Statistiche web
AnteprimeIl vino nel bicchiere

Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023: degustazioni in odor di Pieve

Montepulciano

La Toscana è una regione affascinante, piena di meraviglie ma anche di contraddizioni, come accade a luoghi ricchi di storia come Roma, Venezia, Firenze, quando si ha a disposizione un passato glorioso si tende a dormire un po’ sugli allori, ad abusare di ciò che personaggi straordinari hanno lasciato ai posteri: castelli (o meglio fortezze), palazzi, paesaggi mozzafiato, borghi ricchi di storia, un immenso patrimonio artistico…
Tutto bellissimo, ma oggi, in un’epoca globalizzata dove conta più il fuori che il dentro, l’immagine piuttosto che la qualità di ciò che essa propone, il tutto all’inseguimento di un’espansione economica spesso non illuminata ma obnubilata da troppa ingordigia, si rivela estremamente difficile recuperare la misura, la saggezza, l’equilibrio.
Però la Toscana è anche capace, pur non avendo mai del tutto accantonato le lotte e le rivalità intestine fra città storiche, di darsi da fare per trovare obiettivi condivisi, di unire le forze per realizzare nuovi progetti e percorsi, ripartendo oneri e vantaggi.

Il presidente del Consorzio Andrea Rossi
Il presidente del Consorzio Andrea Rossi

In quest’ottica non si può che plaudere l’essere riusciti a radunare in uno stesso evento, le Anteprime Toscane, ovvero una settimana di assaggi di migliaia di vini proposti a stampa e pubblico, grazie appunto a uno sforzo collettivo di gran parte dei consorzi vinicoli della regione. Nessun’altra è stata in grado di fare altrettanto. Unico neo, la recente fuoriuscita del Consorzio del Brunello di Montalcino, che ha ritenuto più idoneo presentarsi da solo in altra data. Peccato, del resto più si allarga un contesto organizzativo, più è possibile che accadano fenomeni di distacco, è nella natura delle cose.
Ma non finisce qui, pensiamo ad esempio alla nascita dell’associazione “Biodistretto Ecologico del Chianti”, un altro bellissimo progetto nel quale agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stipulano un accordo per la gestione sostenibile delle risorse locali, partendo dal modello biologico di produzione e consumo secondo le linee guida dell’AIAB, che significa progressiva conversione dei vigneti e dei territori agricoli vocati, introduzione di cibo biologico nelle mense pubbliche, l’eliminazione dei diserbanti nelle aree e strade pubbliche, una sempre più capillare raccolta differenziata dei rifiuti, l’uso di materiali e stoviglie biodegradabili negli eventi pubblici. Un grosso impegno collettivo che al momento coinvolge i Comuni di Greve in Chianti, Castellina in Chianti (sede dell’associazione), Gaiole in Chianti, Radda in Chianti, Castelnuovo Berardenga e San Casciano Val di Pesa.

Presentazione delle Pievi
Presentazione delle Pievi

Per quanto riguarda il Vino Nobile di Montepulciano, come ho già raccontato in precedenza, dopo anni in cui, inutile nasconderlo, i vari ritocchi al disciplinare avevano finito per rendere questo vino sempre più internazionale e sempre meno territoriale (del resto quasi il 70% del Nobile finisce nei mercati americani ed europei e una piccola parte in Asia e Oceania), la nascita del progetto “Pieve” è un chiaro segnale di un convinto desiderio di cambio di rotta, non solo per recuperare le diverse personalità di un vino di antica storia, ma soprattutto per evidenziare l’eterogeneità del Nobile all’interno di uno stesso territorio, riallacciandosi alla storia, alle caratteristiche paesaggistiche, alla toponomastica, alle geologia e alla geografia, elementi che hanno determinato la definizione di 12 sottozone – UGA, ovvero Unità Geografiche Aggiuntive, esattamente come per il Chianti Classico – caratterizzate da altrettante pievi (in cui era suddiviso il territorio già dall‘epoca tardo romana e longobarda) ad esse strettamente legate.
Segnale ulteriore di questo cambiamento è la prossima modifica al disciplinare Docg, che introdurrà la tipologia “Pieve”, prevedendo nella base ampelografica una maggiore presenza di sangiovese (almeno il 90%, mentre per le altre tipologie è il 70%) e l’eliminazione dei vitigni internazionali; saranno ammessi, solo per la restante parte del 10%, i vitigni autoctoni complementari (come canaiolo, colorino, mammolo ecc.). Tutte le uve dovranno essere prodotte dall’azienda imbottigliatrice.

I 12 vini selezionati
I 12 vini selezionati

La realizzazione del progetto “Pieve”, ha richiesto oltre un anno di lavoro da parte del Consorzio.
Ma come stabilire quali vini siano corrispondenti alle condizioni previste dalla nuova normativa? Sarà una commissione interna al Consorzio, composta da enologi e tecnici, che avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso.
Mi sembra giusto sottolineare anche che il distretto della denominazione del Vino Nobile è il primo in Italia ad aver ricevuto, nel maggio del 2022, il marchio di certificazione di sostenibilità secondo lo standard Equalitas, che prevede fra le altre cose la misurazione dell’impronta carbonica e dell’impronta idrica, la verifica del rispetto delle libertà sindacali e delle pari opportunità, il raggiungimento di obiettivi progressivi e la stesura di un bilancio di sostenibilità nel quale presentare e comunicare i risultati ottenuti.

I 12 vini selezionati

Ma torniamo a “Pieve”: mercoledì 15 febbraio, in occasione dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano, il presidente del consorzio Andrea Rossi, il vicepresidente Luca Tiberini e gli enologi Franco Bernabei e Riccardo Cotarella, hanno raccontato lo stato dell’arte del progetto attraverso l’assaggio di 12 vini rappresentativi delle sottozone previste nel nuovo disciplinare, annata 2021.
Di seguito le mie impressioni:

Pieve Cervognano

1-CERVOGNANO: profumi fini e definiti, sia floreali che fruttati, colpisce la sfumatura agrumata; in bocca il tessuto è materico, notevole concentrazione di frutto, carne, liquirizia, tannino di sostanza, tratti austeri e coinvolgenti.

Pieve Cerliana

2-CERLIANA: colpisce per il colore intenso, rubino violaceo, esprime note di lampone maturo, ciliegia, susina, scorza di arancia, ricordi floreali; notevole struttura al palato, trama tannica fitta, potente, d’impatto, finale molto balsamico.

Pieve Caggiole

3-CAGGIOLE: rubino luminoso ma molto meno profondo del precedente, bouquet ampiamente floreale ma anche speziato di chiodo di garofano, pepe, cardamomo, frutto meno incisivo; al palato c’è maggiore equilibrio grazie a una massa meno esuberante, emerge un buon frutto fuso alle spezie, finale molto piacevole.

Pieve Sant'Albino

4-SANT’ALBINO: torniamo su un colore fitto, rubino violaceo, melanzana; qui il frutto si esprime deciso con note di ciliegia, prugna, una leggera sfumatura vegetale e un buon apporto speziato. Al palato il tannino si rivela ancora ruvido, non integrato, la buona dose di polpa però sottende a un futuro equilibrio; assaggiato l’anno scorso, oggi appare in piena crescita.

Pieve Valiano

5-VALIANO: qui entriamo in un rubino molto moderato, non profondo, quasi un pinot noir giovane, una sfumatura sulfurea accompagna un frutto tornito appena maturo, sfumature di agrumi dolci, macchia mediterranea. In bocca ha grande eleganza, tannino quasi perfetto e di trama molto fine, lunga persistenza, il mio preferito.

Pieve Ascianello

6-ASCIANELLO: ancora un colore rubino violaceo impenetrabile, qui domina il frutto, l’arancia sanguinella, l’amarena, la ciliegia nera; all’assaggio si percepisce la forza alcolica, potenza, tannicità decisa ma dolce, finale quasi salino.

Pieve San Biagio

7-SAN BIAGIO: altro colore fitto e concentrato, uno dei più impenetrabili, naso intenso, balsamico, marasca e amarena dominano la trama fruttata; bocca densa ma anche fresca, balsamica, il frutto è ben maturo, tannino deciso ma non seccante.

Pieve Le Grazie

8-LE GRAZIE: anche qui la concentrazione di colore è evidente, ciliegia e mora, meno balsamico ma irradia freschezza; come prevedibile è intenso al palato, molto fruttato, carnoso, ancora in tensione.

Pieve Gracciano

9-GRACCIANO: qui il colore è un rubino di buona intensità ma non estremo, il frutto è dolce e piacevole, si sente anche la liquirizia, cenni balsamici; compatto e fresco al gusto, pieno è già in buon equilibrio, stimolante, in progressione.

Pieve Badia

10-BADIA: rubino medio, naso di viola, rosa, ciclamino di bosco, ciliegia e susina; bocca fresca, gradevole, succosa, sul finale cenni di arancia sanguinella, liquirizia e pepe.

Pieve Argiano

11-ARGIANO: rubino più trasparente, vicino al campione di Valiano, naso riccamente floreale, il frutto è delicato e fine, c’è notevole eleganza nel bouquet; al palato ha una viva freschezza, frutto godibile, giocato tutto sulla piacevolezza.

Pieve Valardegna

12-VALARDEGNA: rubino purpureo non impenetrabile; profuma di lampone e ciliegia, fresco e balsamico all’assaggio, già con una notevole piacevolezza di beva, finale coerente e di buona persistenza.

LA CHIOSA: al momento sono 42 le aziende partecipanti al progetto, in un solo anno sono più che raddoppiate, il che fa ben sperare che con il tempo si aggreghi se non tutta, gran parte della popolazione produttiva. In ogni caso tutte le aziende associate al consorzio hanno almeno una vasca dedicata alla vinificazione del sangiovese in purezza o con gli altri vitigni autoctoni consentiti, sarà poi la commissione a valutare quali vini meriteranno la “Pieve”.

Roberto Giuliani

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio