Il proprietario di questi vigneti e della cantina è un uomo d’affari ungherese che ha maturato 35 anni di esperienza in tre grandi multinazionali, due di telecomunicazioni (Time Warner e UPC) e una di prodotti di cioccolato (Hershey’s), conseguendo anche un Master Business Practices presso la Thunderbird School of Global Management e perciò, a causa dei forti legami con gli Stati Uniti, una parte significativa dei suoi vini viene esportata negli Stati Uniti. Poiché aveva avuto l’opportunità di degustare cibi e vini di una marea di paesi in cui aveva lavorato o visitato, cenando nei migliori ristoranti, aveva capito le potenzialità vitivinicole della sua terra natia nel periodo in cui iniziavano a emergervi nuove aziende attente alla qualità che potevano sfruttare terroir e vitigni particolarmente vocati. E così a cinquant’anni, nel 2000 aveva cominciato a investire in una società di commercianti di vini in Ungheria che aveva anche una compartecipazione nella proprietà di un’azienda vinicola chiamata Monarchia Borok Wines nella regione vinicola di Eger in Ungheria con la produzione di vino ancora gestita dal dr. Tamás Pók. Quando, all’età di 60 anni, nel 2009 si è ritirato dagli affari se l’è comprata tutta, ribattezzandola Kovács Nimród Winery, con la sede tra le sette cantine della storica via Verőszala di Eger, dove nel 18° secolo già producevano il vino, per continuare a farne circa 120.000 bottiglie in modo tradizionale, ma con l’uso della più moderna tecnologia dell’inizio del terzo millennio. Kovács Nimród coltiva le sue viti su tre terrazze, tra cui una decina di ettari sulla collina più famosa di Eger, Nagy-Eged, da cui provengono i vini Sky e NJK. Su questi ripidissimi pendii l’esposizione è variabile produce un pregevole bianco Furmint chiamato Sky, un rosso Kékfrankos chiamato Grand Blue e una cuvée rossa eccellente chiamata NJK (le iniziali del proprietario). La tenuta comprende però un sacco di altre ottime vigne nei pressi di Noszvaj, 8 ettari a Nyilasmár e 12 ettari in Nagyfai (also in Noszvaj) che negli ultimi quindici anni sono state in gran parte ripiantumate daccapo. È già visibile un certo cambiamento dello stile, legato all’attività di consulenti californiani che hanno reso più ”accessibili” questi vini ai consumatori americani, se li paragoniamo con quelli precedenti, fatti interamente da Pók (anzi si dice che proprio a causa di questa controversia di stile Pók si era volutamente separato da quella che un tempo era la sua azienda). Il NJK Grand Cru è il vino di punta di quest’azienda vinicola. Si tratta di un taglio delizioso di kékfrankos e Syrah che provengono dalla parte superiore della collina di Nagy-Eged, il vigneto più prestigioso di Eger, fino a 500 metri di altitudine, l’unico luogo della regione in cui il terreno di base è calcareo, che è diviso in due vigneti: il Nagy-Eged e il Nagy-Eged-hegy (la parte alta). Questo vino nasce dalla parte più ambita, la parte superiore. Il vino è stato invecchiato per 30 mesi in botti di rovere ungherese e francese (è stato utilizzato il 70% di rovere nuovo) e altri tre anni di affinamento in bottiglia prima di essere commercializzato. Questo è uno dei migliori vini rossi ungheresi. È ricco, concentrato, speziato e floreale. Potrebbe essere paragonato a un grande Brunello in stile. Quello dell’annata 2015 ha un ottimo potenziale di ulteriore affinamento in bottiglia. Le uve da cui è derivato (50% kékfrankos e 50% syrah) sono state vendemmiate tra il 18 settembre e il 9 ottobre 2015 con una resa di soli 20 quintali per ettaro e sono state vinificate separatamente. I loro vini sono maturati in botti (85% nuove) di rovere francese (60%), ungherese (30%) e americano (10%) per 30 mesi. Dopo l’assemblaggio il vino è rimasto a maturar per almeno altri 30 mesi circa in 1.833 bottiglie prima della commercializzazione con un tenore alcolico del 13,5%, un’acidità totale di 5,7 g/l e un residuo zuccherino naturale di 1,2 g/l. Di colore rubino intenso e brillante, all’attacco un profumo di liquore di prugne tra sfumature di pepe garofanato e tabacco apre un bouquet ricco di aromi di succose prugne secche, amarene fresche, lamponi maturi e more di rovo, si sente anche il ribes rosso. In bocca è rotondo, i tannini sono potenti ma morbidi, c’è una bella acidità, ma anche una spina dorsale sapida e il finale di piccoli frutti maturi è lungo, liscio ed equilibrato. Consiglierei di stapparlo qualche ora prima di gustarlo e di servirlo a 18°C in calici ampi con arrosti, brasati, cacciagione, formaggi stagionati, ma lo si gusta bene con tutte le genuine pietanze casalinghe di terra e di carne.
Rolando Marcodini
Tipologia: DHC Egri Grand Cru Vitigni: 50% kékfrankos, 50% syrah Titolo alcolometrico: 13,5% Produttore: KOVÁCS Bottiglia: 750 ml Prezzo medio: da 30 a 35 euro
Ha smesso di giocare in cortile fra i cestelli dei bottiglioni di Barbera dello zio imbottigliatore all'ingrosso per arruolarsi fra i cavalieri di re Nebbiolo e offrire i suoi servigi alle tre principesse del Monte Rosa: Croatina, Vespolina e Uva Rara. Folgorato dal principe Cabernet sulla via dei cipressi che a Bolgheri alti e stretti van da San Guido in duplice filar, ha tentato l'arrocco con re Sangiovese, ma è stato sopraffatto dalle birre Baltic Porter e si è arreso alla vodka. Perito Capotecnico Industriale in giro per il mondo, non si direbbe un "signor no", eppure lo è stato finché non l'hanno ficcato a forza in pensione da dove però si vendica scrivendo di vino in diverse lingue per dimenticare la bicicletta da corsa, forse l'unica vera passione della sua vita, ormai appesa al chiodo.
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Per quasi 10 anni tra gli autori della guida I Vini d'Italia de L'Espresso, docente di materie vinose ad ALMA - La Scuola Internazionale di Cuci (...)
Non ha certificazioni, non è sommelier, né degustatrice ufficiale del gran Regno. Si occupa di comunicazione e di digital design dal 2002 in una (...)
Torinese, sognatore, osservatore, escursionista, scrittore. Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Torino e Mast (...)
Classe ‘77, Nadia è nata ad Ischia. Dopo quindici anni di "soggiorno" romano che le è valso il diploma di Sommelier AIS e un'importante collabor (...)
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Ha vissuto in 26 case e in 18 città, disseminando pezzetti di radici in Italia e all’estero: una Cipolla nomade più che viaggiatrice. Ma non più (...)
A Montalcino è cuoca per amore e per passione nel suo Road Café, che gestisce con il marito Lorenzo Minocci accanto all'unica stazione di carbur (...)
Giornalista free-lance, milanese, scrive di vino, grande distribuzione e ortofrutta, non in quest'ordine. Dirige il sito e la rivista dell'Assoc (...)
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Conseguita la maturità artistica, il primo lavoro nel 1997 è stato nel mondo illuminotecnico, ma la vera passione è sempre stata l'enogastronomi (...)
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Economista di formazione, si avvicina al giornalismo durante gli anni universitari, con una collaborazione con il quotidiano L'Arena. Da allora (...)
Nato il 22 febbraio 1952 a Pavia, dove risiede. Si è laureato nel 1984 in Filosofia presso l'Università Statale di Milano. Dal 1996 al 2014 è s (...)
Giornalista cresciuto con Montanelli al giornale, si occupa da sempre di agricoltura, agroalimentare enogastronomia e viaggi. Ha lavorato tra gl (...)
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore (...)
Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma a (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha conseguito il diploma di Sommelier AIS nel 2001. È Degustatore per la regione Lombardia e giudice per le guide Vitae e Viniplus. Ha partecipa (...)
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed este (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
Donatella Cinelli Colombini è una produttrice di vino figlia di Franco Cinelli e Francesca Colombini della Fattoria dei Barbi, in cui ha lavorat (...)
Bolognese dentro, grafico di giorno e rapito dal mondo enologico la sera. Per un periodo la sera l'ha condivisa con un'altra passione viscerale (...)
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