3° Barbaresco Wine Festival
Il Salone del Comune di Barbaresco ha ospitato nel secondo week-end di ottobre la terza edizione del “Barbaresco Wine Festival“, manifestazione fortemente voluta ed organizzata in primo luogo da Francesco Gigliotti, titolare de La Gibigianna, l’enoteca wine bar che è anche punto di mescita dell’Enoteca Regionale del Barbaresco, insieme al sindaco del famoso paese langarolo nonché affermato enologo, Giancarlo Montaldo, con l’obiettivo di dare la possibilità agli appassionati di assaggiare e confrontare i vini prima di acquistarli: una ghiotta occasione per impreziosire la cantina con le bottiglie delle annate preferite di questo blasonato vino. Trenta le aziende produttrici selezionate che hanno messo in degustazione i vini delle ultime vendemmie, spaziando dal 1997 al 2002, una sessantina di etichette di Barbaresco delle sottozone più prestigiose con gli stessi produttori presenti dietro ai banchi di degustazione per raccontare i loro vini e le loro aziende. 1. Barbaresco Martinenga Camp Gros 1995 – Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy – Vino di colore rosso aranciato, al naso profumi di cuoio e sottobosco non troppo pronunciati, con una spiccata acidità e tannini persistenti. 2. Barbaresco Basarin 1990 – Az. Agr. Moccagatta – Vino che rispecchia la grande annata con un colore ancora parecchio intenso, in bocca decisamente fresco con un eccezionale equilibrio tra tannino ed acidità. Sicuramente un vino ancora molto longevo. 3. Barbaresco Riserva Pajè 1982 – Produttori del Barbaresco – Primo anno di produzione di questa Riserva, ottimo colore rosso aranciato con un pronunciato sentore di gomma e pellame, marcata tannicità e persistenza in bocca. 4. Barbaresco Riserva Rabajà 1979 – Produttori del Barbaresco – Un vino che a dispetto del colore aranciato denuncia un’incredibile giovinezza con una sentita vinosità ed una notevole persistenza, equilibrio incredibile tra profumo e gusto. 5. Barbaresco Rabajà Basarin 1971 – Cascina Luisin di Minuto Luigi – Un vino a dir poco eccezionale, ad iniziare dal colore aranciato brillante e dal forte profumo di cioccolato al naso. In bocca un gusto pieno e persistente che per nulla denuncia la sua “anzianità”. In sala era presente il figlio del produttore, Roberto Minuto, classe ’74, che ci ha brevemente raccontato la storia di questo vino, ancora oggi fiore all’occhiello del settantenne papà Luigi. |