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Cembra: l’eleganza dei vini di montagna

Cembra - Cantina di montagna - Vigneti

Quel triangolo che potete osservare in primo piano sulle etichette di tutti i vini della rinnovata linea produttiva di Cembra Cantina di Montagna, a rappresentare le montagne del Trentino, è garanzia di eccellenza (che abbiamo potuto verificare durante gli assaggi in anteprima), oltre che di rispetto del territorio e sostenibilità.

Iniziamo col dire che Cembra Cantina di Montagna è nata “dal basso”, nel 1952, per iniziativa dei viticoltori locali, e al tempo stesso è la cantina del Trentino situata a maggiore altitudine (700 m s.l.m.). Oggi, circa 400 soci si dedicano con passione alla viticoltura eroica che le impervie e tipiche terrazze della Valle esigono. La cantina è situata nel paesino di Cembra, incastonato nel più importante bacino europeo di porfido, il cosiddetto “oro rosso” dei valligiani, una roccia che conferisce ai vini una sapidità, finezza e persistenza straordinaria. Un meraviglioso mondo nascosto che ha conservato, grazie alla tenacia della sua gente di montagna, il meglio della tradizione e il valore di questi luoghi.

Cembra - Cantina di montagna_ Cantina

Il territorio è contraddistinto dai caratteristici terrazzamenti vitati (come possiamo vedere nelle foto) che ne tracciano i profili: una di quelle aree in cui la viticoltura è definita “eroica” poiché i vigneti disposti sui ripidi versanti, con pendenze anche superiori al 40%, richiedono lavorazioni esclusivamente manuali e cure molto superiori rispetto a quelli posti in siti più pianeggianti. In questo singolare paesaggio, trovano l’habitat ideale alcune vigne che, selezionate attraverso il progetto di zonazione intrapreso dalla Cantina già da diversi anni, raccontano nei profumi e nei sapori dei loro vini tutta la tradizione di quest’area… e le degustazioni da noi effettuate, come anticipavamo, ce lo hanno confermato.

Cembra - Cantina di montagna - Vigneti 2

Inoltre, Cembra Cantina di Montagna è (e questa è una particolare attenzione di chi scrive) fortemente impegnata nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio in cui opera. La filosofia di produzione è garantita dall’adesione al Protocollo per il Sistema di Produzione Integrato della provincia di Trento, che prevede metodi e mezzi produttivi di difesa che riducono al minimo l’uso delle sostanze di sintesi, nel rispetto dei principi di salvaguardia ambientale ed economica.

Passiamo ora alle esperienze degli assaggi che sono state entusiasmanti: a cominciare dallo spumante Trento Riserva “Oro Rosso”, passando per il Müller-Thurgau e il Riesling di cui avremo modo di parlare più approfonditamente in seguito, sino ad arrivare a un Pinot Nero tanto singolare quanto sublime.

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Trento Riserva "Oro Rosso" 2017

Trento Riserva “Oro Rosso” 2017

Tipologia: DOC Bianco Spumante
Vitigni: chardonnay
Titolo alcolometrico: 12,5%
Produttore: Cembra – Cantina di Montagna
Bottiglia: 750 ml
Prezzo enoteca: da 25 a 50 euro

Frutto di una vocazione territoriale che ha saputo plasmare gli impervi pendii della Valle di Cembra in uno spumante di rara eleganza, Oro Rosso nasce da uve Chardonnay in purezza coltivate a un’altitudine di 700-800 metri su terreni di natura porfirica.

Sei mesi di lenta fermentazione e permanenza sulle fecce fini, per poi passare in bottiglia e restarvi per ben sessanta mesi, da cui la menzione “Riserva” in etichetta, Oro Rosso ammalia la vista con il suo colore giallo paglierino netto, vivacizzato da riflessi verdolini e da un perlage fitto, fine e persistente. Al naso si rincorrono profumi agrumati di cedro, quindi di mela renetta e frutta esotica, accompagnati da eleganti note di crosta di pane ed erbe di montagna. All’assaggio questo Trento d’altura conquista il palato con una straordinaria freschezza, agilità, sapidità e facilità di beva. Fine, brillante, terso: un capolavoro di Trentodoc, prodotto in sole 10000 bottiglie, di sicura eccellenza.

Valutazione: @@@@@ (93/100)

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Trentino Pinot Nero 2019

Trentino Pinot Nero 2019

Tipologia: DOC Rosso
Vitigni: pinot nero
Titolo alcolometrico: 14%
Produttore: Cembra – Cantina di Montagna
Bottiglia: 750 ml
Prezzo enoteca: da 25 a 50 euro

Sui pendii della Valle di Cembra, a 500-600 m di altitudine, il Pinot Nero ha trovato la sua dimora ideale per esprimere inedite sfumature. Il talento e la passione di Stefano Rossi, enologo di Cantina Cembra, hanno fatto il resto.

Questo Pinot Nero è  elegante, autentico e coraggioso: perfetta sintesi della viticoltura estrema della valle e della dedizione quotidiana di chi lo trasforma in vino. Una parte delle uve (25%) fermenta e matura in anfore di argilla e NON svolge la fermentazione malolattica, per mantenere quella vivacità di colore e fragranza di frutto che descriveremo tra poco; il resto fermenta in serbatoi di acciaio inox per poi passare in tonneaux di rovere e restarci dodici mesi.

L’eleganza è la sua cifra distintiva, già all’esame visivo: di colore rosso rubino netto, affatto inchiostrato ma vivace, trasparente e consistente al tempo stesso. Al naso si esprime in tutta la sua complessità ed eleganza rivelando note di ribes rosso e lampone, quindi frutti di bosco più scuri, e sfociando verso note di liquirizia e pepe nero. Al palato è pieno e ben impostato, decisamente fresco e fruttato, succoso, caratterizzato da setosi tannini. Un capolavoro di Pinot Nero che ben si accompagna a primi piatti strutturati o a carni bianche e rosse, perfetto con anatra in casseruola o una tagliata di petto d’anatra grigliato. Da servirsi a 14-16° C in calici molto ampi.

Valutazione: @@@@@ (91/100)

Cembra Cantina di Montagna
Cantina di La Vis e Valle di Cembra sca – Viale IV Novembre, 72 38034 – Cembra Lisignago (TN)
Tel. +39 0461 680010  –  Cell. +39 347 4141584
Mail: info@cembracantinadimontagna.com

Maurizio Taglioni

Maurizio Taglioni

Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate del settore. Ha curato la redazione dell’autobiografia Vitae di un vignarolo di Antonio Cugini (2007), ha scritto il saggio “Dall’uva al vino: la cultura enologica ai Castelli Romani” in Una borgata che è tutta un’osteria a cura di Simona Soprano (2012), e ha pubblicato la ricerca socio-economica «Portaci un altro litro» - Perché Roma non beve il vino dei Castelli (2013). Collaboratore scientifico del Museo diffuso del Vino di Monte Porzio Catone, porta avanti dal 2009 la ricerca qualitativa volta alla raccolta e documentazione delle storie di vita degli anziani vignaioli dei Castelli Romani, confluita nell’allestimento museale multimediale Travaso di cultura e nell’installazione artistica itinerante Vite a Rendere, per la riscoperta e il recupero delle tradizioni vitivinicole dei Castelli Romani.

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