Ungheria: non solo vino dolce
Lo Stato Ungherese è rinomato nel mondo vinicolo per uno dei più leggendari vini, il famoso Tokaji Aszu, anche ribattezzato il vino dei Re, in quanto già nel passato conteso dalle corti di tutta Europa. Questo nettare era usato dagli Imperatori austro-ungarici ma anche dai Re francesi e da altre aristocrazie dell’epoca.
L’articolo non vuole esaltare questo delizioso vino dolce e la sua particolare produzione, a cui dedicheremo uno spazio dovuto, bensì farvi conoscere il resto del grande patrimonio vitivinicolo di questo Stato, conosciuto soprattutto per la sua bellissima città di Budapest. In Ungheria, la produzione vinicola è molto estesa, di grande e antica tradizione e con ottimi potenziali di crescita, ci sono svariate aree geografiche con caratteristiche completamente diverse l’una dall’altra.
L’impatto del periodo comunista (1949-1989, ndr) ebbe esiti devastanti sulla qualità delle coltivazioni e produzioni, il regime chiedeva vini standardizzati a basso costo e non lasciava possibilità di commercio e investimento. Comunque le tradizioni e le capacità di produrre buon vino non sono andate perse. Negli ultimi venti anni, vi è stato un notevole cambiamento, una rinascita della viticoltura ungherese, non solo con le note acquisizioni di case produttrici storiche, fatte nella zona del Tokaj, sia da Spagna, Francia ed altri gruppi mondiali, ma anche in altre aree dove sono affluiti notevoli investimenti economici locali e stranieri. L’Ungheria ha puntato decisamente su una coltivazione di qualità e produzione d’alto livello, focalizzandosi sull’export nei mercati anglofoni, sebbene molti dei vini prodotti di media qualità e dell’export totale stesso siano diretti ai Paesi dell’Est vicini.
La prima regione di cui voglio parlare è quella del Tokaj (Tokaj-Hegyalja, dove si producono fantastici vini bianchi. La maggior parte dei vigneti coltivati sono a bacca bianca, si trovano principalmente il Furmint e l’Hárslevelű, due delle uve che poi vengono anche utilizzate per fare il Tokaji Aszu. Queste due varietà sono in grado di produrre dei vini fantastici, durante la mia permanenza in USA ho avuto modo d’assaggiare svariate bottiglie di questi bianchi, e devo dire che sono ottimi, dall’enorme complessità e spesso capaci di notevole longevità, grazie alla componente minerale e alla notevole struttura.
Ma vi è molto di più che la bellissima regione del Tokaj, che si trova nella parte nord-orientale dell’Ungheria, infatti ottime aree vitivinicole si trovano ad Ovest di Budapest, in una zona chiamata Buda dove ancora una volta la produzione dei vini bianchi regna sovrana, con varietà internazionali come chardonnay e sauvignon, il cui stile ricorda molto quelli della Loire, ma anche vigneti meno conosciuti e qui coltivati da svariati anni come l’Irsai Oliver (uva molto simile ad un moscato secco ed aromatico) e il Müller Thurgau, popolarissimo anche negli Stati vicini d’Austria e Germania, e anche nel nord-est d’Italia.
Una produzione vitivinicola più di quantità si trova attorno al lago Balaton, qui vi sono vini rossi normalmente a basso costo ma con una buona struttura. Tra le zone più devote per la viticoltura vi è la zona di Villany che si trova nel sud dell’Ungheria, un’area particolare che beneficia di un clima mediterraneo, dove si producono ottimi vini rossi. In passato ho avuto modo di assaggiare dei pinot neri provenienti da questa area degni di competere con la Borgogna, ed inoltre molti blend stile Bordeaux, alcuni dei quali anche con delle varietà d’uva particolari come il kekfrankos, kekoporto, zweigelt, kadarka.
Un’altra area famosissima per il vino è la zona di Eger, da dove proviene il famoso Bull’s Blood, conosciuto anche come Bikavér (in Ungherese), un vino con una storia molto particolare e suggestiva, legata ad una leggenda di un assedio Turco, che vede i cittadini della città d’Eger resistere e sconfiggere i Turchi bevendo le scorte di vino del loro castello, che li rinvigorisce e rende più forti. Il Bull’s Blood è un vino prodotto da svariate uve tra le quali anche le già menzionate kadarka, cabernet sauvignon e kekoporto, è uno dei vini più popolari in Ungheria, anche se non rappresenta l’eccellenza in fatto di qualità, ma ha il merito di aver fatto da apripista per il vino Ungherese in molti mercati esteri.
Altra area degna di menzione per i vini rossi è quella di Szekszard, nome impronunciabile per una delle zone più promettenti per i vigneti internazionali, dal cabernet franc al merlot. Chiunque si trovi per viaggio d’affari o per piacere in Ungheria, non deve tralasciare di provare qualcuno dei vini provenienti da queste zone, sarà una piacevole scoperta.
Antonio Cabibi