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Maratheftiko 2014 Zambartas

Zambartas wineries

Come sa bene chi va in ferie laggiù, quando si parla del vino di Cipro s’intende soprattutto Commandaria, il vino ambrato dal sapore di Marsala e miele che è commercializzato dalle grandi aziende storiche (chiamate qui le ”quattro sorelle”), però negli ultimi anni e proprio grazie all’impennata del turismo sono nate tante piccole cantine moderne e molto interessanti. Zambartas Wineries è una di queste e si trova nel villaggio di Agios Amvrosios, una piccola comunità in una delle zone più belle di Cipro, la regione Krasochoria a nord-ovest di Limassol, ai piedi dei monti Troodos, con le sue dolci colline e le sue valli ricoperte di vigneti, uliveti, mandorleti e altre coltivazioni. I vigneti qui vengono coltivati ad altitudini tra i 500 e i 1150 metri sul livello del mare, principalmente su suoli calcarei arricchiti di minerali depositati dalle eruzioni vulcaniche, in concentrazioni crescenti con l’altitudine. Alcune vigne, specialmente quelle terrazzate, hanno più di un secolo di vita e le viti che si sono adattate maggiormente a questi terreni poverissimi sono quelle con l’apparato radicale più lungo, che vanno a catturare in profondità quei micronutrienti che danno ai vini rossi ciprioti una qualità indiscussa.

Vigneti Zambartas wineries

Cipro è la patria di alcune varietà di uva uniche, autoctone, che non si trovano in nessun’altra parte del mondo e che hanno una storia enologica risalente a migliaia di anni fa, fino all’età del bronzo. Durante la dominazione ottomana, durata ben tre secoli, fu proibita la vinificazione e le uve da vino erano state espiantate a favore di quelle da tavola, ma non si sono estinte del tutto e in qualche posto, qua e là, sono sopravvissute. Il sogno di Akis Zambartas, che è stato per 25 anni l’enologo e poi per altri 8 l’amministratore delegato della grande cantina KEO sorta nel 1927, era quello di costruirsi una propria cantina per produrre vini di qualità anche da vitigni internazionali, ma soprattutto dai migliori vitigni che ricercava sull’isola per piantarli e coltivarli in regime biologico. Il progetto è durato ben tre anni e ha riscoperto 12 vitigni autoctoni grazie anche a padre Dionysios del monastero di Chryssorogiatissa (Pano Panagia, presso il parco Paphos), che aveva concesso un appezzamento di terra vicino alle sue vigne sulle alte montagne della Panagia per creare un vivaio unico dove raccogliere tutte le varietà identificate, ricavarne le talee e produrre abbastanza uva per fare le microvinificazioni.

Akis Zabartas
Akis Zabartas

La riscoperta di questi vitigni non era però sufficiente per il loro riconoscimento ufficiale, perché dovevano essere certificati come autoctoni ciprioti e c’è voluto l’impegno e lo studio del famoso ampelografo Pierre Galet di Montpellier per confermare i risultati. Alcuni vitigni erano stati già registrati come autoctoni ciprioti alla fine del XIX secolo dai francesi e dagli italiani e si è scoperto che uno di questi altro non era che il furmint, proprio quello che costituisce la base del Tokaji ungherese e dei bianchi della Savoia.

La prima vigna di 1,2 ettari è stata piantata nel 2006, dopo l’acquisto del terreno, con ceppi di maratheftiko. Nel 2008 è stata piantata la seconda con ceppi di sémillon, la terza nel 2009 a Pachna con ceppi di maratheftiko allevati in due modi diversi (alberello e filare) per studiare quale si rivelerà migliore. Nel 2013 è stata acquistata a Mandria una vigna terrazzata di mezzo ettaro ad alta quota con ceppi di xynisteri che avevano 27 anni. La più antica, però, è la vigna Marcelina nella bellissima zona di Agios Nicolaos con ceppi di mavro di oltre 100 anni, ma anche altri che devono essere ancora catalogati. Grazie a questo impressionante contributo alla viticoltura cipriota, Akis Zambartas è diventato membro dell’Académie Internationale du Vin di Ginevra e insegnante di Enologia presso la Cyprus University of Technology di Limassol.

Marcos Zambartas
Marcos Zambartas

Nel novembre 2014, purtroppo, Akis è venuto a mancare all’età di 67 anni ed è stato suo figlio Marcos a piantare ad Agios Amvrosios nel 2015 la vigna attualmente più giovane, terrazzata e irrigata per i primi anni, con ceppi di lefkada, un vitigno molto impegnativo da vinificare, ma con risultati straordinari. Cresciuto come figlio di un grande enologo, Marcos è stato allevato nel mondo del vino fin da ragazzo. Ha completato gli studi con una laurea in Chimica presso l’Imperial University di Londra e ha lavorato per alcuni anni in varie aziende prima di rendersi conto che voleva produrre vino. A questo scopo era andato a far pratica in Provenza e in Nuova Zelanda fino a conseguire il master in Enologia presso l’università di Adelaide e a ritornare nel 2008 a sostenere il progetto del padre. I primi anni di lavoro in coppia nella nuova cantina sono stati una continua ricerca di uve di buona qualità e di creazione di vini di alta qualità. Oggi Marcos gestisce la cantina e sua moglie Marleen Brouwer (una studentessa di Storia cresciuta in Olanda e incontrata in Australia) si occupa degli uffici, delle comunicazioni e dell’ospitalità.

Zambartas vigneLa famiglia Zambartas produce circa 75.000 bottiglie l’anno da circa 5 ettari nel nord del distretto di Limassol, fra borghi assonnati sperduti fra le montagne, dove risuonano le campane ortodosse, l’aria profuma di arance e rosmarino e dove si fa il vino come lo si è fatto da secoli per San Paolo, per l’evangelizzatore San Lazzaro e per Riccardo Cuor di Leone. Questi terreni sono molto poveri. Sotto uno strato superficiale di terra si trovano rocce di calcare e di gesso inumidite dalle precipitazioni che a quest’altura ammontano perfino a mille millimetri l’anno. Grazie a questo non c’è il rischio di una siccità duratura, perciò capace di distruggere i raccolti, e allo stesso tempo le viti usufruiscono di una perfetta insolazione.

Zambartas vigna ad alberelloMarcos non utilizza fertilizzanti chimici, irriga soltanto poche volte l’anno e soltanto quando le viti ne hanno bisogno, in particolare nei primi anni dopo la piantumazione. La gamma dei 10 vini che produce è stata premiata con oltre 50 medaglie nei concorsi locali e internazionali, anche se i due più ammirati sono il bianco Xynisteri e il rosso Maratheftiko. Lo xynisteri è il vitigno autoctono bianco più diffuso a Cipro e produce vini bianchi secchi rinfrescanti, con aromi agrumati, sapore leggermente minerale e non disdegna una breve permanenza in legno. Qui se ne producono due: uno da diverse vigne a circa 850 metri di altitudine e vinificato solo in acciaio (note di albicocca, susina mirabella, lici, agrumi e nel finale camomilla e melissa), l’altro dalla singola vecchia vigna di Mandria a 900 metri di altitudine e maturato al 40% per 4 mesi in botti di rovere usate (è minerale, calcareo, rotondo, equilibrato, non si sente il legno e sprigiona fragranti aromi di limone, pesca, gelsomino e sfumature di erbe aromatiche, perciò risulta molto fresco, affascinante, caratteristico).

Mi è piaciuto di più il Maratheftiko 2014, che viene da un vitigno difficile da coltivare e talmente imprevedibile da richiedere di essere coltivato in compagnia di un altro vitigno che fiorisce nello stesso periodo, perché da solo non è in grado di autoimpollinarsi, come fa invece il 99% delle uve del mondo, in quanto è una varietà femminile. Per questo motivo richiede molte più attenzioni e comunque fornisce spontaneamente le rese più basse. Il compagno più adatto si è rivelato lo spourtiko.

Maratheftiko 2014 ZambartasÈ valsa comunque la pena d’investirci il massimo delle risorse, perché si è dimostrato senz’alcun dubbio il migliore vitigno di Cipro. Dal caratterino mi sembra un cugino… del nostro grignolino, ma il suo vino ha la finezza di un pinot nero, la struttura potente di un cabernet sauvignon e mantiene a lungo una freschezza straordinaria. Il Maratheftiko di Zambartas è un’espressione pregiata della tipicità cipriota di questa varietà autoctona perché è molto colorato di rosso fragola scuro e perché emana quel caratteristico profumo delle violette che ammalia subito l’olfatto. Il bouquet è fresco, ricco di aromi di ciliegia, amarena, lampone, ribes rosso e di leggere note di erbe aromatiche. In bocca è rotondo, complesso, con tannini morbidi e conferma, anzi evidenzia nettamente al palato gli aromi fruttati. Il finale è all’insegna del piacevole gusto acidulo delle grignole, i semini dell’uva.

È un vino rivolto principalmente alla cucina locale dove predominano le carni d’agnello e di pecora insaporite con pomodori, melanzane, olive, sesamo, aglio e altre erbe della macchia mediterranea. Questo bel Maratheftiko ha un grande potenziale e si colloca tra i vini rossi di livello mondiale.

Mario Crosta

Zambartas Wineries
39, Grigores Afxentiou street, 4710 Agios Amvrosios (Limassol), CIPRO
PO Box 71053, 3480 Limassol, CIPRO
tel. + 357.25942424 e +357.99489134, fax + 357.25943424
sito www.zambartaswineries.com
e-mail marleen@zambartaswineries.com e visit@zambartaswineries.com

Mario Crosta

Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del settore gomma-plastica in Italia e in alcuni cantieri di costruzione d’impianti nel settore energetico in Polonia, dove ha promosso la cultura del vino attraverso alcune riviste specialistiche polacche come Rynki Alkoholowe e alcuni portali specializzati come collegiumvini.pl, vinisfera.pl, winnica.golesz.pl, podkarpackiewinnice.pl e altri. Ha collaborato ad alcune riviste web enogastronomiche come enotime.it, winereport.com, acquabuona.it, nonché per alcuni blog. Un fico d'India dal caratteraccio spinoso e dal cuore dolce, ma enostrippato come pochi.

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