Vulcanei 2018: alla scoperta dei Volcanic Wines
Dal 12 al 14 maggio, presso il Castello di Lispida a Monselice (PD) si è svolta la terza edizione di Vulcanei, manifestazione dedicata ai vini da suoli vulcanici e organizzata dal Consorzio Vini Colli Euganei in collaborazione con la Strada del Vino dei Colli Euganei e il Consorzio Terme Euganee. Il banco d’assaggio è stato giustamente definito il più grande fino ad ora dedicato ai “Volcanic Wines”. Ben 72 le aziende presenti, con oltre 400 etichette che hanno offerto la possibilità di spaziare tra le diverse aree vulcaniche italiane fino all’Isola greca di Santorini e ai territori ungheresi del Lago Balaton e del Tokaj.
In prima fila i vini dei Colli Euganei, un territorio enologico ancora poco esplorato e che merita invece una grande attenzione, con le eccellenze come il Fior d’Arancio Docg da moscato giallo o gli eleganti vini rossi da uve bordolesi. A seguire, gli altri territori vulcanici italiani, dal Veneto con Soave, Lessini Durello, Colli Berici e Gambellara, alla Toscana con Pitigliano, al Lazio con Frascati, all’Umbria con Orvieto e la Tuscia, che unisce queste tre Regioni. A Sud ecco la Campania dal Vesuvio ai Campi Flegrei, dall’Alta Irpinia a Ischia; la Basilicata con il Vulture e il suo Aglianico; la Sicilia con l’Etna, Lipari e Salina; la Sardegna con Mogoro (Oristano) e Bonnanora (Sassari).
Numerosi anche i momenti di approfondimento con degustazioni a cura di Ais Veneto, guidate da Vito Francesco D’Amanti e una di oli EVO italiani a cura di Antonio Volani dell’AIPO.
John Szabo, il massimo esperto di vini vulcanici al mondo, è stato l’ospite d’onore di questa edizione e ha condotto due Master Class in un viaggio di scoperta dell’imprinting vulcanico declinato nei vari terroir.
Rispetto alle precedenti edizioni, quest’anno è stata aggiunta la giornata del lunedì, dedicata agli operatori, che ha ospitato anche una sessantina di enotecari di Vinarius, la prestigiosa Associazione delle Enoteche Italiane che ha attribuito ai Colli Euganei il “Premio al Territorio” 2017.
A Vulcanei si è concretizzato l’impegno del Volcanic Wines network (VWn) costituito circa un decennio fa tra 19 territori di origine vulcanica di tutta Italia, su iniziativa del Consorzio del Soave.
Questo “circuito” virtuoso è composto dai Consorzi di tutela delle diverse denominazioni e da altri soggetti territoriali e si pone precisi obiettivi: l’uso del marchio ‘Volcanic Wines’ (già registrato e in uso dal Consorzio del Soave), la definizione di una ‘Carta dei suoli Vulcanici d’Italia’, basata sul lavoro scientifico di più Università e strumento di valutazione efficace per l’adesione di nuovi territori ed aziende, il potenziamento della ricerca sulle caratteristiche peculiari dei vini da suolo vulcanico.
In questa edizione si è parlato anche di “turismo esperienziale”, sottolineando come nei territori vulcanici, accanto all’enoturismo, siano presenti molti altri aspetti da integrare in un’offerta turistica globale. Termalismo, Parco Regionale e Biodistretto nei Colli Euganei; i basalti colonnari dell’area di Soave in Veneto; le grotte scavate nel tufo a Pitigliano in Toscana, per citarne soltanto alcuni. Un esempio virtuoso in questo senso è quello della Stiria, regione austriaca molto povera che da quando ha cambiato il suo nome in Volcanic Land ha costruito un’offerta turistica integrata che ne ha cambiato le sorti economiche.
Vulcanei è una manifestazione in crescita, come del resto sta avvenendo in tutto il mondo per l’interesse verso i “vini dei vulcani” dalle caratteristiche particolari. Non fatevela scappare il prossimo anno.