Centesimino
Origini:
Varietà che solo di recente, grazie a una ricerca scientifica, si è rivelata figlia di Sangiovese e Moscato violetto (Muscat rouge de Madère). La sua presenza era concentrata nell’area fra le province di Ravenna e Forlì, ma in particolare nel Faentino. Fu proprio un faentino, Pietro Pianori (dal quale ha preso il soprannome), che durante l’epidemia di fillossera riuscì a preservare una vite di Centesimino nel giardino interno di un palazzo di Faenza ed evitarne la totale scomparsa. Lentamente tornò a diffondersi dalle colline di Oriolo dei Fichi e oggi sono numerose le aziende romagnole che lo allevano nei propri vigneti.
Caratteristiche e esigenze ambientali e colturali: ha foglia medio-grande, pentagonale, pentalobata, con la pagina superiore piuttosto bollosa, di colore verde scuro e con nervature che non presentano pigmentazione antocianica; grappolo medio, piramidale, da mediamente compatto a compatto; acino sferoidale, regolare, di media grandezza, buccia con buona presenza di pruina e ha colore blu-nero. Non ha particolari esigenze di terreno, si adatta abbastanza bene a diverse composizioni, ma il meglio di sé lo esprime nei terreni collinari ben esposti e non troppo fertili. Molto versatile, grazie anche alla sua spiccata acidità, viene utilizzato per produrre vini di varia tipologia, molto interessanti le versioni spumante e passito.
Malattie e avversità: ha poca tolleranza alla →peronospora, suo nemico principale, mentre per le altre malattie crittogamiche riesce a contenerne abbastanza bene i danni.