Vino: i Millennials guidano le nuove tendenze
Sono il nuovo target di riferimento del mercato del vino, le loro scelte di acquisto orientano i nuovi trend di consumo, amano il cambiamento e condividono le loro esperienze sui social. Stilisticamente, nel bere, sono meno “mediterranei” dei loro genitori: con loro, gli aspetti tipicamente italiani del bere responsabile, frequente, durante i pasti, e nell’ambito familiare, lasciano spazio al costume tendenzialmente globalista di bere smodato, occasionale, fuori pasto e fuori casa.
Tredici milioni sono i giovani italiani nati tra il 1980 e il 2000 (Millennials o Generazione Y), e il loro peso sul consumo nazionale si attesta all’undici per cento, relativamente poco in proporzione al loro numero, ma in percentuale destinata a crescere per ovvi motivi di ricambio generazionale. Quindi, quello dei Millennials è un riferimento centrale per le aziende, non solo per numerosità e potenzialità, ma soprattutto perché rappresenta la prima generazione che utilizza quotidianamente la tecnologia digitale. Per essere scelte, infatti, le cantine vinicole sono oggi chiamate a conoscere i Millennials, le loro abitudini di acquisto e consumo, online e offline, e a utilizzare codici comunicativi in grado di coinvolgerli.
Una recente indagine condotta da Nomisma/Wine Monitor per conto di Cantina Tollo, ha evidenziato che i Millennials, ad esempio, prediligono vini varietali (51% di prima risposta in ordine d’importanza) e legati al territorio (21%). E’ quindi opportuno che la narrazione legata al vino e all’azienda produttrice sia in grado di coinvolgere emotivamente, oltre che organoletticamente, il giovane consumatore: un vino varietale, ottenuto da un vitigno autoctono chiaramente riportato in etichetta, possibilmente Dop o almeno Igp, avrà maggiori possibilità di riscuotere attenzione e approvazione di un vino da vitigni internazionali, senza dichiarati legami col territorio.
La tendenza dei Millennials a consumare bevande alcoliche fuori casa (55%), inoltre, richiede una maggiore attenzione delle cantine produttrici verso il canale horeca¹.
Un’educazione al gusto ancora in itinere, abituata a preparazioni alcoliche miscelate, quasi sempre in presenza di sciroppi di zucchero, richiede una transizione verso vini completamente asciutti graduale: in tale fase, un vino con lieve residuo zuccherino può riscuotere approvazione più facilmente di un vino “secco” destinato a un pubblico più adulto/maturo.
Quest’ultima istanza può far storcere il naso ai puristi e ai tradizionalisti del settore (come chi scrive, nda) ma non per questo può essere ignorata. Chi è chiamato alla conduzione di grandi Cantine Cooperative² ha la responsabilità di prestare continua attenzione ai cambiamenti del mercato, e sapersi prontamente adeguare. “Il saper coniugare tradizione e innovazione – sottolinea Tonino Verna, presidente di Cantina Tollo – è da sempre un tratto distintivo della nostra Cantina. Nel segno della qualità enologica e della valorizzazione dei nostri vitigni autoctoni, oggi abbiamo scelto di dare una nuova connotazione a questo impegno dedicando una linea di vini ai Millennials, categoria di consumatori dinamica e stimolante, destinata a orientare in maniera incisiva gli scenari di settore nei prossimi anni”.
La rinnovata linea horeca Valle d’Oro di Cantina Tollo si rivolge a questa fascia di consumatori con vini dal packaging grafico accattivante, pensati per un pubblico attento a qualità, provenienza e prezzo.
In Lavinium abbiamo avuto modo di assaggiare i due bianchi, Passerina e Pecorino Terre di Chieti Igp, il rosato Cerasuolo d’Abruzzo Dop, e il rosso Montepulciano d’Abruzzo Dop.
Della Passerina Terre di Chieti Igp 2017 abbiamo apprezzato le pronunciata freschezza, il carattere salino (è il più secco dei vini della linea) e le note agrumate (@@@+).
Il Pecorino Terre di Chieti Igp 2017 ci è piaciuto per la facilità di beva e le note di frutta a polpa bianca, proposte in un contesto suadente (@@@).
Buono anche il Cerasuolo d’Abruzzo Dop 2017, dal bel colore rosa antico con riflessi aranciati, caratterizzato da note di melagrana e ciliegia chiara (@@@+).
Di bella concentrazione, come si addice ai vini ottenuti dal vitigno rosso abruzzese per antonomasia, il Montepulciano d’Abruzzo Dop 2016, dal profumo e sapore di amarena, con lieve residuo zuccherino, caratterizzato da tannino vellutato e ottima persistenza gusto/olfattiva (@@@).
Maurizio Taglioni
¹ Fonte: Survey Wine Monitor Nomisma 2018
² Cantina Tollo è una realtà cooperativa composta da 780 soci che coltivano 3.000 ettari di vigneto e commercializzano circa 13 milioni di bottiglie l’anno. Il fatturato annuo ammonta a quasi 40 milioni di euro, di cui il 35% derivante dall’export.