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Terra Libertà, il vino rosato di Walter Massa: un altro equilibrio sopra la follia

Terra Libertà 2018 Vigneti Massa

Provengo da una famiglia di viticoltori e ho avuto la possibilità di trasformarmi in vignaiolo, cioè uno che pensa alla vigna per arrivare “all’infinito”. E l’infinito può essere anche l’osteria sotto casa tua, magari in Val Curone, dove puoi trovare una bottiglia di Timorasso ma anche una del Collio o dell’Oltrepo Pavese, perché il vino è libertà!”. (Walter Massa)
Il nuovo vino rosato Terra Libertà di Walter Massa è un altro equilibrio sopra la follia.
Il Signore del Timorasso questa volta scommette su un vino che non è gratificato dal mercato e ci crede al punto da chiamarlo Libertà.
È un rosato fermo e il fatto che l’abbia fatto, anzi “ottenuto”, Walter Massa col suo prestigio, può sdoganare definitivamente questa tipologia di vini che da qualche anno sono tornati in auge acquisendo grande capacità attrattiva ma senza mai diventare del tutto popolari.
I rosati in Italia sono spesso relegati a vini di seconda scelta e accompagnati da immeritati stereotipi: vini da donne, da bere d’estate e ghiacciati, vini che non sanno invecchiare…
Ingiusta fama da addebitarsi in gran parte a pratiche diffuse e appartenenti al passato.
Ma oggi grazie all’impegno e alla scommessa di produttori seri, questi vini possono vedere una rinascita, perché capaci al pari degli altri di emozionare, trasmettere meravigliosi aromi e piaceri.
Terra Libertà però vuole essere anche altro: un attacco alle grosse aziende del vino a favore delle grandi aziende, che saranno invogliate a immettere sul mercato anche vini quotidiani nel prezzo e nella bevibilità.
Il consumatore indirizzerà la sua scelta a vini semplicemente buoni, che fanno a meno di orpelli, etichette autoincensanti, bottiglie pesanti.
Walter è uno che non fa niente per caso.
La ricerca in vigna e in cantina è il comune denominatore della sua attività, materializzatasi stavolta in un prodotto che a prima vista può sembrare facile ma che si propone per un consumo colto ed esigente.
La vocazione di Walter di fare liquidi buoni (vini) partendo da solidi buoni (uve) lo ha portato a spremere sofficemente (pressa a polmone) le uve Barbera (50%), Freisa (20%), Cortese (30%) e mescolarle insieme lasciandole “libere” di manifestare il loro virtuosismo enologico.
Il metodo di vinificazione è quello che contraddistingue le sue produzioni: in vigna le migliori uve e in cantina macerazione del mosto sulle bucce, come per i vini rossi ma a differenza dei rossi solo per poche ore, per proseguire, come per i bianchi, con il mosto separato dalle bucce, ottenendo così un vino che consente di godere degli aromi tipici del rosso e della gradevolezza di un bianco.
Un metodo che estrae il meglio dalle sue uve, senza stressarle, per cogliere il colore più giusto (rosa pesca di Volpedo), il profumo più fragrante (petali di rosa e fragoline di Tortona) e zuccheri ed estratti, in un equilibrio armonico che le renda capaci anche di una lunga evoluzione in bottiglia.
Non so se il mondo è migliore con questo nuovo vino di Walter Massa ma certamente nel mondo c’è qualcosa di buono in più.
Il Santo di Monleale, vestendosi di rosa, aggiunge un tocco di poesia e di charme al suo genio e presto altri vignaioli, così come è avvenuto per il Timorasso, seguiranno il suo esempio.
Se sarà così lo scopriremo solo bevendo!
Ma Walter potrà sempre dire, senza tema di smentita: ”Vivo la vita così alla giornata con quello che dà, sono un artista e allora mi basta la mia libertà”. (Franco Califano)

Valerio Bergamini

Vigneti Massa, Piazza Capsoni, 10 – Monleale (Al)

Valerio Bergamini

Nato il 22 febbraio 1952 a Pavia, dove risiede. Si è laureato nel 1984 in Filosofia presso l'Università Statale di Milano. Dal 1996 al 2014 è stato titolare della concessionaria Piaggio a Pavia. Ha svolto stage all'estero per la conoscenza diretta dei mercati nelle aree emergenti (Tunisia dal 1988 al 1995 e Uzbekistan nel 1995) e ha messo a disposizione la sua esperienza come consulente per un pool di concessionari moto. Parallelamente alla passione per le due ruote è cresciuta quella per la poesia dialettale, per la buona cucina e il buon vino. Ha vinto numerosi premi letterari e concorsi di poesia. Dopo aver conseguito il titolo di Wine master (1990), presso l'Istituto di Cultura del Vino di Milano, ha sempre più approfondito la sua conoscenza enologica seguendo i corsi e le degustazioni organizzate dall'AIS di Milano. È membro del direttivo dell'Associazione Enocuriosi di Pavia che conta più di 300 soci appassionati di vino. Ha al suo attivo numerosi racconti pubblicati in edizioni private. Nel 2013 ha pubblicato il libro Origine del desiderio (di cucinare), nel 2015 il libro "Lino Maga, anzi Maga Lino, il Signor Barbacarlo" e nel 2016 "7 Soste sulla strada della passione".

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