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Miele della Lunigiana DOP


 

Toscana

 

Derivati animali

MIELE DELLA LUNIGIANA (DOP)

Miele della Lunigiana DOPArea di produzione
comprende i comuni di Pontremoli, Zeri, Mulazzo, Tresana, Podenzana, Aulla, Fosdinovo, Filattiera, Bagnone, Villafranca in Lunigiana, Licciana Nardi, Comano, Fivizzano e Casola in Lunigiana, tutti in provincia di Massa-Carrara.

Tipologie
miele di acacia, ottenuto dalla fioritura di robinia pseudoacacia L.; miele di castagno, prodotto su fioritura di castanea sativa M.

Caratteristiche organolettiche
   ▪ miele di acacia: si mantiene a lungo liquido e limpido; può tuttavia presentare, nella parte finale del periodo di commercializzazione, una parziale formazione di cristalli, senza comunque arrivare a una cristallizzazione completa; consistenza: sempre viscosa, in funzione del contenuto d’acqua; colore: molto chiaro, da pressoché incolore a giallo paglierino; odore: leggero, poco persistente, fruttato, confettato, simile a quello dei fiori; sapore: decisamente dolce, con leggerissima acidità e privo di amarezza. L’aroma è molto delicato, tipicamente vanigliato, poco persistente e privo di retrogusto.
   ▪ miele di castagno: si mantiene a lungo liquido e limpido; può tuttavia presentare, nella parte finale del periodo di commercializzazione, una  parziale e irregolare cristallizzazione; colore: ambra scuro, spesso con tonalità rossastra; odore: abbastanza forte e penetrante; sapore: persistente, con componente amara più o meno accentuata.

Metodo di produzione
gli alveari di produzione possono essere “stanziali”, cioè permanere per l’intero arco dell’anno nella stessa postazione, o “nomadi”, ma con spostamenti entro il territorio sopra descritto per tutto il periodo delle fioriture interessate. All’inizio del raccolto i melari utilizzati devono essere rigorosamente vuoti. Le famiglie devono essere contenute in arnie razionali, cioè a favi mobili e a sviluppo verticale; gli alveari devono essere sottoposti alle misure profilattiche e agli interventi terapeutici necessari al preventivo contenimento delle malattie secondo le disposizioni del Servizio Sanitario Nazionale; l’eventuale nutrizione artificiale deve essere sospesa prima della posa dei melari e comunque deve essere effettuata solo con zucchero e acqua; i favi dei melari devono essere vuoti e puliti al momento dell’immissione nell’alveare e non devono avere mai contenuto covata; al momento dell’immissione dei melari bisogna utilizzare l’escludi regina o altro idoneo strumento per evitare l’ovideposizione nel melario; il prelievo dei melari avverrà dopo che le api saranno state allontanate dagli stessi con un metodo che preservi la qualità del prodotto (ad es. con apiscampo o soffiatore); è vietato l’uso di sostanze repellenti.

 

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