Splendid Venice e la nuova cucina di Massimo Livan
Lo Splendid Venice è un ammaliante albergo veneziano affacciato sulle calli nei pressi della celeberrima Piazza San Marco: un ambiente intimo, con eleganti spazi per la conversazione, relax e l’estasi del bagliore veneziano che si traduce in un’affascinante commistione di stili, tra la grande classicità di alcuni elementi e i dettagli moderni che ne caratterizzano allo stesso tempo quasi ogni angolo.
Già, una vocazione piuttosto antica che risale al Cinquecento, quando il primo nucleo dell’edificio celebre con il nome di “Locanda Cappello Nero”, dimora nella zona tra Calle della Regina e l’angolo con Rio dei Bareteri. Starhotels lo acquista nel 1985 e nella ristrutturazione del 2008 centra l’obiettivo di conservare lo spirito della “locanda” creando un ambiente caldo e accogliente, e ammiccando ai più ricercati materiali veneziani attraverso un design che evoca il fascino bizantino, quasi a suggerire una certa responsabilità della storia per non interferire in errati aggiustamenti architettonici.
Una sosta, dunque, a dir poco obbligatoria per le sue varie anime che convivono efficacemente all’interno del progetto: degustazione, ospitalità e musica. Attraverso una geniale commutabilità degli spazi o delle circostanze, l’hotel pone su un vassoio d’argento l’entusiasmo dello spirito turistico, proponendo in maniera ragionata il viaggio come una sfida, come un allargamento della personale frontiera culturale e non come appiattita rassicurazione.
Alla guida del ristorante Le Maschere è arrivato Massimo Livan, brillante chef veneziano con importanti esperienze in strutture ricettive di prestigio, ma soprattutto entusiasta della sua nuova veste, anche per la sua innata sensazione di sentirsi particolarmente adatto alla cucina di un albergo. Classe 1972, frequenta l’alberghiero a Jesolo iniziando il suo percorso con le stagioni al mare.
Poi le prime esperienze veneziane al Bauer da commis e al blasonatissimo Monaco: “la grande evoluzione l’ho vissuta al Quadri, dove sono stato quattro anni. Era la fine degli anni 90, lo chef, all’epoca Graziano Bettiol, mi ha preso per mano fino a farmi diventare il suo secondo. C’erano ricerca e attenzione, quello che mi hanno trasmesso a livello umano mi ha segnato, quasi come fossimo una piccola famiglia.”
Poi ancora tappa al Golf Club del Lido, secondo all’Hotel Europa e Regina e una proficua esperienza a Beirut, o meglio, fantastica dal punto di vista culinario tra fragranze inenarrabili e innumerevoli etnie all’interno degli stessi piatti.
La mano di Massimo dimostra infatti di essere molto sicura nei piatti e l’elevata qualità della materia prima si presenta alquanto nitida. La tradizione viene rivisitata e reinterpretata con acume attraverso piatti succulenti, leggeri e d’impatto visivo. Non manca quindi la territorialità specialmente nel pesce fresco locale, quasi a suggerire uno slogan: tanta laguna, tanto sapore!
A tutto ciò, poi, si aggiunge la sua personalità, capace di proporre una cucina di gola, genuina, stimolante, traducendo la complessità in immediatezza e coinvolgendo il commensale in un percorso di ottimo spessore gastronomico.
L’esperienza food & beverage dello Splendid Venice include infine gli affascinanti spazi dell’Altana, la magnifica rooftop terrace, non solo per godere di una vista mozzafiato sui campanili e le calli della Serenissima, ma in particolare per assaporare rivisitazioni classiche e contemporanee di cocktail tradizionali realizzate a regola d’arte.
Lele Gobbi