Pinot Noir Záhřebenské 2020 Jaroslav Springer
Nel mondo del vino della Repubblica Ceca Jaroslav Springer è un personaggio non comune, un individualista gioviale, eccentrico, un vero asso dell’enologia morava. Jaro (per gli amici) conduce la cantina Stapleton & Springer e gli amanti del vino della Moravia sanno che dalle sue mani nascono dei Pinot Noir perfetti. Un quadro appeso a una parete di questa cantina proclama ”In Pinot veritas” e Jaro si è avviluppato in questo vitigno come in nessun altro, ovviamente con lo sguardo rivolto alla Borgogna (in etichetta utilizza solo il nome Pinot Noir e non il corrispondente moravo Rulandské Modré).
Questa cantina è stata fondata nel 2004 e i proprietari sono tre: l’ex ambasciatore degli Stati Uniti a Praga, Craig Stapleton, l’avvocato Benjamin Stapleton e anche Jaroslav Springer, responsabile della parte enologica di questo progetto. Coltivano pinot noir, st. laurent, blauer portugieser e chardonnay, ma stanno trasformando i 24 ettari delle loro vigne per coltivare soltanto chardonnay e pinot noir.
Il pinot noir si concentra in diverse parcelle: Trkmanska, Čtvrtě, Terasy. Haltýřky, Roučí e Záhřebenské. La premessa di base del progetto è la qualità senza compromessi: solo i vini migliori. Dal 2007 sono certificati in viticoltura biologica e stanno prestando attenzione alla biodinamica. Jaro usa botti piccole come le barriques, ma anche quelle molto più grandi, di qualche migliaio di litri. Il percorso e il periodo di maturazione dipendono dalla combinazione di quello che ha in mente l’enologo con quello che avverte il suo palato. Non vuole fare vini che vengono pronti alla beva già il secondo anno dopo la vinificazione, ma è convinto che bisogna aspettare ed è cosciente che i suoi vini sono disponibili in buona forma soltanto dopo un lustro e raggiungono la pienezza dopo almeno due lustri, se non tre.
Ho confrontato i Pinot Noir di parcelle differenti. Trkmanska, da suoli d’argilla con calcare e arenaria, mostra finezza e razza, è carnoso, speziato, piccante e si sviluppa meravigliosamente negli aromi e nel sapore. Čtvrtě, da suoli di argilla e di loess, è più austero, ma anche con una struttura più mite, più morbida, ha bisogno di tempo per sistemarsi a puntino, ma ha già un’attraente veste di lampone. Il Terasy è molto speziato, sa di buona pelle e di prugna, è equilibrato, ricco di tannini ed erbe aromatiche. Tutti e tre, ma soprattutto il Trkmanska, hanno mostrato in modo fantastico quanto guadagnano nel tempo questi vini. Diventano più ”leggeri”, trasparenti, raffinati, con l’eleganza e la finezza dei Pinot Noir. Il Pinot Noir Haltýřky manca un po’ di delicatezza e di eleganza, ma è potente, denso, grintoso, asprigno, piccante, mentre il Roučí è fresco, sa di ginepro e di frutti di bosco, si sentono note di terra pulita, ha una buona acidità e un finale piccante, marcato.
Secondo il mio gusto personale il migliore in assoluto è però il Pinot Noir Záhřebenské 2020 anche se l’ho bevuto ancora molto giovane. La vigna Záhřebenské è una delle più antiche della zona (compare sulle mappe già nel 1621, formalmente come Lumperky o Plumberg). Terreno specifico farinoso e sabbioso su calcare e arenaria completamente coltivato biologicamente da sempre a rese molto basse. Ottenuto dal clone 777, uno di quelli rilasciati nel 1981 e chiamati ”cloni di Digione”, nel 2020 ha dato una resa limitata al 30% circa (il resto è stato divorato dalle vespe), ma con una elevata maturità fenolica. È maturato per 15 mesi in barriques ed è stato imbottigliato in bottiglie borgognotte a parete spessa, non è filtrato né chiarificato ed è tappato con sughero garantito TCA-free.
Ha il colore classico del pinot noir vinificato in rosso, rubino chiaro tendente al mattone e di una bella trasparenza.Il profumo è inizialmente dolce, ma si armonizza nel calice diventando più intenso e pieno con un bouquet di aromi fruttati freschi di albicocche, ciliegie, scorze d’arancia tra sfumature di confetto da sposa. In bocca è succoso, si avverte la composta di fragole e la confettura di alchechengi. Il vino è di corpo pieno e molto ben strutturato, intenso ed equilibrato, con tannini maturi, dolci. Il finale è persistente con un retrogusto di piccoli frutti di bosco su fondo sapido. Lo stile ricorda i Pinot Noir di Volnay. L’alcool al 14% è ben incorporato. L’estratto secco di 32 g/l è la prova di un raccolto d’indubbia qualità. È ancora di facile beva, ma con il tempo si affinerà sempre meglio. Mi mangio le dita per averlo aperto così presto, anche perché la sua finezza e la sua complessità lo abbinerebbero un po’ più maturo a occhi chiusi con quaglie, fagiani, beccacce, anatre, colombacci e altra cacciagione di piuma cucinata in salse nobili.
Mario Crosta
Tipologia: Vinařská obec Bořetice
Vitigni: 100% pinot noir
Titolo alcolometrico: 14%
Produttore: JAROSLAV SPRINGER
Bottiglia: 750 ml
Prezzo enoteca: da 45 a 5O euro