Statistiche web
Assaggi dall'Italia e dall'EsteroIl vino nel bicchiereItalia

Il proseguimento delle nozze d’oro di Col d’Orcia

Tenuta Col d'Orcia

Le nozze d’oro della storica cantina ilcinese sono proseguite subito dopo, diciamo così,  l’oltremodo apprezzato aperitivo con una cena altrettanto sublime in tenuta, orchestrata magistralmente dallo chef Roberto Rossi del ristorante Il Silene di Pescina (GR).
Una cena che ha visto piatti piemontesi in terra toscana come si poteva evincere chiaramente dal menu (date anche le origini della famiglia Marone Cinzano) ma che ha visto affermarsi altre quattro etichette dell’azienda, meritevoli di essere assaporate e quindi menzionate: Rosso di Montalcino 2015, Olmaia Cabernet Sauvignon IGT 2000, Poggio al Vento Brunello di Montalcino Riserva DOCG 1990, Brunello di Montalcino Riserva DOC 1979.

Col d'Orcia agnolotti

Come ci ricorda Emyle Peynaud nell’annata, essendo naturalmente la data di nascita di un vino, “ci sono almeno due buone ragioni per farla apparire su quella carta identità che è l’etichetta: certifica l’età di un vino da invecchiare e consente all’intenditore di scegliere, grazie a questa indicazione, un vino giovane o un vino vecchio, secondo il proprio gusto e le circostanze”.
Ogni annata ha il suo tipo, la sua evoluzione, la sua fama, la sua quotazione, ma fa sempre parte della personalità del vino.

Col d'Orcia Cinzano

E sempre a proposito dei vini d’annata, la ‘79 aveva ricevuto quattro stelle, la ‘73 tre, la ’90 cinque, la ’00 tre (non Brunello o Rosso, ma con uve coltivate comunque nel distretto di Montalcino), la 2015 cinque.
Annate sicuramente altalenanti, ma sarebbe una scorretta semplificazione dividerle comunque in due categorie: quelle buone e quelle cattive; la realtà non è mai infatti così netta. D’altronde secondo una formula lapidaria, “non esistono più annate cattive, ma solo annate difficili”, a conferma che le tecniche e le pratiche in vigna consentono di ottenere il meglio da una materia prima qualche volta insufficiente e di poter produrre nelle annate deficitarie, grazie anche alla selezione.

Lele Gobbi
Lele Gobbi

Anche un’annata considerata mediocre dà sempre eccellenti bottiglie, così come alcuni cosiddetti “intenditori”, riservano la loro esperienza ai grandi vini delle grandi annate, ignorando la formula dell’abile compratore: “piccolo ‘cru’ nelle grandi annate e grande ‘cru’ nelle piccole annate”.

Rosso di Montalcino DOC 2015

Rosso di Montalcino DOC 2015: intenso, ricco, maturo ma senza eccessi, concilia il volume con la freschezza, il finale è preciso, non lunghissimo ma di invitante nitidezza.

Olmaia Cabernet Sauvignon IGT 2000

Olmaia Cabernet Sauvignon IGT 2000: intriganti sentori terrosi e balsamici annunciano un vino succoso, sensuale, dal frutto ben maturo e dal finale fresco e slanciato. “L’annuncio” è pienamente rispettato…

Poggio al Vento Brunello di Montalcino Riserva DOCG 1990

Poggio al Vento Brunello di Montalcino Riserva DOCG 1990: puro e attraente nell’apertura aromatica, limpidamente varietale, ha palato di straordinaria agilità e scatto. Luminoso, cadenzato, tannino e acidità in perfetta combinazione, profondissimo nel finale. Un capolavoro assoluto!

Brunello di Montalcino Riserva DOC 1979

Brunello di Montalcino Riserva DOC 1979: qualche bottiglia in stato di evidente e naturale ossidazione, qualcun’altra in forma smagliante. Ed è quest’ultimo aspetto che pesa e ci interessa.  L’annata non è delle migliori, ma che importa! Al naso inizia con una lieve nota marsalata, per poi effondere tutto il suo splendore. Il fruttato e l’erbaceo giocano su ritmi molto elevati, l’acidità è protagonista e oltremodo ficcante, il tannino è misurato ma presente. Il finale, lungo, è di rilevante piacevolezza.

Lele Gobbi

Lele Gobbi

Torinese, sognatore, osservatore, escursionista, scrittore. Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Torino e Master in “Non profit” presso la SDA Bocconi di Milano. Per otto anni si è impegnato in progetti con l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, occupandosi di raccolta fondi, marketing, comunicazione, relazioni esterne, degustazioni e soprattutto di organizzazione di viaggi educativi in Italia e nel mondo. Scrive per Spirito diVino, James Magazine, La Cucina Italiana, Viaggiare con Gusto, Senza Filtro. È consulente per agenzie di marketing e comunicazione. Ha viaggiato in tutti i continenti alla ricerca dei cibi più vari, dei mercati più pittoreschi e dei popoli più antichi. Ama lo sport (sci e basket), la montagna (le Alpi) e l'arte contemporanea.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio