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Addio a Roberto Felluga, storico personaggio del Collio

Roberto e Ilaria Felluga

La notizia della scomparsa di Roberto Felluga è stato il classico fulmine a ciel sereno che si è abbattuto sabato mattina fra le colline del Collio e ha reso attoniti e costernati non solo i tanti appassionati del mondo del vino, ma anche le tantissime persone che avevano avuto modo di conoscerlo e apprezzare la sua innata eleganza, cordialità e competenza professionale.
Roberto è stato una delle figure più importanti e lungimiranti del panorama vitivinicolo regionale. Quinta generazione della famiglia di viticoltori dei Felluga, da più di un quarto di secolo aveva preso il testimone dal padre Marco e con serietà e grande spirito imprenditoriale era diventato protagonista dei successi delle due importanti aziende di famiglia, la Marco Felluga e la Russiz Superiore.
Credeva fortemente nelle potenzialità del suo territorio, il Collio.
Sempre attivo oltre che nelle sue aziende anche nell’ambito del Consorzio perché il suo sogno era quello di abbattere tutti i vari campanilismi per permettere una comunione d’intenti e progetti fra tutti i produttori, unica via per garantire il benessere e la crescita dell’intera comunità.
Il Collio è da sempre conosciuto per i suoi grandi vini bianchi, ma Roberto aveva anche intuito le grandi potenzialità che questi potevano avere in termini d’invecchiamento e longevità, e questo suo credo lo ha portato ha creare dei vini capaci di deliziarci nel tempo.
Aveva ereditato dal padre sani valori, disciplina e dedizione per il lavoro, sempre però nel massimo rispetto per il prossimo.
Molto attento alle tematiche ambientali e consapevole che per salvaguardare le risorse naturali della terra, non illimitate, fosse necessario adoperarsi tutti a tale scopo, aveva applicato le regole della sostenibilità e del rispetto per le leggi della natura nelle sue aziende in tutte le varie fasi del ciclo produttivo.
Roberto, seppur ancora giovane, da persona lungimirante che guardava al presente ma pianificava anche al futuro, aveva iniziato da qualche anno il graduale inserimento in azienda della figlia Ilaria, che, finiti gli studi di Viticoltura ed Enologia, aveva iniziato ad affiancare il padre in un processo di formazione e studio che doveva essere progressivo e graduale e che probabilmente il corso degli eventi renderà giocoforza accelerato.
Io ho avuto il piacere di conoscere Roberto una decina di anni fa nel corso di una visita finalizzata alla scrittura di un articolo e da lì ne è nata un empatia che mi ha portato spesso in azienda per assaggi, chiacchierate sul mondo del vino e qualche altro articolo da scrivere.
Persona competente, sempre cordiale e a modo anche se deciso nell’esporre le proprie idee e i propri principi. Gran oratore ma anche paziente ascoltatore.
Si suol dire che quando ci lascia una persona di valore crea sempre un grosso vuoto dentro di noi e nella comunità che lo aveva apprezzato, e questo è vero, ma è altrettanto vero che questo tipo di persone, con il loro operato e le loro idee, sono state capaci di preparare un terreno fertile di cui potranno godere in futuro le nuove generazioni che ne prenderanno il testimone, mantenendo così vivo il ricordo di chi è passato prima.
La vita è un brivido che vola via canterebbe il buon Vasco, per te Roberto questo brivido è stato sicuramente un gran bel viaggio, ricco di soddisfazioni e tante emozioni che resteranno indelebili in chi ha avuto il piacere di conoscerti e apprezzarti.

Stefano Cergolj

Le nostre interviste a Roberto Felluga

2020: Roberto e Ilaria Felluga. Cambiano le generazioni ma i valori e gli obiettivi restano sempre gli stessi
2016: L’anno che verrà in Friuli: intervista a Roberto Felluga
2011: L’Aquila e il Leone del Collio Friulano: Roberto Felluga

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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