2 Dicembre in Calabria: Leukò Bianco 2018 ‘A Vita
Quando fu il giorno della Calabria, Dio si trovò in pugno 15 mila kmq di argilla verde con riflessi viola. Pensò che con quella creta si potesse modellare un paese per due milioni di abitanti al massimo. Era teso in un vigore creativo, il Signore, e promise a se stesso di fare un capolavoro. Si mise all’opera, e la Calabria uscì dalle sue mani più bella della California e delle Hawaii, più bella della Costa Azzurra e degli arcipelaghi giapponesi.
Dio diede alla Sila il pino, all’Aspromonte l’ulivo, a Reggio il bergamotto, allo Stretto il pescespada, a Scilla le sirene, a Chianalea le palafitte, a Bagnara i pergolati, a Palmi il fico, alla Pietrosa la rondine marina, a Gioia l’olio, a Cirò il vino, a Rosarno l’arancio, a Nicotera il fico d’India, a Pizzo il tonno, a Vibo il fiore, a Tiriolo le belle donne, al Mesima la quercia, al Busento la tomba del re barbaro, all’Amendolea le cicale, al Crati l’acqua lunga, allo scoglio il lichene, alla roccia l’oleastro, alle montagne il canto del pastore errante da uno stazzo all’altro, al greppo la ginestra, alle piane la vigna, alle spiagge la solitudine, all’onda il riflesso del sole.
(Da “Calabria grande e amara” di Leonida Rèpaci)
Un capolavoro incompreso e sottovalutato, affascinante e respingente; ricco di contrasti e al contempo versatile. In certi paesi della Calabria si respira l’odore dell’accoglienza, della scoperta, della meraviglia; una terra di mezzo lunga e articolata, dove la freschezza della Sila incontra la salsedine del mare, questo felice incontro diventa sintesi espressiva del “Leukò” 2018 di Francesco de Franco dell’Azienda ‘A Vita, che in quel di Cirò rende alchimia l’unione del rosso Gaglioppo con il Greco bianco.
Fresco, vitale e marino, perfetta sintesi dei contrasti di cui la Calabria è protagonista. Il risultato è un’intensa carica espressiva, un vino solare, baciato dalla neve della Sila su uno sfondo marino, arricchito da quel fascino dell’antico e quella immediatezza contemporanea; schietto e vibrante, lungo e appagante.
Fosca Tortorelli
Qui il vino dell’1 dicembre.