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Vallarom, una realtà autentica e rispettosa dell’ambiente

Vallarom

Siamo al confine del Veneto, inizio del Trentino, precisamente in bassa Vallagarina, valle attorno a Rovereto, in un paesaggio con i campi terrazzati della Val di Gresta e le cime rocciose delle Piccole Dolomiti; qui il fiume Adige è la porta del Trentino, anello di congiunzione tra territori e culture diverse, tra pianura e montagna. Come in un quadro, dentro un anfiteatro naturale, si scorgono immense distese di viti incastonate nel paesaggio, puntellate da torri e Castelli che si ergono a “sentinelle” di un territorio la cui unicità rappresenta un passato ancora presente.

Vallarom

Questa era un’area famosa per la produzione della seta, del tabacco – che ha resistito fino alla fine degli anni Settanta, inizi anni Ottanta del 1900, e naturalmente la coltura della vite, che ha colonizzato con il tempo tutto il territorio. In questo scenario, ad Avio, si colloca la realtà vitivinicola Vallarom, una cantina a conduzione familiare, autentica e protesa verso la sperimentazione, ma fatta con cultura tecnica e coscienza.
Una filosofia operativa che l’ha portata fin dal 1999 ad abolire l’uso di tutti i pesticidi chimici e a cercare di capire cosa è meglio per il terreno, in base al clima e alle necessità delle piante, cercando di trovare la giusta “simbiosi” con l’ambiente circostante, servendosi di solo rame e zolfo.

Barbara, Filippo e Riccardo
Barbara, Filippo e Riccardo

Un’azienda agricola che avvia il suo percorso con Ezio Scienza nel 1962, e che è oggi condotta da Filippo Scienza, da sua moglie Barbara Mottini e dal figlio Riccardo. Un maso a dimensione familiare, accogliente e ospitale, con un terreno vitato da 7 ettari, un giusto microclima e una certificazione BioVegan dalla vendemmia 2011.
Vallarom produce vini che sono comunicativi, espressivi e con una precisa personalità, e la stessa cura e personalità la si ritrova nel piccolo agriturismo, integrato in quella che è la loro casa; si tratta di un classico maso, abbracciato dai vigneti e nella parte più in alto da boschi, che come descrive il termine stesso, ricalca il suo significato originario di derivazione latina, dal termine “mansus” magione ovvero una o più abitazioni circondate da campagna coltivata o semplicemente da bosco.

Filippo Scienza
Filippo Scienza

Come si legge nel loro manifesto, quello che portano avanti è il concetto di “veritas” e di conseguenza di “coerenza, ovvero la costanza del pensiero con le azioni; una coerenza coniugata dal rispetto nei confronti di tutti gli attori protagonisti di questo splendido mondo del vino. Perché come scriveva Tucidide «Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio».”
Come sostiene Filippo: “Noi di coraggio ne abbiamo tanto, ma soprattutto crediamo in quello che facciamo. Il nostro prodotto è biologico non per nome ma di fatto, una mentalità che applichiamo in tutti i passaggi operativi. Dall’energia “costruita e distribuita” dai pannelli solari, alla carta riciclata per le etichette, fino alla ricerca di fornitori selezionati rispettosi della nostra stessa filosofia”.

Vallarom

Filippo ha viaggiato e studiato molto – a partire dagli studi presso l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, al Centre de Formation Professionnelle et de Promotion Agricole de Beaune in Borgogna (F), fino alla School of Agricolture, Purdue University California USA – aprendo la mente, sperimentando e confrontandosi quotidianamente. In cantina è infatti coadiuvato dal giovane enologo Francesco Mazzetto, anche lui persona molto attenta ai ritmi della natura e alle necessità della pianta e curioso sperimentatore.
Dal punto di vista orografico, la valle separa le Prealpi Bresciane e Gardesane ad ovest dalle Prealpi Venete ad est, come la Val d’Adige, anche la Vallagarina è di origine glaciale, l’azienda infatti sorge su un conoide di deiezione di matrice calcarea e su una rara morena del Norico, che troviamo nella parte del fondovalle, caratterizzata da terrazze fluviali con suoli prevalentemente argillosi e con la presenza di calcare ferritizzato. Il microclima qui è molto particolare, con la presenza del Monte Baldo, di origine vulcanica che separa la Vallagarina dal Lago di Garda; in quest’area troviamo anche la presenza di dolomia – arrivata prima con le terrazze glaciali e poi con quelle fluviali – caratterizzata dalla presenza di massi erratici, testimonianze tangibili di un antico ghiacciaio e della sua capacità di trasportare materiale per lunghe distanze.

La batteria dei vini in assaggio
La batteria dei vini in assaggio

Si possono definire quindi due macroaree con una sorta di zonazione, nella parte alta del conoide si trovano tutte le varietà a bacca bianca e il pinot nero, mentre nella parte bassa, dove il suolo cambia – essendo la morenica del norico molto più giovane – si trovano terreni più pesanti, che sono più adatti alla bacca rossa.
La produzione si attesta sulle 30.000 bottiglie, con una diversità di tipologie ed etichette che spaziano dalle bollicine ai rossi più complessi e longevi. Tutti i suoi spumanti sono VSQ, mentre per vini fermi la scelta è di uscire con IGT Vallagarina.

I Metodo Classico
I Metodo Classico

Si parte dai Metodo Classico, lavoro iniziato in azienda dal 2009, la produzione spazia su diverse referenze, con tre diversi Metodo Classico prodotti da solo uve chardonnay, a partire dallo Spumante “” con trenta mesi di affinamento sui lieviti, passando per il 72 dosaggio zero – dove 72 vuole indicare sia l’anno di nascita di Filippo, la fine dei lavori della cantina iniziata dai nonni e non da ultimo la sosta dei mesi sui suoi lieviti – e finendo con una micro-produzione di 120 mesi, prodotto in scarse 300 bottiglie. Quest’ultimo – assaggiato nel Millesimato 2015 – si differenzia anche per la fermentazione che avviene in barrique e che si distingue per la sua grande eleganza e freschezza, molto articolato e coinvolgente al palato. Interessanti anche i due Metodo Classico Rosé prodotti da uve Pinot Nero, il Vò Rosé Dosaggio zero De Saignée e il 72 sempre da uve Pinot nero, che viene prodotto con 18 ore di macerazione e successivamente fermentato in acciaio.
Non manca anche un metodo familiare, il Vadum Caesaris, una versione rifermentata di pinot bianco, chardonnay, sauvignon blanc e riesling, gradevole e divertente. Tra i vini bianchi troviamo lo Chardonnay Filippo Scienza 2020 prodotto solo in annate favorevoli e da un singolo vigneto, con fermentazione e affinamento in barrique. È intenso, dal sorso armonioso e avvolgente, con un centro bocca di grande ricchezza e complessità aromatica.

Syrah in Rosa 2021 Vallarom

Dallo Chardonnay si passa all’assaggio del Syrah in Rosa 2021, il cui mosto è ottenuto da pressatura soffice e viene messo a fermentare in anfora Tava; un rosato intrigante con leggere note speziate e di piccoli frutti, con buona trama gustativa. Si passa poi ai rossi, tra le vigne più vecchie ci sono quelle di Pinot nero del 1965 impiantate dal nonno; non mancano varietà particolari come il Lambrusco a Foglia Frastagliata, vitigno autoctono originatosi nella Valle dell’Adige, le cui vigne sono franche di piede e si trovano lungo il fiume Adige.

Fuflus

Sono poi presenti le varietà quali il Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, che con aggiunta di Syrah, danno vita al loro “Fuflus” –considerato tra i vini di punta dell’azienda. Fuflus è una sintesi tra il nome onomatopeico di fluttuare dell’Adige e il nome etrusco Fufluns, la divinità etrusca della vendemmia, del vino, della felicità, della salute e della crescita in tutte le cose, assimilabile al dio greco Dioniso e al dio romano Bacco. Prima di diventare Fuflus, fino al 2009 esisteva il Campi Sarni, che non aveva nel taglio il Syrah, ma una maggiore percentuale di Cabernet Sauvignon. Un cambio dovuto al non essere riconosciuto come nome per una questione topografica.

Campi Sarni 2009 Vallarom

Piacevole il Vallagarina Igt Fuflus 2018, ma decisamente molto più coinvolgente e godibile il Vallagarina Igt Campi Sarni 2009; un’esplosione di note di montagna, foglie di tabacco e speziate di pepe. Si conclude la degustazione con l’IGT Vallagarina Rosso Syrah XX 2020, il cui impianto del 1990 è stato il primo in Trentino, chiamato XX per celebrare la ventesima vendemmia che è stata fatta nel 1997, che poi è rimasto il Syrah del ventennale per Vallarom, caratterizzato da un profilo speziato, con note di alloro e frutta rossa sotto spirito; succoso e trascinante.
Tutti i vini raccontano perfettamente la loro filosofia produttiva, una bella panoramica tra il presente e il passato, dove ci si diverte e non ci si stanca mai di apprezzare la passione, la cura e il rispetto per la natura, la voglia di accogliere, ricercare e sperimentare di Barbara e Filippo.

Fosca Tortorelli

Fosca Tortorelli

È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, Ambiente e Storia, la tesi sperimentale dal titolo “Reinterpretare le Cellae Vinariae. Ambiente, Processo, Produzione” e una successiva pubblicazione in collaborazione con la Prof. Muzzillo F. dal titolo “Vitigni del Sud: tra storia e architettura” (Roma Natan Edizioni, 2012). Ha conseguito il Master Sommelier ALMA-AIS (luglio 2016) presso ALMA a Colorno (Parma). Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione di rilievo nel settore enogastronomico. Fa parte anche dell’associazione Donne del Vino, ha scritto sulla rivista l’Assaggio, oltre che su diverse testate registrate e ha preso parte alle degustazioni per la Guida Vitae, per la guida Slow wine 2017 e per la guida Altroconsumo. Dal 2018 è giornalista pubblicista.

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