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Ribeiro Godello O’Morto 2018 Tiro al Blanco

Tiro al Blanco

La viticoltura della Galizia si è concentrata fin da tempi antichissimi soprattutto nelle numerose valli fluviali, ma si è sviluppata in modo particolare a partire dal IX secolo per fornire il vino ai pellegrini provenienti da tutta l’Europa cristiana che andavano a pregare sulla tomba di San Giacomo nella Cattedrale di Santiago de Compostela. La sua massima fioritura però è avvenuta nel XV e XVI secolo, quando i viños tostados erano diventati il principale prodotto di esportazione verso l’Inghilterra e l’Olanda.
Sfortunatamente, il numero dei penitenti in arrivo a Santiago è stato poi  drasticamente limitato anche sui mercati vinicoli locali prima dal conflitto religioso con gli anglosassoni (terminato nel 1604) e il relativo embargo commerciale imposto sui prodotti spagnoli, poi dalla Controriforma cattolica e infine al colpo di grazia finale ricevuto dalla strage della fillossera alla fine del XIX secolo. La Galizia era quasi scomparsa così dalle bocche e dai bicchieri degli amanti del vino fino alla fine degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, finché le cantine non hanno cominciato a utilizzare ampiamente a Rias Baixas i serbatoi di fermentazione in acciaio inossidabile.
L’Albariño bianco, secco, non tostato, è stato il primo vino galiziano di questa rinascita a guadagnare sempre più importanza, inizialmente sul mercato interno per poi a oltrepassare i confini dopo l’adesione della Spagna all’Unione Europea nel 1986. L’iniezione di denaro dai fondi dell’UE destinati all’agricoltura ha notevolmente accelerato lo sviluppo e la modernizzazione dell’intera regione e la DO Rias Baixas è diventata la prima carta da visita della Galizia vitivinicola nell’UE e La DO Ribeiro è entrata a far parte della classificazione ufficiale della vinificazione spagnola con i suoi vigneti distesi sulle dolci colline che circondano le valli dei fiumi Miño, Avia e Arnoia che sono anche le sue sottoregioni ufficiali. Il clima atlantico di tipo continentale e i suoli ricchi di granito decomposto chiamato sábrego qui creano le condizioni perfette per la coltivazione dei vitigni a bacca bianca, che costituiscono oltre il 90% dell’area con treixadura, torrontés, loureiro, godello, albariño, lado, caiño blanco, albillo e palomino.
La famiglia Michelini è originaria dell’Argentina, dove ha prodotto più di 80 vini diversi da 4 cantine, tutte situate nella Uco Valley, presso Mendoza, dove è nato Matías Michelini che è un viticoltore ed enologo con più di vent’anni di esperienza nel mondo del vino, un instancabile creativo che issa la bandiera della libertà su tutto quello che fa.

O'Morto Godello 2018

Nella zona di Ribadavia, alla confluenza dei fiumi Avía e Miño, dove i suoli sono granitici, con qualche eccezione di ardesia decomposta, si trovano 4 ettari di piccoli appezzamenti con una grande diversità di vitigni autoctoni riuniti dal marchio Tiro al Blanco che comprende O’Morto Wines. I loro vini racchiudono il calore del sole, la freschezza e la sapidità di una zona idilliaca per la coltivazione della vite. Matías Michelini è particolarmente conosciuto per i suoi grandi bianchi della DO Ribeiro che nel 2017 aveva iniziato a produrre insieme con i galiziani Alex Gonzalez e Sergio Cortes, recuperando la coltivazione di alcune vecchie viti da cui si ricavano vini freschi e pieni di energia, taglienti, lunghi, dalla veste elegante e con una struttura di buon nervo e piacevole acidità.
”O’Morto” Godello 2018 proviene da un terreno vicino al cimitero del paese, nella regione di Castrelo do Miño, in una posizione emozionante per la sul fiume e sulle montagne. La vendemmia avviene in più passaggi con l’idea di raccogliere tutte le uve di godello cercando il perfetto equilibrio tra acidità, consistenze e aromi. Dopo una pressatura soffice, la fermentazione alcolica è innescata dai lieviti indigeni nelle anfore di argilla in cui prosegue l’affinamento sulle proprie fecce fini per almeno 9 mesi. Il tenore alcolico è del 12,5%.
Di colore giallo chiaro, all’attacco si avvertono la roccia bagnata, la terra pulita, la pietra focaia e un leggero sentore affumicato che aprono un bouquet di aromi di frutta essiccata e altrettanto affumicata di pesca, mela gialla, uva spina verde e polpa di susina. In bocca, il fruttato si arricchisce di aromi di pera e melone. È un vino grasso al palato e di moderata acidità, mantenuto in uno stile molto fresco e teso. Il finale è balsamico, sapido, leggermente piccante e gustoso con piacvoli sfumature di mandorla. Lo consiglierei a una temperatura da 10 a 12 °C con tapas, paella, frutti di mare, piovra in insalata, tartara di tonno, frutti di mare, formaggi cremosi.

Mario Crosta

Tipologia: D.O. Ribeiro
Vitigno: 100% godello
Titolo alcolometrico: 12,5%
Produttore:
TIRO AL BLANCO
Bottiglia: 750 ml
Prezzo medio: da 30 a 35 euro

Mario Crosta

Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del settore gomma-plastica in Italia e in alcuni cantieri di costruzione d’impianti nel settore energetico in Polonia, dove ha promosso la cultura del vino attraverso alcune riviste specialistiche polacche come Rynki Alkoholowe e alcuni portali specializzati come collegiumvini.pl, vinisfera.pl, winnica.golesz.pl, podkarpackiewinnice.pl e altri. Ha collaborato ad alcune riviste web enogastronomiche come enotime.it, winereport.com, acquabuona.it, nonché per alcuni blog. Un fico d'India dal caratteraccio spinoso e dal cuore dolce, ma enostrippato come pochi.

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