiche sostenibili di coltivazione che seguono i dettami della difesa integrata. Dal 2016 l’azienda aderisce al Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata (S.Q.N.P.I.). Oltre ad un parco vitato piuttosto generoso in termini di vocazione vitivinicola, il gruppo può contare su alcuni cru individuati attraverso l’osservazione e l’esperienza. – Stagione dopo stagione – racconta Stefano Rossi, enologo di Cembra da dieci anni – il carattere di questi appezzamenti è stato sempre più evidente. Anche se spesso non hanno nomi famosi, in questi anni abbiamo preso confidenza con la loro personalità e oggi pensiamo che siano dei preziosi valori aggiunti per valorizzare l’identità dell’intera valle –.
Ritroviamo quattro vitigni-ambasciatori della viticoltura della Val Cembra: müller thurgau, chardonnay, riesling e pinot nero. Ci concentreremo al momento sui rispettivi tre vini bianchi relativi all’annata 2022, oltre al Trento Doc Oro Rosso Dosaggio Zero Riserva 2018.
Andrea Li Calzi
– 05/2022
Quel triangolo che potete osservare in primo piano sulle etichette di tutti i vini della rinnovata linea produttiva di Cembra Cantina di Montagna, a rappresentare le montagne del Trentino, è garanzia di eccellenza (che abbiamo potuto verificare durante gli assaggi in anteprima), oltre che di rispetto del territorio e sostenibilità.
Iniziamo col dire che Cembra Cantina di Montagna è nata “dal basso”, nel 1952, per iniziativa dei viticoltori locali, e al tempo stesso è la cantina del Trentino situata a maggiore altitudine (700 m s.l.m.). Oggi, circa 400 soci si dedicano con passione alla viticoltura eroica che le impervie e tipiche terrazze della Valle esigono. La cantina è situata nel paesino di Cembra, incastonato nel più importante bacino europeo di porfido, il cosiddetto “oro rosso” dei valligiani, una roccia che conferisce ai vini una sapidità, finezza e persistenza straordinaria. Un meraviglioso mondo nascosto che ha conservato, grazie alla tenacia della sua gente di montagna, il meglio della tradizione e il valore di questi luoghi.
Il territorio è contraddistinto dai caratteristici terrazzamenti vitati (come possiamo vedere nelle foto) che ne tracciano i profili: una di quelle aree in cui la viticoltura è definita “eroica” poiché i vigneti disposti sui ripidi versanti, con pendenze anche superiori al 40%, richiedono lavorazioni esclusivamente manuali e cure molto superiori rispetto a quelli posti in siti più pianeggianti. In questo singolare paesaggio, trovano l’habitat ideale alcune vigne che, selezionate attraverso il progetto di zonazione intrapreso dalla Cantina già da diversi anni, raccontano nei profumi e nei sapori dei loro vini tutta la tradizione di quest’area… e le degustazioni da noi effettuate, come anticipavamo, ce lo hanno confermato.
Inoltre, Cembra Cantina di Montagna è (e questa è una particolare attenzione di chi scrive) fortemente impegnata nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio in cui opera. La filosofia di produzione è garantita dall’adesione al Protocollo per il Sistema di Produzione Integrato della provincia di Trento, che prevede metodi e mezzi produttivi di difesa che riducono al minimo l’uso delle sostanze di sintesi, nel rispetto dei principi di salvaguardia ambientale ed economica.
Maurizio Taglioni
| Vini degustati | Annata | Prezzo | Voto |
|---|---|---|---|
| Trento Riserva Oro Rosso | 2017 | da 25 a 50 euro | @@@@@ |
| Trentino Pinot Nero | 2019 | da 25 a 50 euro | @@@@@ |
| Trentino Riesling | 2020 | da 24 a 28 euro | @@@@ |
| Trentino Müller Thurgau | 2020 | da 24 a 28 euro | @@@@ |
| Trentino Pinot Nero | 2019 | da 30 a 35 euro | @@@@ |