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Portada vinho regional Lisboa tinto winemaker’s selection 2012 – DFJ Vinhos

Portada

Come sanno quelli che hanno avuto la sfortuna di capitare nell’archivio dei miei articoli dal 2003 sul mio sito →intervinopl, mi entusiasmano sempre più i vini d’autore, artigianali, ma quando il rapporto qualità/prezzo merita attenzione non disdegno di consigliare anche certi vini prodotti da grandi cantine a milioni di bottiglie. Juan Carrau Sust nel 1933 in Uruguay sosteneva che “bisogna democratizzare l’enologia” e grazie a suo nipote Javier Carrau Bonomi ho scoperto che questa grande intuizione è sempre stata anche la mia bandiera, perciò non smetto mai di cercare, degustare e bere anche vini di buon prezzo per poterli consigliare a chi, come me, desidera gustare quotidianamente cibi e vini senza far piangere il portafoglio.
José Correia NeivaQualche volta trovo delle bottiglie che vale la pena comprare, anche se si collocano sugli scaffali più bassi dei supermercati a prezzi che possono perfino squalificarle agli occhi di chi è abituato a bere sicuramente meglio. Ho imparato a riconoscere anche il merito di alcune cantine che diffondono milioni di bottiglie nel mondo e hanno in gamma parecchie decine di etichette. Questi colossi del mercato non sono tutti quanti dei mostri che producono mostriciattoli. Possono fare anche vini decenti, onesti, senza grosse pretese ma dignitosi in tavola con i piatti della cucina quotidiana. Certo, non tutti sono capaci di farli a grossi volumi, ma non è detto che sia impossibile, purché gli agrotecnici riescano a coltivare uve sane in territori adatti alla vite, con metodi rispettosi dell’ambiente e anche gli enologi non forzino la vinificazione per mantenere la freschezza nei vini.
Ringrazio vivamente questo portale dedicato ai vini buoni, ottimi, eccellenti e che ha la santa pazienza di ospitare i miei scritti, per la sua apertura anche ai vini solitamente disdegnati dai commentatori à la page, quelli che sputano, ma benedetti da quelli che bevono e che rovesciano nel lavandino soltanto le ciofeche. Vivendo in Polonia, come sapete, ho la fortuna di trovare a prezzi non gonfiati (come invece avviene purtroppo in Italia) i vini degli altri paesi europei occidentali, specialmente spagnoli, cileni, portoghesi, francesi, austriaci e tedeschi. Le differenze di prezzo non si sentono molto quando si parla di vini di alta qualità, ma sono notevoli per quanto riguarda i cosiddetti vini di massa, quelli che sono comprati da oltre il 90% dei consumatori.
Quinta da PortelaUna sorpresa inaspettata mi è arrivata da tre bottiglie di un vino rosso portoghese che un’anima risparmiosa ha per caso indovinato ad acquistare al supermercato grazie a quelle offerte speciali di cui diffido sempre: Portada vinho regional Lisboa tinto winemaker’s selection 2012, 2013 e 2014. Buoni! L’annata 2012 ha pure preso la Gold Medal al New York International Wine Competition, mica noccioline, ma forse è meglio precisare che si tratta di uno dei due vini base che costituiscono il 20% della produzione totale di quella società e che hanno il prezzo più basso di tutta la sua vasta gamma. Perciò ho cercato informazioni sulla cantina e… apriti cielo! DFJ Vinhos: 6 milioni di bottiglie l’anno, esportate al 90%. E niente vigne. È una compagnia che vinifica le uve di viticoltori in partenariato raccolte da oltre 400 ettari in tutto il Paese lusitano, imbottiglia più di 80 vini diversi e li spedisce a una marea di negozi di tutto il mondo.
È stato José Correia Neiva che ha fondato la DFJ Vinhos nel 1998 e che ne è l’amministratore, il direttore degli enologi, della produzione e della qualità. Infatti, questa compagnia ruota principalmente intorno a una delle maggiori aziende agricole dell’Estremadura, l’antica Quinta de Porto Franco che è stata ereditata da José e dai suoi sette fratelli e che possiede, fra altre coltivazioni, anche 200 ettari di vigne in diversi territori dei comuni di Alenquer e Torres Vedras.
Quinta da Fonte BelaNon cito altri vini di questa cantina che si posizionano in una fascia più elevata di prezzo perché ancora non li conosco, anche se nel sito aziendale ho letto che alcuni di questi si sono distinti per una sfilza di riconoscimenti e di premi. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Troppe aziende si vantano di bottiglie da podio che poi, all’assaggio, si rivelano medaglie di cartone e fanno dubitare della buona fede di chi le loda (e s’imbroda), per non parlare di quelle cantine con la cosiddetta botte del giornalista e magari anche con l’assegno pronto per la sua guida. Poiché non scrivo da commerciante di vino travestito da blogger indipendente nel giudizio, preferisco consigliare solo quelli che mi sono piaciuti in tavola, da semplice acquirente, anche quando si tratta di vini da pochi euro al supermercato come il Portada vinho regional Lisboa tinto winemaker’s selection 2012
Portada vinho regional Lisboa tinto winemaker’s selection 2012Questo Portada rosso viene dal taglio di uve Tinta Roriz, Alicante Bouschet, Cabernet Sauvignon, Caladoc, Castelão, Pinot Noir, Touriga Nacional dei vigneti di tre diverse cantine: Quinta de Porto Franco, Quinta da Portela, Quinta do Romão. Nel processo di vinificazione si nota una scelta interessante: la fermentazione alcolica, che fruisce di rimontaggi effettuati due volte al giorno per tutto il tempo, si fa a 30 °C per i due terzi del tempo necessario e poi si raffredda a 20 °C e si completa, dopodiché il cappello viene immerso per 30 giorni fino a terminare la malolattica e la sua stabilizzazione naturale. Ne derivano tannini più morbidi e il vino assume un bel colore rosso rubino scuro, ma senza forzature.
Il bouquet è fresco con un fruttato attraente, in bocca è molto pulito, equilibrato, gustoso, rotondo, piacevole per la sua notevole versatilità a tavola nel contatto con il cibo. Un bel vino quotidiano per arrosti, grigliati e stufati di carni bianche e rosse, polpettine con cavoli e legumi, formaggi di media stagionatura. Può conservarsi per qualche anno dopo la vendemmia, ma non lo lascerei invecchiare, per apprezzarne meglio la morbidezza e la vitalità che sono alla base delle intenzioni e degli sforzi della cantina.

Mario Crosta

Quinta da Fonte Bela
2070-681 Vila Chã de Ourique, Portogallo tel. +351.243.704701, fax: +351.243.704.706
sito www.dfjvinhos.com
e-mail: info@dfjvinhos.com

Mario Crosta

Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del settore gomma-plastica in Italia e in alcuni cantieri di costruzione d’impianti nel settore energetico in Polonia, dove ha promosso la cultura del vino attraverso alcune riviste specialistiche polacche come Rynki Alkoholowe e alcuni portali specializzati come collegiumvini.pl, vinisfera.pl, winnica.golesz.pl, podkarpackiewinnice.pl e altri. Ha collaborato ad alcune riviste web enogastronomiche come enotime.it, winereport.com, acquabuona.it, nonché per alcuni blog. Un fico d'India dal caratteraccio spinoso e dal cuore dolce, ma enostrippato come pochi.

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