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Nelle terre del Boca: la rinascita di Cascina Montalbano (e mini verticale 2011-2013)

Cascina Montalbano
Cascina Montalbano

Conobbi Alessandro Cancelliere nel 2007, quando ebbi la fortuna di poter respirare il fermento che il territorio di Boca, piccolo comune del Novarese, stava vivendo grazie alla spinta decisiva di Christoph Künzli, che con la sua azienda Le Piane è riuscito a mettere in moto una zona un tempo fra le più vitate della regione. Non sto qui a spiegarvi tutta la storia, potete leggere il resoconto mio e di Alessandro Franceschini qui e qui.
La storia di Alessandro sembrava partita con i migliori auspici, ricordo quella vigna di un ettaro impiantata tra i 2003 e il 2004 a ridosso della cascina, aveva un colore spiccatamente rosato, testimonianza evidente della presenza nel terreno di porfido rosa, elemento caratterizzante di gran parte del territorio, terra magra e sassosa, difficile ma sicuramente in grado di dare eleganza ai vini.

La vigna Montalbano nel 2007
La vigna Montalbano nel 2007

Allora non potei, quindi, assaggiare nulla, ma Alessandro mi sembrava uno con le idee chiare e la stoffa del viticoltore. Dovetti attendere il 2012 per degustare il suo Boca 2007, solo 1500 esemplari, nebbiolo 70% e vespolina per la restante parte; ne fui piacevolmente impressionato, giovane e pieno di energia, con una personalità già definita.
Un altro nome stava inserendosi a pieno diritto nel drappello di piccoli produttori di nuova generazione, ma gli investimenti effettuati e la produzione ancora troppo bassa non gli hanno permesso di continuare l’avventura, così Cascina Montalbano ha vissuto una dolorosa interruzione dell’attività (proprio mentre venni a conoscenza di questa spiacevole situazione, stavo apprezzando l’ottimo 2009, ma ho evitato di scriverne immaginando che non fosse possibile reperirlo).

Vigna Montalbano oggi
Vigna Montalbano oggi

Sembrava tutto perduto, Alessandro non ne voleva più sapere, nel frattempo una coppia di nord piemontesi, profondamente appassionata di vino, aveva saputo in alcuni rinomati ristoranti locali della rinascita del Boca e dell’importanza di Christoph Künzli; più di un ristoratore gli parlò di Alessandro Cancelliere e di Cascina Montalbano e del suo Boca, lamentando il fatto che avesse interrotto l’attività.
Dopo un lungo lavoro di appassionata persuasione, Alberto e Paola sono riusciti a convincere Alessandro a rimettersi in gioco, offrendosi di caricarsi le incombenze di gestione aziendale e garantendogli di lasciarlo lavorare in vigna e in cantina come aveva sempre fatto.

Alessandro Cancelliere al lavoro
Alessandro Cancelliere al lavoro

La nuova Cascina Montalbano è partita con il solo vigneto di 1 ettaro, destinato esclusivamente al Boca, anche perché il toponimo Montalbano ha oltre 400 anni e, per questa ragione, dall’annata 2019 il Boca potrà fregiarsi in etichetta della menzione “Vigna Montalbano”.
Una volta costituita la nuova azienda, Alberto e Paola hanno acquistato una vecchia vigna in località le Piane (200 mt in linea d’aria da Montalbano), composta da una miscellanea di uve autoctone quali nebbiolo, vespolina, dolcetto di Boca, barbera, croatina ed erbaluce. Si tratta di soli 4.000 mq, ma ci sono altre particelle confinanti che permetteranno di raggiungere un altro ettaro.
Da questa vigna nascerà “Al mé” (“il mio” in dialetto borgomanerese), circa 2.200 bottiglie di un vino da tavola di pronta beva che rappresenta una rivisitazione del classico vino del contadino.
Infine, non può mancare il Colline Novaresi Nebbiolo, che potrebbe provenire da una piccola parte del vigneto Montalbano e dai filari che verranno impiantati nella nuova vigna.

Alessandro Cancelliere in cantina con Paola Pavero e Alberto Osella
Alessandro Cancelliere in cantina con Paola Pavero e Alberto Osella

Al momento, quindi, la mini verticale di Boca 2011-2013 che sto per presentarvi è antecedente l’ingresso di Alberto Osella e Paola Pavero. Ci sono anche la 2014 e la 2015 ma sono ancora giovani ed è giusto aspettare che raggiungano le condizioni idonee per essere raccontati.
I Boca di Alessandro chiedono tempo, da sempre, caratteristica che ritroviamo anche in esemplari di altre aziende come Barbaglia, Carlone o Le Piane, segno di una caratteristica comune di questo territorio.
Devo dire che sono davvero contento che Alessandro sia potuto tornare a fare vino, le potenzialità della sua azienda sono notevoli e sarebbe stato un vero peccato perdere una così preziosa realtà, per fortuna sono arrivati due angeli custodi…

Boca 2011-2013 Cascina Montalbano
Le annate di Boca Cascina Montalbano in degustazione

Boca 2011
Il bello dei vini di Alessandro Cancelliere sta nella fedeltà con cui riportano nel calice l’humus che dà ricchezza alle viti. Questo 2011 rivela un equilibrio magnifico già nei profumi, tutto sembra in sintonia, l’alcol è perfettamente imbrigliato nella trama e non raggiunge in alcun modo il naso, la frutta rossa è certamente matura ma vivissima, senza cedimenti verso la confettura, non si fatica a cogliere la viola, deliziose venature pepate, richiami alle radici umide, alla mineralità; la sua condizione è tale che potremmo considerarlo quasi un “giovane”, visto che le componenti terziarie non sono ancora evidenti, se non in nuances di tabacco e cuoio, ma davvero primordiali, ancora tutte in via di sviluppo.
Al palato conferma l’ottimo equilibrio, si aggiungono note di cioccolata e liquirizia, la freschezza e il tannino ancora energico testimoniano l’impronta territoriale in modo netto, ricordo che si tratta di un suolo povero, dove la pianta deve darsi da fare più del normale per vivere, il risultato è un vino di carattere, accogliente e allo stesso tempo energico, schietto, risolutivo.

Boca 2012
Un misto di scorza d’arancia rossa e ciliegia candita apre la tavolozza di umori di quest’annata, anche qui arrivano in seconda battuta le nuances floreali, di nuovo pepe e poi leggera menta; una più accentuata balsamicità contraddistingue un millesimo evidentemente meno caldo rispetto al 2011.
Impressioni che trovano certezza anche all’assaggio, si tratta di un vino ancora freschissimo, dinamico, con un tannino di grana molto fine e una purezza espressiva invidiabile, con una lunga vita davanti. Chiude le sensazioni, decisamente stimolanti, con una piacevole nota di cacao.

Boca 2013
Arrivato alla terza annata non posso fare a meno di notare una caratteristica che accomuna tutti e tre i vini: quali che siano le componenti espressive, le sensazioni rimandano sempre a una certa “cremosità”, ovvero traspare sempre un’avvolgenza che rende tutto più morbido, rotondo, nonostante l’incidenza di acidità e tannini. Questo può essere frutto sia dei tempi di affinamento, sia dei legni utilizzati, ma io credo invece che nel nebbiolo, in certe condizioni, può affiorare una nota di vaniglia che è proprio una sua caratteristica. Mi è capitato di sentirla in molte occasioni e in zone diverse.
Detto questo anche qui ci troviamo di fronte a un ottimo esemplare, ovviamente più giovane, ma comunque in grado di mostrare molto bene il suo lignaggio. Qui la florealità ha un peso maggiore, anche se il frutto è sempre ben caratterizzante, stavolta quasi “croccante” tanto è fresco. Ciliegia e lampone, ma anche susina rossa, poi guizzi pepati e sfumature di cannella. Mineralità marcata in note ferrose ed ematiche. Molto bello.
In bocca esprime tutto il suo vigore giovanile, freschezza spudorata, entusiasmo espressivo, voglia di emergere (non dimentichiamoci mai che il vino è figlio dell’uomo e non può non rivelarne alcune caratteristiche), ma senza mai strafare. Agrumato, sapido, con venature di legno di liquirizia e un tannino verace ma non fastidioso, chiama indubbiamente il cibo, piatti succosi e saporiti, dove la carne ha un ruolo importante ma ottenuta da lunghe cotture, vanno evitate le carni alla brace, le bistecche ai ferri e similari, perché aumenterebbero la durezza del vino; molto meglio un buon ragù per la pasta e uno spezzatino al Boca.

Roberto Giuliani

Cascina Montalbano
Località Montalbano 3 – 28010 Boca (NO)
www.montalbanoboca.com
info@montalbanoboca.com
simbolo cellulare+39 335 6007404

simbolo telefono fisso+39 0322 866519

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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