Statistiche web
Assaggi dall'Italia e dall'EsteroIl vino nel bicchiereItalia

Alla scoperta dei Brunello di Col D’Orcia

Bottiglie Col d'Orcia

La Delegazione Fisar di Livorno ha organizzato per i suoi tesserati ed appassionati una serata di altissimo spessore, portando in degustazione I Brunello di Col d’Orcia.
Presente il proprietario Conte Francesco Marone Cinzano, che con passione e coinvolgimento ha narrato la storia della famiglia e quindi dell’azienda. Nel 1973 Stefano Franceschi vendette la sua proprietà alla famiglia Cinzano originaria del Piemonte. Al tempo dell’acquisto da parte dei Cinzano, Col d’Orcia coltivava anche grano, tabacco, olive e uva. A testimonianza di questo, uno dei principali edifici è infatti il mulino della vecchia Fattoria di Sant’Angelo in Colle. Nel 1973 insistevano pochi ettari dedicati alla vite, che vennero estesi durante questo periodo sotto la guida del Conte Alberto Marone Cinzano e raggiunsero i 70 ettari ai primi degli anni 80. Nel 1992 il figlio del Conte Francesco Marone Cinzano prese la conduzione dell’azienda continuando a estendere le viti fino a raggiungere i 140 ettari odierni, di cui 108 destinati al Brunello, che hanno permesso a Col d’Orcia di diventare uno dei più grandi produttori di Brunello a Montalcino. L’azienda è collocata a sud-ovest di Montalcino e la Val d’Orcia, è bene ricordarlo, è diventata nel 2004 Patrimonio dell’umanità Unesco, è ricca di storia e reperti archeologici (presenza di ville Romane). In questi ultimi anni Marone Cinzano ha sviluppato una graduale conversione all’agricoltura biodinamica. L’azienda svolge la propria attività sia in Italia che all’estero dove il marchio è presente in oltre 60 Paesi.

Francesco Marone Cinzano

Questa serata di degustazione preparata nei minimi particolari dalla Delegazione Fisar di Livorno, si è articolata con l’assaggio di otto vini, un Rosso di Montalcino 2013 Biologico per aprirci le porte al terroir, una prima verticale di Brunello di Montalcino da scoprire nelle annate 2011 – 2001 – 1991, ed a seguire una verticale del Brunello di Montalcino Riserva Poggio al Vento nelle annate 2008 – 2001 – 1995; per concludere è stato servito il Pascena Moscadello di Montalcino vendemmia tardiva 2011. Questa sequenza di vini è stata letta ed interpretata con attenzione e professionalità da Luca Canapicchi, Ex Sommelier dell’anno 2011, e da Riccardo Margheri esperto in comunicazione del vino.

Riccardo Margheri e Marone Cinzano

Iniziamo a raccontare questo percorso di degustazione. Il primo vino che apre le porte alla sensorialità è un Rosso di Montalcino 2013 biodinamico, con un volume alcolico di 14°. Questo vino si presenta nella sua esuberanza con un colore rosso rubino intenso, con sottili riflessi violacei, al naso è elegante, piacevole, con uno spettro olfattivo di frutta molto ampio, gradevoli sentori floreali, e un delicato ingresso di spezie offerte dalla maturazione in legno di Slavonia per 12 mesi, a cui fa seguito l’affinamento in bottiglia. In bocca offre volume al palato, note alcoliche, è leggermente sapido, persiste questa frutta che si estende all’agrumato, il tannino è garbato e godibile nell’immediatezza, grande freschezza e acidità, che lo fanno pensare capace di esprimere grandi potenzialità, il finale di bocca è persistente lungo e succoso.

Brunello di Montalcino

Inizia la prima verticale
Brunello di Montalcino 2011. (14,5°) La zona di produzione è la collina di S. Angelo dirimpetto al fiume Orcia, al bicchiere presenta un colore rosso rubino intenso con riflessi granati, e al naso offre spiccate sensazioni di macchia mediterranea, ampio e complesso, sentori agrumati, con note di frutti rossi maturi e finale speziato. Al palato si mostra pieno di verve e potente, con grande complessità aromatica, il frutto è immediato pieno e fine, Il tannino è maturo e morbido sostenuto da una buona acidità, è sapido e minerale alla retrolfattiva si mostra fine e persistente.

Brunello di Montalcino 2001. (13,5°) Il bicchiere viene macchiato da un colore rosso rubino intenso. Al naso mostra tutta la sua complessità, note di agrumi, iodio, leggeri toni di china, le note sono evolute ma fresche, ricco di mineralità e spunti floreali è ampio e profondo. In bocca ha molta grinta e la struttura tannica è ben presente, l’acidità è sostenuta, nette note di confettura di tabacco scuro, liquirizia e sentori di terriccio umido, il retrogusto è armonico caldo e sapido, il finale di bocca nonostante il tannino presente, è delicato ed elegante.

Brunello di Montalcino 1991. (13,8°) Nel bicchiere si presenta di un rosso rubino intenso, all’olfattiva mostra subito un equilibrio notevole, è fine ed elegante, note gradevoli di balsamico e ribes essiccato, frutti piccoli ma selezionati, note minerali e speziatura sottile. Notevole l’impatto in bocca, calore al palato e considerevole presenza alcolica, tannino ben presente e persiste sempre una buona acidità, finale di bocca interessante e coinvolgente.

Poggio al Vento Riserva

Inizia la seconda verticale
Brunello di Montalcino “Poggio al Vento ” Riserva 2008. (14,5°) È stata un’annata con molta pioggia in primavera e temperature estive consone del periodo, ma una imprevista grandinata per ferragosto ha ridotto in modo considerevole la produzione. Al bicchiere si presenta di un rosso rubino Intenso, all’analisi olfattiva si sviluppa intenso ed equilibrato, molto floreale con note di frutto fresco, marasca, presente un’interessante balsamicità, e sentori di erba tagliata. In bocca si mostra equilibrato e sottile e con buona l’acidità, tannino potente e robusto ma morbido, interessante complessità aromatica e sapidità, si rinnovano note di balsamico e tabacco, il finale è lungo e persistente.

Brunello di Montalcino “Poggio al Vento ” Riserva 2001. (14°) Il bicchiere si bagna di un rosso rubino intenso con riflessi granati, al naso è invitante e avvolgente ancora percorso da anima giovane, fragrante e ampio, con sentori di frutta matura e note resinose, ferroso, e sottili note speziate, in bocca entra caldo e dolcissimo di frutto rosso e nero, è dotato di una grande acidità è potente ed elegante, tannini maturi ma di qualità, il finale di bocca è rinfrescante e fine, disseminando il palato di molteplici piacevoli sensazioni.

Brunello di Montalcino “Poggio al Vento ” Riserva 1995. (14,3°) Ha un colore rosso rubino intenso con sottili riflessi granati, al naso esce prepotente il frutto rosso maturo con note di tabacco, cioccolato, legno aromatico, liquirizia, funghi di bosco, e quella nota di speziato che sempre accompagna questi vini. In bocca è un esplosione di aromi e calore, il frutto è persistente e ricche le note balsamiche, ritroviamo tutto quanto percepito all’analisi olfattiva il tannino è setoso, accompagnato da una grande acidità. Il finale di bocca è persistente fine e raffinato.

Chiudiamo questa stupenda serata di degustazione con una chicca voluta e proposta dal Conte Francesco Marone Cinzano, ovvero un Moscadello di Montalcino Pascena Vendemmia Tardiva 2011 (12°), graditissimo elisir di fine serata. Il Pascena si presenta di un colore giallo dorato brillante, al naso è intenso, note fresche di frutta, di miele, balsamico, timo, iodio, e sentori floreali accentuati. In bocca stende note leggere di affumicato e mandorlato in perfetto equilibrio tra acidità e zuccheri. Il finale di bocca è ampio e persistente con piacevoli note aromatiche.
Si chiude questa interessante serata di degustazione, in cui si è potuto apprezzare e conoscere il terroir ed i vini di una delle più prestigiose aziende di Montalcino COL D’ORCIA, in cui il proprietario dell’azienda ci ha condotto con maestria all’interno della stessa, mentre Luca Canapicchi e Riccardo Margheri hanno saputo trasmettere tutte le peculiarietà di questo vino invidiatoci da tutto il Mondo. Un grazie particolare alla delegazione Fisar di Livorno per lo splendido evento organizzato.

Massimo Marchi

Massimo Marchi

Laureato in Scienze della Formazione presso l’università di Tor Vergata a Roma, continua gli studi a Roma laureandosi in Dirigenza e coordinamento dei servizi formativi, per poi ultimare il proprio percorso universitario all’università di Firenze laureandosi in Pedagogia Clinica. Lavora a Firenze, è referente nazionale per la Consulta Vino e Salute, è consigliere Nazionale della FISAR, e Coordinatore Unico Nazionale dei servizi. Ha pubblicato la raccolta di poesie “Meteora cadente” edito da Ibiskos e ottenuto riconoscimenti a concorsi letterari; collabora alla rivista “Il Sommelier” e al blog “Divinando”.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio