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Il Prosecco di Asolo, città dai mille orizzonti

Scorcio sui vigneti di Asolo

Asolo, la “Città dai mille orizzonti” come venne descritta da Giosuè Carducci per la bellezza e varietà del paesaggio circostante, non si limita a questi scorci culturali e paesaggistici per attirare ogni anno migliaia di visitatori, facendo altresì leva sui suoi numerose e prelibate specialità enogastronomiche.
Parte di queste risorse sono state svelate nel corso dell’ottava edizione di “Asolo Wine Tasting” dedicato al Prosecco Superiore Docg ed organizzata dal Consorzio Vini Asolo Montello nel primo weekend di questo maggio capriccioso dal punto di vista meteo-climatico.

Veduta di Asolo dalla Torre Civica

Pioggia e vento non ci hanno per impedito di visitare un territorio ricco di storia, cultura e opere d’arte, contornato da alcune delle circa quattrocento Ville Venete ancora esistenti, da esplorare e conoscere tramite l’ausilio di una delle guide turistiche che mette a disposizione la IAT locale.
Asolo, ex-città vescovile e tra le più conosciute del Veneto, ha ricoperto un ruolo di primo piano fin dalla fine del Quattrocento, quando fu murata e corredata da ben 24 torri di guardia, raggiungendo la sua massima prosperità come Feudo sotto il dominio della Serenissima di Venezia.
La sua ricchezza e splendore artistico lo deve in gran parte a Caterina Cornaro, regina di Cipro in esilio, con al seguito una ricca corte di artisti e poeti.

Resti del Teatro Romano

Nel corso della nostra passeggiata tra le anguste vie di Asolo, ricche di fascino e ricordi, abbiamo scoperto l’esistenza di una Teatro Romano, a ridosso di una Basilica romana scoperta solo negli anni ’90, nel parco ombreggiato da un cedro di oltre 300 anni dell’abitazione che fu di Freya Stark, grande viaggiatrice e scrittrice britannica caposcuola del “travel writing”, una delle icone più importanti della libertà e dell’emancipazione femminile, che eresse Asolo come sua dimora assicurandone fama e lustro con i suoi numerosi amici conosciuti in varie parti del mondo sempre pronti a venire a farle visita. Si deve infatti a lei lo scampato bombardamento di Asolo nel corso della Seconda Guerra Mondiale grazie al suo intercedere direttamente presso il primo ministro britannico Winston Churchill.

Abitazione che fu di Freya Stark

Nel 2018 il Museo Civico ha dedicato a Freya Stark una sezione permanente intitolata “La stanza di Freya”, in cui la viaggiatrice è presente attraverso i suoi disegni, i suoi oggetti, i suoi taccuini di viaggio che ne raccontano le sfaccettature della personalità, le passioni, la determinazione oscillando tra aspetti noti della sua vita ed altri più intimi.
Singolari anche le storie del Castello, di cui oggi rimane la maestosa torre dell’orologio del X secolo, e della Rocca, una sorta di corona del Colle Ricca, utilizzata fin dall’origine per scopi militari e dotata all’interno di una cisterna per raccogliere l’acqua piovana, rivelatasi preziosa quando divenne un lazzaretto durante le continue pestilenze del cinquecento.

Ritratto di Eleonora Duse

Sul fronte religioso ai piedi della piazza centrale spicca imponente la Cattedrale, con le origini che risalgono addirittura al 969 d.C. ma rielaborata nel 1700, dove all’interno è appeso un dipinto della Maria SS. Assunta con il volto di Caterina Cornaro con alle spalle i Colli Asolani e sotto la Basilica di Sant’Eustachio.
Tra le varie celebrità che soggiornarono ad Asolo, figura anche la grande e rivoluzionaria attrice Eleonora Duse, che dal 1924 riposa nel cimitero di Sant’Anna, sotto una semplice pietra bianca rivolta verso il Grappa, come suo desiderio e volontà: sulla facciata del palazzo una lapide con dedica di Gabriele D’Annunzio, del quale fu la Musa.

Abbazia di Sant’Eustachio a Nervesa della Battaglia

In questo contesto storico culturale geografico, le prime testimonianze dei vini di Asolo e Montello risalgono alla metà del 1300, quando la zona del Montello e dei Colli Asolani, sotto il dominio veneziano, venne identificata come importante zona enoica premiando l’opera dei monaci benedettini che nel Medioevo nei loro monasteri crearono delle vere e proprie scuole di enologia e di agricoltura.

Vigneti di Glera prospicienti l’Abbazia di Sant’Eustachio

Un ruolo determinante per il rilancio e valorizzazione della Doc Montello e Colli Asolani l’ha certamente ricoperto il Consorzio Vini Asolo Montello, nato nel 1985 e attualmente presieduto da Armando Serena, uomo concreto e diretto, “con i piedi per terra” come lui stesso si definisce, abile nel coinvolgere, stimolare e unire i soci produttori insieme agli imbottigliatori. Dai quasi 2.100 ettari della superficie vitata, nel 2018 sono nate oltre dodici milioni di bottiglie di Asolo Prosecco Superiore Docg, l’unica tra le Doc del Prosecco che può definire la tipologia Extra Brut, un risultato notevole se si pensa che negli ultimi anni la produzione è più che raddoppiata, visto che nel 2015 il dato era di poco superiore ai cinque milioni. Anche le piccole produzioni locali sono aumentate: dal 2014 ad oggi quella di Montello DOCG è passata ad esempio da sole tremila a cinquantamila bottiglie, raddoppiando il dato del 2017.

Vigneti a Montebelluna

Superare le dieci milioni di bottiglie – spiega Armando Serenaè un obiettivo in cui abbiamo fortemente creduto e per cui abbiamo lavorato molto negli ultimi anni. Questa veloce crescita la dobbiamo in particolar modo al nostro Prosecco DOCG, un prodotto di grande qualità che sta ricevendo molti apprezzamenti anche dall’estero. Negli ultimi anni la tendenza del mercato è quella di ridurre i grammi di zucchero nell’Extra Dry, che spesso necessita di alti gradi zuccherini per esprimersi al meglio. L’Asolo Prosecco Superiore DOCG, invece, è un vino caratterizzato da grande struttura e sapidità, derivanti dal suo terroir. Questo gli permette di reggere bene in bocca anche nelle versioni più secche e di essere perfettamente in linea con le richieste dei consumatori”.

Struttura dedicata alle degustazioni di Asolo Prosecco Superiore

Le degustazioni di Asolo Wine Tasting
Nel corso della nostra visita all’ottava edizione dell’Asolo Wine Tasting, organizzata dal Consorzio all’interno dello storico Palazzo Beltramini, abbiamo partecipato a una degustazione alla “cieca” di una cinquantina di campioni di Asolo Prosecco Superiore nelle varietà Col Fondo, Extra Brut, Brut, Extra Dry e Dry allestita presso l’Hotel Villa Serena a Montebelluna.

Ermenegildo Giusti
Ermenegildo Giusti

Tra le cinque tipologie ritengo che l’Extra Dry, con residui zuccherini tra i 14 e i 18 grammi litro, annoveri attualmente le migliori caratteristiche di questo vino. In particolare ho apprezzato per il perlage fine e avvolgente, buon equilibrio tra freschezza, sapidità e morbidezza i vini dell’azienda Giusti Wine, il cui titolare Ermenegildo è stato tra l’altro artefice e finanziatore del restauro dei resti dell’Abbazia di Sant’Eustachio a Nervesa della Battaglia, maestoso monastero medioevale distrutto dai bombardamenti durante la Prima Guerra Mondiale, sito alle pendici della sua Tenuta Abazia, ora diventato polo di incontro e di cultura della zona con numerosi eventi programmati per la primavera e l’estate.

Postazione per la degustazione cieca dell’Asolo Prosecco Superiore

Convincenti anche gli Asolo Prosecco Superiore della Tenuta Baron di Fonte, dell’azienda agricola I 5inque di Maser, della Cantina Val d’Oca di Valdobbiadene, della Cantina Montelliana di Montebelluna e dell’azienda Pat del Colmèl di Costelcucco, gestita da Lino Forner insieme al figlio Matteo, uno dei precursori dell’attività di recupero di vitigni autoctoni del territorio quasi scomparsi, come ad esempio il Recantina rosso.

Il cartello dell'evento Asolo Wine Tasting
Il cartello dell’evento Asolo Wine Tasting

Piacevoli, caratterizzati da fragranti note agrumate e citrine, gli Asolo Prosecco Col Fondo delle aziende biologiche Bele Casel di Caerano San Marco, una delle giovani realtà di punta di questo territorio, gestita dei figli Luca e Paola a fianco del papà Danilo Ferraro, e di Case Paolin di Volpago del Montello, guidata da Emilio con i suoi tre figli Diego, Adelino e Mirco, al pari dell’azienda di notevoli dimensioni Montelvini di Venegazzù di Volpago del Montello, il cui fondatore e titolare è l’attuale presidente del Consorzio, Armando Serena, ora affiancato dai figli Alberto e Sarah nella gestione commerciale e amministrativa, mentre l’enologo Diego Vanzella coordina i lavori di cantina.

Bottiglie di Asolo Prosecco Superiore

Tra gli Extra Brut (residui zuccherini inferiori a 6 gr/l) a mio avviso sono emersi per un buon equilibrio di aromi, sapidità e mineralità i vini prodotti dall’azienda agricola La Tordera di Vidor, che ha presentato uno spumante con un bassissimo valore di solfiti, sostituiti nella prima fase di lavorazione dall’utilizzo di anidride carbonica naturale prodotta in fermentazione, da Bogana di Pederobba e dalla Cantina Cirotto di Asolo, con la figura di riferimento del fondatore Giovanni ben coadiuvato dai figli Gilberto in vigna, Barbara per la parte commerciale e Monica per quella amministrativa, mentre l’enologo Francesco Sibelli collabora con il genero Francesco nella conduzione della cantina.
Tra i Brut (residui tra i 7 e i 12 gr/l) da segnalare quelli dell’azienda agricola Dal Bello di Fonte, della Tenuta Baron, di Case Paolin, di Bogana e della Tenuta Amadio di Monfumo, produttore anche di un’ottima versione Dry insieme a Pat del Colmèl, a Leterre di Pederobba e Villa Giustiniani di Spresiano, bravi nel mantenere note fresche e sapide in bocca nonostante residui zuccherini oltre i 20 g/l.

Luciano Pavesio

Luciano Pavesio

Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma agli inizi degli anni ’90 seguendo la filosofia e le attività di SlowFood. Ha frequentato corsi di degustazione e partecipa a numerosi eventi legati al mondo del vino. Le sue esperienze enoiche sono legate principalmente a Piemonte, Valle d'Aosta, Alto Adige e Friuli. Scrive e collabora a numerose riviste online del settore; è docente di corsi di degustazione vino ed organizzatore di eventi.

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