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1 Dicembre in Sicilia: Pantelleria Bianco Isesi 2018 Cantine Pellegrino 1880

Pantelleria Bianco Isesi 2018 Pellegrino

Siamo in Sicilia a Pantelleria (Pantiḍḍṛaría in siciliano), un’isola dirompente, un gioiello incastonato nel cuore del Mediterraneo; qui la roccia lavica a strapiombo sul mare, i forti venti e il calore del sole creano un contesto unico. Come un giardino pantesco, nascosto e protetto dai venti forti, grazie ai muretti a secco costruiti da mani sapienti, così Isesi 2018, il bianco Pantelleria Doc, Pantelleria Bianco Isesi 2018 Pellegrinoesprime tutta la sua forza ed eleganza. Nasce da uve Zibibbo coltivate ad alberello pantesco, sui terreni neri e difficili da lavorare. Un vino espressione di questa terra preziosa e impervia. Terrazzamenti immersi nella macchia mediterranea, terreni rossi. Isesi è un vino eroico, un tributo al popolo – proveniente dall’Africa – che quasi 5000 anni fa una si insediò sull’isola per sfruttarne i preziosi giacimenti di ossidiana. Questi avventurosi viandanti vennero chiamati Sesioti, ovvero la popolazione “dei Sesi”, come si definivano le loro strutture megalitiche a forma di tronco di cono.
Il nome proviene dal termine dialettale usato dai contadini panteschi per indicare i cumuli di pietre laviche caratteristiche del territorio. Un vino che racconta la magia di Pantelleria, proprio come l’inizio del mese di dicembre preannuncia la magia del Natale. Profumi d’oriente che si intrecciano a quelli mediterranei e fanno viaggiare l’immaginazione ai colori brillanti delle luminarie, ai profumi del gelsomino, dei fiori del cappero e delle erbe aromatiche, sostenuti dalla scia inebriante degli oli essenziali agrumati di limone e mandarino.
Una perfetta alchimia, che nel sorso rinsalda quelle note iodate, che gli donano profondità e carattere, in modo elegante e leggiadro, proprio come il mare che accarezza le coste dell’isola.

Fosca Tortorelli

Fosca Tortorelli

È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, Ambiente e Storia, la tesi sperimentale dal titolo “Reinterpretare le Cellae Vinariae. Ambiente, Processo, Produzione” e una successiva pubblicazione in collaborazione con la Prof. Muzzillo F. dal titolo “Vitigni del Sud: tra storia e architettura” (Roma Natan Edizioni, 2012). Ha conseguito il Master Sommelier ALMA-AIS (luglio 2016) presso ALMA a Colorno (Parma). Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione di rilievo nel settore enogastronomico. Fa parte anche dell’associazione Donne del Vino, ha scritto sulla rivista l’Assaggio, oltre che su diverse testate registrate e ha preso parte alle degustazioni per la Guida Vitae, per la guida Slow wine 2017 e per la guida Altroconsumo. Dal 2018 è giornalista pubblicista.

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