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L’Hosteria del Durello a Montecchia di Crosara (Verona): colori e sapori della tradizione ai piedi della Lessinia

Insegna Hosteria del Durello

La Val d’Alpone, al confine tra le province di Verona e Vicenza, è una delle vie d’accesso all’Altopiano della Lessinia: un territorio da scoprire oltre che per le bellezze naturali e paesaggistiche (si è avviato da poco l’iter per la candidatura a Patrimonio UNESCO), anche per l’importante tradizione enogastronomica. Qui, lo chef Claudio Burato ha condotto per un trentennio un ristorante molto conosciuto e apprezzato. Qualche anno fa decise di appendere pentole e grembiule al chiodo e furono in molti a dispiacersene.

Mappa Hosteria del Durello
Evidentemente la pensione non fa per lui, poiché qualche settimana fa ci ha sorpreso con l’apertura nello stesso luogo, a Montecchia di Crosara, dell’Hosteria del Durello, un progetto di ristorazione molto interessante e innovativo.
Tavolo apparecchiato La gestione non è “in solitaria”, ma di quattro soci in cooperativa a responsabilità limitata: oltre a Claudio, si dividono tra cucina e sala Andrea Bonomo, Paolo Beschin, Claudio Burato e Renato Pianetti.
Così Claudio racconta il loro progetto: “Siamo quattro persone che credono nello straordinario potenziale dei nostri prodotti d’eccellenza, e in particolare del Durello, il vino della nostra terra. Vogliamo offrire ai clienti un luogo dove stare bene, un locale non troppo formale dove poter apprezzare una cucina di territorio che segue la stagionalità, con ingredienti e ricette della tradizione locale. Il tutto accompagnato dal vino Durello, nelle sue diverse declinazioni: spumante, fermo e passito”.
L’idea di offrire una casa al vino territoriale per eccellenza, dando voce agli oltre venti produttori della doc, ci è parsa particolarmente riuscita. La denominazione sta per festeggiare i trent’anni di vita e la produzione del I soci dell'Hosteria del DurelloLessini Durello, lo spumante prodotto sia in versione charmat che Metodo Classico, ha registrato nel 2016 una crescita del 30% rispetto all’anno precedente. Sono 970.000 bottiglie che alimentano un mercato di nicchia e hanno sempre più successo come spumante alternativo prodotto con uva autoctona.
Non è di certo un caso che, proprio in occasione dell’apertura dell’Hosteria, alla ventina di soci della denominazione (già presenti nella carta dei vini) se ne sono aggiunti altri, animati dall’intenzione di entrare a farne parte.
Risotto Abbiamo provato la cucina dell’Hosteria a pranzo, qualche giorno dopo il festoso e affollatissimo evento d’apertura, ricavandone ottime impressioni.
Spiccano alcune proposte di piatti unici come la golosa selezione di salumi e formaggi della Valle (con sopressa di Brenton, formaggio Monte Veronese in varie stagionature e giardiniera fatta in casa) o il tris di baccalà (mantecato, alla vicentina e alla maniera locale, in rosso).
Tra gli antipasti, eccellente il “salmone marinato al Durello e da noi affumicato” e, tra i primi, lo storico piatto di Claudio, il risotto mantecato con tartufo nero locale (è affettato con generosità in aggiunta e le papille gustative si deliziano nell’ottimo abbinamento con il Lessini Durello).
Notevole l’offerta dei secondi piatti con diverse carni alla brace, fegato alla veneziana con polenta, coniglio al forno, costolette d’agnello al timo e l’ottimo e assai poco diffuso quinto quarto di vitello.

Baccalà
Sul tavolo l’Olio Extra Vergine di Oliva prodotto nella Valle.
Anche i dolci sono tradizionali e tutti “home made”. Al tempo delle ciliegie, produzione d’eccellenza a Montecchia, sicuramente saranno un ingrediente di spicco.

Hosteria del Durello esterno
La carta dei vini offre, come dicevamo, quasi l’intero panorama della produzione del Durello, in particolare delle bollicine, in mescita con rotazione periodica anche al bicchiere.
La tavolozza dell’Hosteria del Durello è davvero piena di colori e sapori e vale il viaggio.

Hosteria del Durello
Via Cabalao 11 – Montecchia di Crosara (Verona)
Tel 045 6540404

Maria Grazia Melegari

La passione per il mondo del vino inizia nel 1999, per curiosità intellettuale, seguendo vari percorsi di studio (Diploma di Assaggiatore ONAV, di Sommelier AIS, Giudice di Analisi Sensoriale, corsi di formazione nel campo della comunicazione del vino applicata al web e ai social media). Scrivere di vino è una passione, inizialmente coltivata attraverso il blog personale Soavemente Wine Blog e successivamente attraverso collaborazioni con guide del settore e varie testate giornalistiche come Slow Wine, Il Sommelier Veneto, Euposia, InternetGourmet. Considera il vino un'interessante e stimolante metafora della vita, un'occasione di socialità, di costante apprendimento e di felicità, intesa come il "Carpe diem" di oraziana memoria.

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