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Cantina Annesanti: dalla Valnerina, la lungimiranza di un ritorno alle origini

I salumi di Giuseppe Onorato

Partiamo dalla fine, ringraziando Giuseppe Onorato che è sommelier e patron – con sua moglie Serena Sebastiani – di Tenuta Borgo Santa Cecilia, vicino a Gubbio. Lo ringraziamo per l’incontro con i calici Annesanti e per un certo coraggio professionale – impreziosito da pura umanità – nell’esprimere qualità a tutti i costi. Anche quando il gioco si fa duro, in una regione in cui rischi facilmente di isolarti. Con intelligenza, il nostro Giuseppe sceglie di abbinare l’Umbria all’Umbria: ricerca, s’innamora e condivide. Una “vetrina” selezionata, attenta a raccontare tutto il nuovo ed il buono che c’è da quelle parti. E giungiamo, così, al cospetto di Cantina Annesanti: abbiamo stappato due bottiglie sgargianti, due assaggi rosé che ci hanno indotto a volerne sapere di più.

Patata con tartufo e nocciola
Patata con tartufo e nocciola

Sono vini che arrivano dalla Valnerina, dunque Umbria sudorientale. Francesco Annesanti è partito dalla vecchia stalla di famiglia – oggi trasformata in cantina – da una laurea in Scienze Naturali e dall’idea che il vino possa essere un gustoso espediente narrativo delle tradizioni. Un tutt’uno con la Valnerina che per Annesanti è musa ispiratrice ed essenza stessa dei vini prodotti. Complice, una filosofia di produzione che protegge piante e terreni, riducendo al minimo il lavoro in cantina. Vini naturali? Sappiamo bene che la vigna non produce vino da sola, e che la vinificazione avviene per mano dell’uomo. Naturale però esprime assenza di chimica di sintesi, fermentazioni innescate dai lieviti già presenti sull’uva, infine la scelta di non filtrare né chiarificare. L’Italia sfoggia un vero e proprio vuoto normativo sull’argomento, ma sulla scia dei francesi, più che di vino naturale, parleremo presto di metodo naturale: giusto per essere il più chiari possibile su argomenti che dividono le platee, sia quella degli addetti ai lavori, che quella dei santi bevitori.

Tartare di Capriolo
Tartare di Capriolo

Annesanti è prima di tutto una famiglia, come quasi sempre accade nelle storie del vino italiano. Circa venti ettari di terreno ad Arrone, a pochi chilometri dalla Cascata delle Marmore. Una storia contadina, con il contadino totalmente immerso nei ritmi della natura e proteso al biodinamico che, repetita iuvant, non è sinonimo di biologico: se fai agricoltura biologica, utilizzi tutto ciò che è certificato come tale, ma che può anche provenire dall’esterno. Quando si tratta di biodinamica, la visione diventa olistica, uomo – animale – pianta, tutti sono parte dell’obiettivo finale e l’auspicio è la completa autosufficienza. Esattamente come facevano le famiglie agricole di una volta. Tutto questo per dire che biologico, biodinamico e naturale sono rette parallele, ma che possono anche incrociarsi tra loro.


I NOSTRI ASSAGGI


Rosato Frizzante Umbria IGT 2022

Raspato, Rosato Frizzante Umbria IGT 2022
Uve Sangiovese e Aleatico e quanto brio in un sorso. Rifermentato, di colore rosa tenue, profuma di piccoli frutti rossi, con accenni di lievito e di agrumi. Si beve che è un piacere, agile, va dritto al punto, anche gastronomicamente parlando. Lo abbiamo accompagnato ai salumi e agli insaccati – di maiale e cinghiale – prodotti dallo stesso Onorato per i suoi clienti. Convivialità senza fine, nel bicchiere, nell’aria.

Nasciolo, Rosato dell’Umbria IGT 2021

Nasciolo, Rosato dell’Umbria IGT 2021
Barbera in purezza, annnusandolo si sentono frutta rossa e fiori freschi. Rosa tenue, il sorso è sapido, molto fresco, al contempo snello e piacevole. Un vino che non ci mette tempo a convincere, il che sembra essere una caratteristica comune ai vini Annesanti. Oltretutto, vini dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. Assaggiato con due antipasti: tartare di capriolo e patata con tartufo e nocciola (chef Alessio Pierini). Ma considerando le origini di chi scrive, scommettiamo volentieri anche sulla pizza Margherita.

Nadia Taglialatela

Cantina Annesanti
Vocabolo Nasciolo, 5 – 05031 Arrone TR
+ 39 347-3151926
Il sito

Nadia Taglialatela

Classe ‘77, Nadia è nata ad Ischia. Dopo quindici anni di "soggiorno" romano che le è valso il diploma di Sommelier AIS e un'importante collaborazione con Eataly - in qualità di consulente esterno food & wine - oggi vive a Portici. Collabora con guide e magazine quali Identità Golose e MangiaeBevi e cura la sezione news della rivista online Foodtech, società di consulenza per lo sviluppo e ricerca nel settore agroalimentare. Racconta ristoranti, alberghi, prodotti di nicchia, eroici produttori e continua ad occuparsi della gestione di teambuilding internazionali per la sede di Eataly Roma.

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