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I 60 Anni del Consorzio Collio

Etichetta commemorativa 60 anni del Consorzio Collio

Il Consorzio Collio fa tappa a Roma in questa lunga e intensa attività di presenza e comunicazione che racconta i vini e soprattutto un territorio.
Avere 60 anni e dimostrarli. Questo è il Consorzio Collio, che festeggia l’anniversario della sua fondazione, il 31 maggio 1964 e per ricordare una data, ma anche un nuovo inizio, con noi la direttrice Lavinia Zamaro al Ceppo di Roma, noto e storico ristorante della capitale. Il Collio su 7000 ettari di estensione vanta 1.300 ettari vitati, su un terreno che ormai i più conosceranno e che si chiama Ponca, noto per le sue marne stratificate che lo rendono compatto e adatto alla viticoltura, regalando vini profondamente minerali.
I numeri: 178 soci, 270 aziende e 7 milioni di bottiglie. Le varietà sono per l’89% a bacca bianca, inutile quasi ricordare la vocazione bianchista da sempre del Collio. Parlarne è insieme emozionante ma anche un’avventura ricca di aspettative, perché siamo di fronte a una realtà vitivinicola che ha tutte le carte per arrivare all’estero e fare cifre da capogiro. Il Consorzio sta lavorando, specialmente negli ultimi anni, con una visione profondamente innovativa, grazie anche al cambio generazionale nelle aziende, che permette una direzione unitaria. Pensare al

Lavinia Zamaro
Lavinia Zamaro

Collio significa anche mettere insieme tanti pezzi di un unico puzzle, perché di questo si tratta, proprio per la sua storicità il Consorzio vanta microrealtà al suo interno tutte con caratteristiche specifiche. In occasione del sessantesimo non è male l’idea di un’etichetta unitaria, che racchiuda la ricchezza e la varietà della produzione sotto un unico nome, il Collio appunto. In foto, la direttrice Lavinia Zamaro con le bottiglie marchiate a oro, in un numero variabile a discrezione del produttore. L’etichettatura è a carico dell’azienda o del Consorzio, l’idea alla base è semplice ma evocativa, perché comunicare un solo nome è innegabilmente più immediato.

Ristorante Al Ceppo
Ristorante Al Ceppo

La degustazione è stata per questo motivo condotta su un filone che richiama il territorio, protagonista di un palcoscenico come quello del Friuli e del Collio in particolare, che va a sdoganare in un certo senso la preponderanza rossista nel mondo del vino. I bianchi sanno raccontare il territorio e lo fanno anche bene.

Collio Doc Ribolla Gialla 2022 Castello di Spessa

Oggi per iniziare, a questa tavola elegante e ricca di comunicatori del settore, abbiamo Collio Doc Ribolla Gialla 2022 Castello di Spessa, al naso floreale e aromatico, in bocca si sente agrume, la sapidità tipica e una certa morbidezza che regala eleganza e equilibrio.
A seguire Collio Doc Ribolla Gialla 2022 Gradis’ciutta, dai sentori molto più spiccatamente minerali, un sostrato polveroso che accompagna il sorso verso una delicata freschezza. Bisogna aspettare per assaporarne a pieno il gusto.

Risotto Al Ceppo

Insieme al Collio Doc Pinot Bianco 2022 Castello di Spessa abbiniamo un’insalata tiepida di calamari e broccoletti siciliani. Il Pinot bianco si esprime al naso con fiori bianchi e camomilla, al gusto una vaga nota fruttata, erbe aromatiche fresche. Il secondo sorso risulta più succoso. Molto fresco e dalla vivace mineralità.

Vini del Collio

Il Collio Doc Pinot Grigio 2022 Borgo Conventi Borgo Conventi persegue la linea dell’eleganza, il colore giallo dorato brillante, spiccato l’agrume e la freschezza sul finale lungo e persistente. Accompagna magnificamente un risotto verde alle ortiche e borragine, con tartare di gamberi rossi.
Collio Doc Friulano 2022 Crastin, un friulano molto vibrante, vivace, allegro, fresco e slanciato, dai sentori di frutta fresca. Anche se al naso si percepisce la mandorla amara, in bocca è meno amaricante del solito. Equilibrato, rimane fresco e persistente.
La Collio Doc Malvasia 2022 Pighin si accompagna a trancio di spigola in crosta di sale con purea di patate viola, pomodorini confit e fagioli corallo.  Il colore giallo oro intenso. Al naso profumatissima, avvolgente e elegante. In bocca percepisco frutto esotico, giallo e polposo. Sensazioni di tostatura, vaniglia, balsamicità. Esprime una complessità da vino rosso.

Vini del Collio

Si termina con un Collio Doc Friulano Riserva 2017 Renato Keber, dal colore molto intenso. Il naso è profumato di erbe aromatiche, officinali. Un pot-pourri di fiori gialli, zagara. In bocca abbiamo un frutto giallo maturo, pesche sciroppate, frutta disidratata.
Le attività del Consorzio si stanno dirigendo pertanto, in questo anno celebrativo, in molteplici direzioni. Il 31 maggio 2024, si terrà un evento esclusivo, che coinvolgerà, tra gli altri, alcuni dei protagonisti storici della Denominazione e celebrerà questo importante traguardo di impegno e valorizzazione della viticoltura e del territorio del Collio.

Piatto del Ristorante Al Ceppo

L’evento del 31 maggio sarà anticipato da un fitto calendario di degustazioni, presentazioni istituzionali e incontri dedicati all’anniversario, che coinvolgeranno stampa, operatori del settore e winelover della Regione Friuli Venezia-Giulia e del territorio nazionale. Il Consorzio Tutela Vini Collio sarà inoltre protagonista di eventi e masterclass all’estero, del consolidato appuntamento con Collio Day, che coinvolgerà l’intera Penisola, di press tour con giornalisti italiani e internazionali che approfondiranno la conoscenza dei vini e del territorio del Collio, e di un evento in occasione di Vinitaly a Verona.
Grazie come sempre a Federica Schir, ufficio stampa e a Lavinia Zamaro, direttrice del Consorzio.

Susanna Schivardi

Susanna Schivardi

Amante della letteratura classica, consegue la Laurea in Lettere, indirizzo filologico, con una tesi sperimentale sull’uso degli avverbi nei testi arcaici della tradizione classica. Appassionata di viaggi e culture nel mondo, dai suoi studi impara che la tradizione è fondamentale per puntare all’innovazione, e si avvicina al mondo del vino dopo vari percorsi, facendone un motivo conduttore di tante esperienze. Conoscere le aziende da vicino, i territori e la visione da cui nasce una bottiglia, rimane una ricerca alimentata da una curiosità che si rinvigorisce viaggio dopo viaggio. Affianca al vino la pratica di uno sport come l’arrampicata, che richiede concentrazione, forza di volontà e perseguimento di obiettivi sempre più alti. In questo riconosce un’affinità forte con i produttori di vino, che investono vite intere per conseguire risultati appaganti, attraverso ricerca e impegno. Da quattro anni cura la rubrica Sulla Strada Del Vino finora online sulla testata giornalistica gliscomunicati.it, grazie alla collaborazione di Massimo Casali, sommelier da anni e studioso del vino. Attualmente lavora in Rai, ed è giornalista pubblicista dal 2005.

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