Gennamanna, cuore della Sardegna
Possiamo tranquillamente considerare la Sardegna un mini-continente in quanto la molteplice varietà dei suoi ecosistemi la rendono certamente tale. In gran parte disabitata, è rimasta vergine fino a non molti anni fa. Dimora dell’antica civiltà nuragica, grazie alla sua invidiabile posizione strategica, al centro del Mediterraneo e alla ricchezza di minerali, le popolazioni sarde hanno stretto rapporti commerciali con molte civiltà che si affacciano sul Mare Nostrum.
La notevole complessità morfologica dell’isola la rende un posto unico, ricca di boschi e macchie di bassi arbusti, vallate, montagne e altopiani, torrenti e fiumi generosi poi coste con sabbie candide e rocce granitiche a picco su un mare più azzurro che mai. Il clima è tipicamente mediterraneo, con zone costiere ventilate, inverni più miti ed estati secche, mentre le zone interne pianeggianti subiscono un clima più estremo, con inverni rigidi ed estati calde. Non di rado, il Massiccio del Gennargentu, al centro dell’isola con cime che raggiungono i 1800 mt, viene imbiancato da nevi nei mesi invernali.
Flora e fauna sono altrettanto floride con specie uniche, risalenti al periodo Cenozoico, quando Sardegna e Corsica erano ancora attaccate al continente, sono presenti vegetali considerati dei veri fossili viventi arrivati fino a noi grazie ad un ambiente adatto alla loro sopravvivenza.
Su quest’isola, poi, abita la gente sarda, popolo antico e orgoglioso, duro come il granito e profondo come il mare. Arcaici contatti con evolute civiltà, mescolanze, susseguirsi di governi e popoli hanno condizionato anche l’agricoltura, la cucina e l’enologia sarda, il vasto patrimonio naturalistico e storico della Sardegna si rispecchia anche nell’enogastronomia. Un’autentica testimonianza di identità sarda la ritroviamo nei suoi vini giacché da ritrovamenti e studi archeologici sappiamo che la vite è sull’isola da almeno 5000 anni. Quante vendemmie!
Nel centro meridionale della Sardegna, tra le alte colline che diventano presto montagne troviamo un piccolo comune di poco più di 1700 anime.
Posto nell’estrema provincia orientale di Oristano, Laconi vanta testimonianze di presenza umana da più di 50 secoli prima di Cristo, nel Neolitico Antico. Situato ad un’altezza di 550 mt sul livello del mare, Laconi è circondato da generosi e verdi boschi di lecci e roverelle e decine di sorgenti cristalline. Le calcaree creste di S’Atza e Carradore” e di “S’Atza e ziu Chiccu” delimitano la vista verso oriente.
Proprio qui, immersa in questo insolito e originale ambiente troviamo un’azienda che produce un vino figlio di questi territori, di questa gente e di questo clima. L’azienda Gennamanna di Paolo Pisu nasce nel 2013 con l’intento di valorizzare i prodotti dell’entroterra sardo, deve il suo nome ad un portale d’ingresso di un’antica cappella rionale di Laconi risalente al XVI secolo.
Le vigne poste su terreni misti e a forte componente granitica, sono impiantate ad altezze attorno agli 800 mt sul livello del mare.
Produce 3 etichette una delle quali, il “Kentu”, in uvaggio con Cannonau, Muristellu o Bovale sardo e Monica ed è il primo vino prodotto, celebrativo, accogliente e potente. Nel mezzo si pone il “Genna Manna”, Cannonau in purezza di grande personalità. L’ultimo vino nato è il rosato di Cannonau, “Iddocca”, una vera sorpresa e con un titolo alcolometrico di 14,5° non è certo il rosé leggero che tutti si potrebbero attendere. Con una brevissima macerazione sulle bucce di Cannonau e qualche mese in acciaio è pronto per il calice.
Il magnifico colore rosa cerasuolo chiaro con riflessi invoglia già all’assaggio. Il naso rimane delicato ma non nasconde le caratteristiche del vitigno, il bouquet si districa tra lampone, fragola e fiori di rosa, mentre il sorso, caldo e avvolgente si defila grazie ad una sapidità ben equilibrata. Un rosato fuori dagli schemi abituali del genere, elegante e adatto a piatti anche ben strutturati anche se con un formaggio di pecora stagionato si sposa perfettamente. Ben si accosta comunque ad aperitivi o piatti di salumi e formaggi se rinfrescato attorno ai 10°C. Direi sposo ideale per crostacei anche appena scottati se lo portassimo a 14°C. l’Iddocca è un bellissimo vino fine, elegante ed avvolgente che sta raccogliendo diversi consensi, e vincendo diversi premi.
Alessio Atti