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Irpinia: Joaquin, l’azienda vitivinicola dal sapore internazionale

Ingresso Joaquin

Fine luglio, sfidiamo il caldo e, senza pensarci due volte, accogliamo l’invito di Joaquin, azienda vitivinicola di Lapio, in Irpinia. Voci incoraggianti sui vini, come sull’esser diventati polo attrattore per i nuovi seguaci dell’enoturismo che funziona così: attirati dalle produzioni vinicole locali, si prosegue visitando luoghi e territori, dunque un indotto finora sciaguratamente trascurato.
Joaquin è un’azienda che racconta il sud con codici attuali, compatibili ad un pubblico variegato cui è doveroso puntare per crescere. Ed eccoci qui. A tu per tu con Raffaele Pagano e Francesca Auricchio, rispettivamente patron e responsabile vendite-export dell’azienda. Nessuno dei due è di origini irpine, caratteristica che li rende liberi di raccontare un territorio meraviglioso, senza farne zavorra, ma possibilità. Il nome Joaquin è un omaggio alla dinastia dei Borbone delle Due Sicilie, un biglietto da visita che mette in chiaro l’orgoglio di un sud potente e da valorizzare.

Raffaele Pagano e Francesca Auricchio
Raffaele Pagano e Francesca Auricchio

Tanto per iniziare, Joaquin è tra le pochissime aziende campane presenti nel circuito “Fine wines”, vini pregiati e da collezione. Una nicchia esclusiva che può contare anche su una preziosa aura di rarità costruita nel tempo. Insomma, esserci è un plus e Joaquin ha così acceso una luce diversa sull’Irpinia, vissuta con idee ampie che guardano il modello francese. Non a caso, vendono Taurasi Riserva con dieci anni di affinamento “en primeur”, ancora un bel settore specifico che consente di acquistare vini ricercati quando sono ancora in affinamento. Pratica diffusa, appunto, in Francia, non certo in Campania.

Filari a Lapio

E poi c’è il discorso dei pezzi unici. I vini Joaquin non escono tutti gli anni, era il 2006 quando Raffaele Pagano vendemmiò per la prima volta e da allora lo spirito non è cambiato. Mai un’etichetta uguale ad un’altra, a favore di un’esaltazione autentica del millesimo che è, per forza di cose, diverso di anno in anno.


I NOSTRI ASSAGGI


Joaquin Vino della Stella Fiano di Avellino DOCG Riserva 2020

Joaquin Vino della Stella Fiano di Avellino DOCG Riserva 2020
Realizzato con uve Fiano in purezza. Il vigneto, a Lapio, in questo caso è esposto a nord-est, a 500 metri s.l.m. Viene lasciato sulle fecce per almeno un anno, in acciaio. Lo ammiriamo nel calice, ondeggiandolo senza esagerare. E lui ricambia con un giallo paglierino, timidamente luminoso. Con profumi che ricordano la mela, ma subito dopo anche le spezie ed in particolare lo zafferano. Il sorso consegna quello che avevamo percepito annusandolo, in più c’è una bella acidità che rende la degustazione fresca e piacevole. Sapido, finale lungo e leggermente ammandorlato. L’abbiamo immaginato con una croccante mozzarella di bufala.

N.V. Piante a Lapio, Fiano Campania IGT

N.V. Piante a Lapio, Fiano Campania IGT
Assaggiarlo è un privilegio, un po’ come dovrebbe essere per tutti i vini che sono stati amati davvero. Messo in bottiglia nel mese di maggio 2023, è il risultato dell’assemblaggio delle annate 2014 e 2020. Uve Fiano in purezza, ancora Lapio, stavolta c’è anche affinamento in tonneau di castagno e acacia. Di un bel giallo brillante, è un bel viaggio tropicale, tra ananas, mango, ma anche menta e nocciola. Il sorso è largo, senza perdere mai tensione. Sapido, fresco, persistente. L’abbiamo immaginato con un sashimi di tonno.

I Viaggiatori, Aglianico Campania IGT 2018

I Viaggiatori, Aglianico Campania IGT 2018
Rosso rubino, ma non mancano sfumature violacee. Al naso è intenso, un intero bosco di ciliegie, more, lamponi, infine sbuffi di cacao. Sorseggiandolo, consegna morbidezza, in un interessante equilibrio di freschezza e spezie. È un vino che nasce nella valle del Taurasi, a Paternopoli, da vigne stupende e secolari. Fa affinamento in legno di rovere, un vino che è una forma di lusso accessibile. Magari accompagnato dai quattro formaggi dell’Ave Maria: il pecorino di Carmasciano, il Bagnolese, il Laticaudo e il Caciocavallo. Dall’Irpinia, con orgoglio.

Nadia Taglialatela

Joaquin Sarl
Contrada Campo Aperto – Via Cortejoanna, 2 – 83030 Lapio (AV)
+ 39 082 5973328
www.joaquinwines.com

Nadia Taglialatela

Classe ‘77, Nadia è nata ad Ischia. Dopo quindici anni di "soggiorno" romano che le è valso il diploma di Sommelier AIS e un'importante collaborazione con Eataly - in qualità di consulente esterno food & wine - oggi vive a Portici. Collabora con guide e magazine quali Identità Golose e MangiaeBevi e cura la sezione news della rivista online Foodtech, società di consulenza per lo sviluppo e ricerca nel settore agroalimentare. Racconta ristoranti, alberghi, prodotti di nicchia, eroici produttori e continua ad occuparsi della gestione di teambuilding internazionali per la sede di Eataly Roma.

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