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laVINIum – 09/2023
Ho raccontato ormai parecchie volte il mio punto di vista sulle cooperative vitivinicole italiane, e su quanto negli ultimi vent’anni la qualità dei vini prodotti sia cresciuta gradualmente da nord a sud. Ciò che non ho mai analizzato, perlomeno attentamente mea culpa, è l’importanza strategica che queste realtà ricoprono per il territorio e per le persone che vivono nei tanti borghi del bel Paese dove la vite è protagonista. Mi sovviene un esempio su tutti: Cantina Tollo, il cui il nome è molto più di una cantina.
Il Comune di Tollo
Il piccolo paese omonimo in provincia di Chieti, nota cittadina abruzzese, è situato ad una manciata di chilometri dal Mare Adriatico. Da queste parti il vino è l’emblema stesso del territorio, fonte di sostentamento e volano culturale. Sto parlando di una storia iniziata sessant’anni fa e di una cooperativa diventata un vero e proprio punto di riferimento per il territorio circostante, sia dal punto di vista economico che sociale. Importantissima fonte di reddito per la popolazione locale, nel corso dei decenni le genti del luogo hanno potuto così mantenere salde le proprie origini, piantate nel terreno come le radici della vite. In particolar modo i giovani non hanno dovuto obbligatoriamente spostarsi altrove per cercare migliori opportunità. Ai giorni nostri Cantina Tollo è una delle realtà più importanti del panorama vitivinicolo italiano.
Luciano Gagliardi
Al timone troviamo l’attuale Presidente del Gruppo Luciano Gagliardi, mentre Andrea Di Fabio è il Direttore Generale. Occorre fare un passo indietro perché desidero rimarcare ciò che più mi ha colpito entrando in contatto con questa realtà. Nel secondo dopoguerra l’Abruzzo si stava letteralmente spopolando: le persone abbandonavano non soltanto la campagna, ma l’Italia in generale in cerca di un avvenire ben più prospero. I vigneti di Tollo tuttavia diedero la possibilità alle tante famiglie del luogo di lavorare la vite, garantendo loro una vita dignitosa e soprattutto un reddito per poter andare avanti nella propria terra natia, spianando di fatto la strada alla fondazione della Cantina. La cooperativa inoltre ebbe un ruolo fondamentale nel rinnovamento delle tecniche locali di viticoltura e vinificazione.
Andrea Di Fabio
Con il passare dei decenni il Gruppo è cresciuto dando vita a tre diverse aziende: Cantina Tollo, Feudo Antico e Auramadre. La prima, quella principale, possiede vigneti che si estendono in Abruzzo, in Molise e in Puglia. La seconda è un brand distribuito soltanto nel settore Ho.Re.Ca e promuove esclusivamente varietà locali quali passerina, pecorino e montepulciano appartenenti alla DOCG Tullum istituita nel 2019. Troviamo infine Auramadre, un progetto nato nel 2019 che conta ben 200 ettari e che ha lo scopo di promuovere la viticoltura, e i vini biologici, con un approccio di offerta multiregionale e multiprodotto. Quest’ultimo aspetto è molto importante per l’Azienda, soprattutto negli ultimi anni la filosofia punta sempre più ad una maggior attenzione alla salute, alla sicurezza e alla sostenibilità.
Vigneti Cantina Tollo
Un percorso iniziato nel 1991 e che rappresenta oggi il 10% della produzione totale dell’azienda. Occorre considerare che le tre realtà vitivinicole coprono una superficie vitata di 2500 ettari, coltivati da 625 viticoltori associati che producono in totale 18 milioni di bottiglie. Nel 2020 è stata inaugurata inoltre una nuova linea biologica di Cantina Tollo che va ad aggiungersi a quanto sopra enunciato. Un altro traguardo raggiunto in tal senso arriva nel 2022, anno in cui l’Azienda ottiene la certificazione Equalitas, standard che definisce i requisiti secondo i tre pilastri della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nella filiera del vino.
Da segnalare il cosiddetto “Vigneto Avanzato”, voluto fortemente da Tonino Verna, Presidente dal 2005 al 2022. Riguarda una remunerazione per gli azionisti basata su ogni ettaro lavorato e non su ogni quintale prodotto; l’obbiettivo è promuovere la filosofia della qualità nei vigneti disincentivando il fine legato soltanto alla quantità. Un assioma che ha cambiato radicalmente la filosofia produttiva di Cantina Tollo, dandole la possibilità di raggiungere svariati traguardi che sono ormai da diversi anni, se non decenni, sotto gli occhi di tutti. La parte enologica è affidata ad un team di esperti che lavora in sintonia: Riccardo Brighigna, Daniele Ferrante e Daniele Di Nardo, coadiuvati dall’impegno dell’agronomo Antonio Sitti.
Da sinistra: Eugenia D’Angelo, Nicola Mancini, Daniele Ferrante e Daniele Di Nardo
Le vigne dipingono un paesaggio che cambia colore ad ogni stagione, si estendono dal mare Adriatico fino all’imponente montagna della Maiella, la cui vetta raggiunge 2.790 metri slm; trattasi del secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini continentali dopo il Gran Sasso. L’escursione termica diurna contribuisce allo sviluppo degli aromi, i cosiddetti polifenoli presenti all’interno del vino, mentre i venti e le brezze costanti mantengono le uve sane allontanandole dalle classiche malattie della vite. Freschezza e sapidità sono indubbiamente alcune tra le caratteristiche che ho maggiormente apprezzato degustando i vini di Cantina Tollo.
Tutto ciò lo si deve alle basse temperature notturne, salvo annate particolarmente torride s’intende, e alle brezze marine. Le principali cultivar allevate sono varietà autoctone quali montepulciano, trebbiano, pecorino, passerina e cococciola, le stesse che avremo modo di approfondire nelle prossime pubblicazioni. Grande attenzione è riservata anche a uve sangiovese, merlot, cabernet sauvignon, chardonnay e pinot grigio.
Andrea Li Calzi
Per quasi 10 anni tra gli autori della guida I Vini d'Italia de L'Espresso, docente di materie vinose ad ALMA - La Scuola Internazionale di Cuci (...)
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Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma a (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
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