Chi rimane in città mentre ha la famiglia in ferie al mare o in montagna, di solito non rispetta gli orari di pranzo e cena in casa, anzi spesso non si prepara nemmeno qualcosa e magari e approfitta maggiormente con gli aperitivi e gli stuzzichini del bar che sono un’alternativa allettante se non si vuole perdere tempo e sudare in cucina. L’alternativa però c’è e si chiama ”cucina espresso”, quella che prevede pietanze con un tempo di preparazione di 10 o 15 minuti, non di più, meglio se anche fredde o appena tiepide come le uova al tegamino o sode con la maionese, le insalate ricche con il tonno o la carne di bue in scatola, ma vanno bene anche anche i prodotti della gastronomia come le insalate di riso, gli affettati con il melone, i formaggi con le confetture o con il miele. Un breve periodo di solitudine come questo potrebbe anche costituire un’imperdibile occasione per arricchire l’organismo di vitamine con un maggiore consumo di frutta, anche in macedonia. Tutte pietanze facilissime da realizzare un po’ per tutti. Ne vorrei aggiungere una che può essere consumata appena tiepida oppure fredda, poiché dopo il raffreddamento è perfetta come spuntino oppure da portare al lavoro o a scuola, un’omelette con i formaggi e l’affettato come piace a me, ma che potete anche sostituire a vostro gusto.
Ingredienti per 4 persone
Procedimento Per prima cosa lavate le zucchine e tagliate le estremità. Tagliatele in due e affettatele il più sottile possibile a rondelle oppure a fettine per il lungo. Spolveratele con un pizzico di sale in un colapasta e lasciatele perdere un po’ della loro acqua per una decina di 10 minuti, strizzandola via anche con una leggera pressione della mano. Scegliete una padella che corrisponda al diametro desiderato dell’omelette e scaldateci 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva, quindi aggiungete le zucchine e soffriggetele per 3 o 4 minuti a fiamma media fino a quando si ammorbidiscono. Regolate di sale e pepe e amalgamateci l’erba cipollina tritata, quindi togliete la padella dal fuoco e versate questo soffritto in un piatto fondo.
Pulite la padella, asciugandola accuratamente con un tovagliolo di carta e rimettetela sul fuoco a fiamma molto bassa in modo che si riscaldi bene uniformemente mentre rompete le uova in una ciotola e mescolatele bene con 1 cucchiaio di panna, frustando con una forchetta. Versate il restante cucchiaio di olio extravergine d’oliva nella padella che stava riscaldando, aumentate il fuoco a fiamma media (non alta, in modo che le uova non si fissino al fondo) e spalmateci il composto di uova e latte. Aspettate brevemente che cominci a rapprendersi ai bordi e dal fondo (è importante che le uova siano rapprese sul fondo, ma rimangano ancora crude e bagnate in superficie!), lasciate scaldare per 3 o 4 minuti e poi sollevate delicatamente la frittata con l’aiuto di una spatola, fatele scivolare sotto un coperchio e, tenendo quest’ultimo con una mano, capovolgetela e friggetela per un altro paio di minuti.
Spegnete il fuoco, lasciatela raffreddare un pochino e poi cospargetela con il formaggio grattugiato che inizierà a sciogliersi, quindi stendeteci sopra gli straccetti di fettine di prosciutto cotto. Appena diventa un poco più fredda, spalmateci sopra anche lo stracchino fresco, fermandovi però a un centimetro di tutti i bordi. Arrotolatela la frittata e servitela ancora tiepida nei piatti con un ciuffetto di basilico fresco per guarnire, affiancata con le aggiunte che preferite, per esempio pomodori con mozzarella e basilico o un’insalata di valeriana, oppure olive o verdure come peperoni e cipolline. Potete anche avvolgerla con della carta da forno o carta stagnola ”come una caramella” da riporre in frigo, poiché dopo il raffreddamento è perfetta come spuntino e per le soste sul lavoro o a scuola.
Il vino consigliato: Oltrepò Pavese Riesling ”Il Bandito” 2020 Cantine Giorgi
Ricordo ancora quando l’amico pubblicista Franco Ziliani, purtroppo attualmente inviso al mondo mediatico, un quarto di secolo fa era rimasto colpito dall’elevata qualità dei vini da uve riesling renano coltivate da alcuni dei migliori produttori dell’Oltrepò Pavese e si era perciò impegnato come pochi commentatori di vino per convincere anche gli altri vitivinicoltori che la loro terra sarebbe stata maggiormente nobilitata dal riesling renano, più adatto a vini bianchi fermi, che dal tradizionale riesling italico usato come base di popolari spumanti. Con tutte le omelette è sempre molto dura abbinare dei vini perfettamente adatti, ma con questo vino ”banditesco” («o la borsa o la vita!»)… o la va o la spacca!
Non finirò mai di ripetere che, però, non è soltanto il vitigno che fa grandi vini, ma è la combinazione, la simbiosi, tra vitigno, microclima, terroir e genio del vignaiolo, poiché l’elevata qualità dei vini nasce già nel vigneto e viene portata saggiamente a compimento in cantina senza manipolazioni né pratiche di forzatura. Proprio perché sono stati e sono consapevoli di questo fin dalla fondazione della tenuta nel 1875, i Giorgi hanno sempre valorizzato prima i vecchi vigneti di famiglia e poi hanno selezionato e acquisito le altre nuove vigne in alta collina, verificando comunque che l’esposizione e la composizione del terreno fossero quelle ideali per la messa a dimora per ciascun tipo di vitigno. Nei vigneti, per garantire la qualità del prodotto al massimo livello, la concimazione è realizzata esclusivamente con prodotti naturali e viene praticata la potatura castigata, ragione per cui la produzione di uve per ceppo è inferiore alla norma. La raccolta dei grappoli, sempre selezionati già sulla pianta, avviene nel momento della loro perfetta maturazione e sia la pigiatura che la fermentazione sono rigorosamente controllate. La prima generazione vitivinicola della famiglia Giorgi produceva vino per le famiglie dei paesi vicini dell’Antico Piemonte, come si chiamava allora l’Oltrepò Pavese. A differenza di altri, però, aveva già iniziato a spingersi al di fuori dei mercati locali, poiché fin dall’inizio avevano creato le basi per realizzare il grande progetto di creare un’azienda vitivinicola di primaria importanza, puntando sull’intera filiera produttiva dall’uva alla bottiglia. Questo progetto ci ha messo quasi un secolo per diventare realtà, quando nel 1970 i fratelli Gianfranco e Antonio, il primo enologo che si è sempre occupato della parte tecnica l’altro che si è accollato la parte commerciale, hanno costruito una seconda cantina, moderna e tecnologicamente molto avanzata, a Canneto Pavese, riuscendo a costruire un’immagine dell’azienda e della qualità dei vini prodotti che è rimasta indelebile nel tempo. Con la costruzione di una terza cantina, a Camponoce, i Giorgi negli anni ’80 raggiungono finalmente la consacrazione nazionale, con una rete vendita di 80 rappresentanti e con la presenza nei migliori ristoranti e nelle migliori enoteche nazionali.
Nel 2005, alla scomparsa di Gianfranco, Antonio ha messo tutta la famiglia al centro dell’Azienda F.lli Giorgi S.a.s. e con la figlia del fratello, Silvia, e grazie alla sua lunga esperienza, coordina e sovrintende tutte le operazioni aziendali, coadiuvato dai propri figli Fabiano che dirige l’azienda occupandosi di vendite e marketing e coordinando gli enologi diretti da Ivano Giribaldi, Eleonora che è responsabile dell’amministrazione, mentre Ileana si occupa delle relazioni con l’estero. Infine l’ultima generazione è già entrata in azienda con la piccola Ginevra che ha prestato il proprio nome ad una nuova creazione Giorgi. Attualmente la Giorgi s.r.l. che nelle etichette dei vini viene anche indicata anche come Giorgi 1870 o Giorgi di F.lli Giorgi, si estende su 60 ettari, ha più di 160 agenti in Italia, esporta in 59 Paesi nel mondo, ha vinto i più importanti premi nazionali (Tre Bicchieri Gambero Rosso e Cinque Grappoli Bibenda, per esempio) e rappresenta con orgoglio meritato l’Oltrepò Pavese in Italia e nel mondo. Con l’acquisizione della tenuta Cassinello, i Giorgi ricevono ormai le uve anche da più di 300 conferitori per una produzione che ormai è offerta in una quarantina di vini diversi per oltre 1 milione e mezzo di bottiglie. Parlo di ben 9 spumanti (5 metodo classico e 4 metodo charmat), 10 bianchi (4 dolci, 3 fermi e 3 frizzanti), 12 rossi (4 classici, 4 barricati e 4 dolci) oltre a 6 vini della linea Gerry Scotti e altri 6 della linea Cassinello. Mezzi e strutture non mancano nelle tre grandi cantine di Casa Chizzoli, Camponoce e Vigalone, tutte dislocate nei dintorni di Canneto Pavese.
Il vino Oltrepò Pavese Riesling ”Il Bandito” è dedicato a un viticoltore realmente esistito che, al contrario del nomignolo affibbiatogli, era una gran brava persona e nella sua vigna Costamaria coltivava un riesling con il colore e il valore… dell’oro, tanto che in molte annate non riusciva nemmeno a venderlo. Questo vino fermo oggi è fatto da riesling renano al 100% con una resa di 70 quintali per ettaro. Il processo di vinificazione inizia in cantina con la pigiadiraspatura delle uve e con il mosto che rimane in contatto con le bucce per una breve macerazione a freddo sulle bucce prima che la fermentazione vera e propria abbia inizio, allo scopo di andare ad aumentare la struttura, il colore e trattenere le caratteristiche aromatiche del vitigno. Dopo una chiarifica statica il mosto viene lasciato fermentare in contenitori di acciaio inox a una temperatura controllata di circa 15°C per conservare meglio i profumi e gli aromi varietali. Il vino viene poi fatto maturare in grandi botti di per qualche mese prima di essere imbottigliato e commercializzato. Ne risulta un bianco leggero di piacevole beva, ma di intensa espressione, interessante da scoprire, connotato da una spiccata sapidità, che poi è l’impronta tipica del vitigno di origine. L’Oltrepò Pavese Riesling ”Il Bandito” 2021 ha un tenore alcolico del 13% e presenta un bell’equilibrio tra l’acidità e la sapidità grazie alla morbidezza di un leggero residuo zuccherino. Di colore giallo paglierino, attacca con quel profumo intenso di pesca gialla con sfumature floreali che mostra perfettamente la riconoscibilità del riesling renano e introduce un bouquet di aromi di ananas e melone con un accenno di pietra focaia e idrocarburi. In bocca ha un ingresso morbido e delicato seguito da una buona freschezza che danno verticalità al sorso. secco, armonioso e fine. Nel finale è sottile e abbastanza morbido, dai ritorni fruttati. Si abbina bene con antipasti di pesce crudo, aperitivi, crostacei, frutti di mare, sushi, primi piatti con sugo di pesce, carni bianche, formaggi caprini freschi, ma è superbo con le insalate ricche e con mote pietanze delle cucine orientali di verdura e di pesce una temperatura tra 6 e 8°C.
Rolando Marcodini
Cantine Giorgi Frazione Camponoce, 39A – 27044 Canneto Pavese (PV) coord. GPS: lat. 45.047825 N, long. 9.300112 E tel. 0385.262151, fax 0385.60440 sito www.giorgi-wines.it, e-mail info@giorgi-wines.it
Ha smesso di giocare in cortile fra i cestelli dei bottiglioni di Barbera dello zio imbottigliatore all'ingrosso per arruolarsi fra i cavalieri di re Nebbiolo e offrire i suoi servigi alle tre principesse del Monte Rosa: Croatina, Vespolina e Uva Rara. Folgorato dal principe Cabernet sulla via dei cipressi che a Bolgheri alti e stretti van da San Guido in duplice filar, ha tentato l'arrocco con re Sangiovese, ma è stato sopraffatto dalle birre Baltic Porter e si è arreso alla vodka. Perito Capotecnico Industriale in giro per il mondo, non si direbbe un "signor no", eppure lo è stato finché non l'hanno ficcato a forza in pensione da dove però si vendica scrivendo di vino in diverse lingue per dimenticare la bicicletta da corsa, forse l'unica vera passione della sua vita, ormai appesa al chiodo.
Devi essere connesso per inviare un commento.
Per quasi 10 anni tra gli autori della guida I Vini d'Italia de L'Espresso, docente di materie vinose ad ALMA - La Scuola Internazionale di Cuci (...)
Non ha certificazioni, non è sommelier, né degustatrice ufficiale del gran Regno. Si occupa di comunicazione e di digital design dal 2002 in una (...)
Torinese, sognatore, osservatore, escursionista, scrittore. Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Torino e Mast (...)
Classe ‘77, Nadia è nata ad Ischia. Dopo quindici anni di "soggiorno" romano che le è valso il diploma di Sommelier AIS e un'importante collabor (...)
Vignettista fin dalle scuole superiori, alla sua prima vignetta sul giornaletto scolastico fu richiamato dalla preside del Liceo Classico per av (...)
Ha vissuto in 26 case e in 18 città, disseminando pezzetti di radici in Italia e all’estero: una Cipolla nomade più che viaggiatrice. Ma non più (...)
A Montalcino è cuoca per amore e per passione nel suo Road Café, che gestisce con il marito Lorenzo Minocci accanto all'unica stazione di carbur (...)
Giornalista free-lance, milanese, scrive di vino, grande distribuzione e ortofrutta, non in quest'ordine. Dirige il sito e la rivista dell'Assoc (...)
Ha smesso di giocare in cortile fra i cestelli dei bottiglioni di Barbera dello zio imbottigliatore all'ingrosso per arruolarsi fra i cavalieri (...)
Conseguita la maturità artistica, il primo lavoro nel 1997 è stato nel mondo illuminotecnico, ma la vera passione è sempre stata l'enogastronomi (...)
Musicista e scrittrice, da sempre amante di tutto ciò che è bello e trasmette emozioni, si è diplomata in pianoforte e per un certo periodo dell (...)
Ha iniziato la carriera lavorativa come segretaria di direzione, che ai suoi tempi si usava molto ed era proprio quello che desiderava fare! Con (...)
Perito informatico ai tempi in cui Windows doveva essere ancora inventato e arcigno difensore a uomo, stile Claudio Gentile a Spagna 1982, deve (...)
È nato a Novara, sin da giovanissimo è stato preso da mille passioni, ma la cucina è quella che lo ha man mano coinvolto maggiormente, fino a qu (...)
Economista di formazione, si avvicina al giornalismo durante gli anni universitari, con una collaborazione con il quotidiano L'Arena. Da allora (...)
Nato il 22 febbraio 1952 a Pavia, dove risiede. Si è laureato nel 1984 in Filosofia presso l'Università Statale di Milano. Dal 1996 al 2014 è s (...)
Giornalista cresciuto con Montanelli al giornale, si occupa da sempre di agricoltura, agroalimentare enogastronomia e viaggi. Ha lavorato tra gl (...)
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore (...)
Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma a (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha conseguito il diploma di Sommelier AIS nel 2001. È Degustatore per la regione Lombardia e giudice per le guide Vitae e Viniplus. Ha partecipa (...)
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed este (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
Donatella Cinelli Colombini è una produttrice di vino figlia di Franco Cinelli e Francesca Colombini della Fattoria dei Barbi, in cui ha lavorat (...)
Bolognese dentro, grafico di giorno e rapito dal mondo enologico la sera. Per un periodo la sera l'ha condivisa con un'altra passione viscerale (...)
Testata registrata presso il Tribunale di Roma (n. 146/09 del 4 maggio 2009) © 2000-2023 laVINIum.com - Tutti i diritti riservati È vietata la copia anche parziale del materiale presente in questo sito. Il collegamento al data base della rivista è vietato senza esplicita autorizzazione della direzione editoriale. Direttore Responsabile - Maurizio Taglioni / Direttore Editoriale - Roberto Giuliani mdstudiowebagency - Realizzazione, Restyling, e manutenzioni siti Web Contatti Tel. 3921585226 - E-mail: mdstudioagency@gmail.com
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.