Modena Champagne experience 2017: uno sguardo d’insieme sulla regione e sullo Champagne
In Italia si parla sempre più di Champagne e sono sempre maggiori le occasioni e le manifestazioni che veicolano tale prodotto, tra queste va inserito il “Modena Champagne experience 2017“, evento organizzato da Club Excellence; una due giorni dedicata esclusivamente allo Champagne, che ha visto il coinvolgimento di un centinaio di prestigiose Maison e oltre 500 tipologie di Champagne in degustazione.
Grandi aspettative per tale occasione che ha senza dubbio registrato una partecipazione non indifferente, tra gli intervenuti si è avuta una notevole presenza da parte degli operatori di settore, numerosi giornalisti e un discreto pubblico di appassionati.
L’intero spazio del Bper Forum Monzani, suddiviso su due livelli, è stato organizzato posizionando le referenze in base alle diverse zone di produzione dello Champagne, creando una sorta di percorso geografico, dalla Montagne de Reims, alla Vallée de la Marne, passando per la Côte des Blancs e l’Aube, inserendo inoltre un’area dedicata alle Maison più classiche.
Qualche riflessione critica, ovviamente di tipo costruttivo va però sottolineata, al fine di rendere la manifestazione sempre più appetibile. Parlando con i diversi distributori, produttori, pubblico ed espositori, il bilancio è stato senza dubbio positivo, anche se in una futura edizione andrebbe gestita meglio l’affluenza delle persone in entrata, prevedendo non un solo ingresso per tutti, ma differenziando per espositori, stampa e pubblico, oltre allo spazio forse limitato in funzione del numero di presenze registrate, che hanno reso faticoso l’assaggio e lo scambio con i produttori
o chi ne faceva le veci. Anche il lato food è stato non perfettamente in linea con le aspettative, per la prossima edizione sarebbe preferibile avere una migliore distribuzione degli stand e casomai qualche scelta in più rispetto ai salumi, comunque a pagamento.
Interessante invece la scelta della località, preferendo la realtà modenese, in piena Terra di Lambrusco si è giocato con l’effervescenza e la briosità di quest’ultimo, trovando punti di contatto tra i due vini, come la versatilità propria di entrambi i prodotti, ben adatti ai momenti gioiosi e di festa oltre che al poter essere ben abbinati a svariate preparazioni gastronomiche.
Fattori importanti sono stati la presenza di molti produttori, e non solo quella dei loro distributori, in modo da poter stabilire un contatto diretto, e l’efficacia delle Master Class proposte, dedicate agli Champagne d’eccellenza e ai loro territori di produzione, condotte da diversi esperti con la preziosa collaborazione di AIS Modena.
La manifestazione ha in ogni caso dato la possibilità di confrontare, nello stesso giorno tanto le grandi maison, quanto i diversi e sempre più interessanti récoltant manipulant; tra i diversi assaggi, riporto quelli che, a mio avviso si sono rivelati interessanti e che senza dubbio meriterebbero di essere riprovati a tavola e in buona compagnia.
1.Maison Classiche
Champagne Deutz
La Maison Deutz elabora Champagne dal 1838, gestisce circa 245 ettari di vigneti, situati nei migliori Cru della Champagne più storica. Tra le referenze in degustazione va segnalata la Cuvée William Deutz, prodotta con pinot noir 60%, chardonnay 30%, pinot meunier 10%, uve provenienti dalla zona di Aÿ, uno dei Grand Cru nel cuore della AOC Champagne. Bella espressività olfattiva con discreto floreale che si orienta su piacevoli note agrumate, il sorso è deciso e al contempo elegante.
Champagne Jacquesson
Dal 1798 questa Maison porta il nome del suo fondatore, fu lo Champagne preferito da Napoleone Bonaparte, che nel 1810 gli diede il più alto riconoscimento dell’epoca per un’impresa commerciale: una medaglia d’oro per “la Beauté et la richesse de ses Caves”. Oggi questa antica ma piccola Maison di Dizy, alle porte di Aÿ, è sotto la guida dei fratelli Chiquet, le uve provengono essenzialmente dai vigneti di proprietà di 28 ettari, di cui 11 situati nella Côte de Blancs, ad Avize.
Tra le referenze è risultato coinvolgente il Champ Caïn Avize Grand Cru 2005, un extra brut prodotto con uve 100% chardonnay provenienti dalla zona di Avize. Cattura già alla vista per la brillantezza del suo colore, si conferma all’olfatto per eleganza e profondità con sentori che virano dalla frutta secca al miele. Non delude al gusto, caratterizzato da una bella grinta e da una struttura ben presente e di estrema lunghezza.
Segue la Cuvée n. 740 Extra Brut, ottenuta per 1/3 da pinot nero, 1/3 da chardonnay e 1/3 da pinot meunier, con sottili note di miele, arricchite da sentori di frutta secca, agrumi e frutta candita; al palato ritornano le suggestioni olfattive, buona sapidità e pulizia.
Si chiude con la Cuvée 736 D.T: composta da 29% di pinot noir, 53% chardonnay e 18% pinot meunier; presenta maggiore ampiezza con note saline a cui succedono richiami agrumati e floreali piuttosto dolci; ampio e profondo il sorso.
Champagne Louis Roederer
La Maison Louis Roederer, fondata a Reims nel 1776 è rimasta negli anni un’azienda indipendente e familiare, sempre alla ricerca della miglior qualità. Proprietaria di circa 243 ettari nelle tre principali zone di produzione: Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blancs, che riescono a coprire la quasi totalità del fabbisogno d’uve della Maison.
Decisamente interessante il Louis Roederer Brut Nature 2009, composto da 55% pinot noir, 20% chardonnay, 25% pinot meunier: olfatto e gusto sono caratterizzati da fermezza e complessità.
2. Montagne de Reims
Champagne André Beaufort
Azienda di circa sei ettari e mezzo, i cui vigneti sono collocati ad Ambonnay, celebre comune della Montagne de Reims, classificato Grand Cru, i quali non ricevono alcun trattamento chimico, entrando nel 1994 nella logica delle certificazioni bio.
Tutte le referenze si distinguono per grande personalità ed eleganza, tra tutte sorprende il loro Ambonnay Grand Cru 2011, annata non facile, prodotto con pinot noir 80% e chardonnay 20%, un vino complesso che spazia all’olfatto con note di agrumi, frutta candita e mela cotogna, donando un sorso di grande struttura, freschezza e persistenza.
Lo segue a ruota il Grand Cru Millesimé 2003 composto da 90% pinot noir, 10% chardonnay che esprime tutto il suo carattere profondo e passionale; un rincorrersi di fiori gialli, pepe bianco, vaniglia. Sorso carnoso, salino e al contempo di grande freschezza.
Nota di merito anche al Grand Cru Rosé à Ambonnay 2013, 100% pinot nero dal perlage impalpabile, con incisive note di piccoli frutti rossi maturi e floreale di rosa, sorso pieno e salino.
Champagne Hugues Godmé
Hugues Godmé rappresenta la quinta generazione della sua famiglia che produce Champagne a Verzenay. Proprietario di 7,5 ettari, ripartiti nei villaggi di Verzy e Verzenay, classificati Grand Cru, da cui proviene il pinot nero, a Ville Dommange dove hanno il pinot meunier, mentre lo chardonnay proviene da Villers-Marmery. Dal 2006 Hugues si è impegnato nella coltivazione biologica e biodinamica certificata da Ecocert e Biodyvin.
Interessante il Blanc de Noirs Grand Cru con un dosaggio di appena 2,6 g/l e una sosta sui lieviti di 60 mesi. Profuma di arancia rossa, pepe e balsamicità di rosmarino; il sorso è dissetante e di discreta lunghezza.
Intrigante alche il Fins Bois, composto dal 60% di pinot noir e 40% chardonnay, non dosato e con 72 mesi sui lieviti. Anche qui viene usato il legno che conferisce corpo e sostanza, elegante e pieno nel sorso, lascia la bocca piacevolmente detersa.
Champagne Yann Alexandre
Nasce nel 1933 come azienda imbottigliatrice di Champagne, dopo oltre un secolo e mezzo di attività agricola, cui è sempre succeduta la vendita prima dei mosti non ancora fermentati, poi dei vins clairs da spumantizzare. Yann rappresenta l’ottava generazione a occuparsi delle vigne di proprietà, 6 ettari circa ripartiti su 9 comuni diversi della zona. La cantina è a Courmas, 9 km a sud-ovest di Reims; un piccolo comune nel quale quasi l’80% del vigneto è coltivato a pinot meunier, non mancano lo chardonnay e il pinot noir.
Entrambe le referenze presenti in assaggio sono meritevoli di nota: lo Champagne Brut Nature Roche Mere, pinot meunier 45%, chardonnay 30%, pinot noir 25%, non dosato, ammalia per la luminosità e per la varietà di profumi che ne identificano l’olfatto, dal pepe bianco alla resina, senza trascurare accenni fruttati e floreali; il sorso è lungo, avvolgente e rinfrescante, con piacevoli richiami balsamici.
Intrigante il Blanches Terres Rosé Premier Cru, prodotto con 92% chardonnay e 8% pinot noir, connotato da un bel rosato intenso, profuma di fragoline di bosco e piccoli frutti rossi, il sorso è piacevolmente fresco e ben sostenuto da una discreta sapidità.
3. Aube
Champagne Pierre Gerbais
Fondata nel 1930 da André Gerbais nella Côte des Bars, in particolare nella Vallée de l’Ource, cioè il punto più meridionale di tutta la Champagne, oggi è guidata da Pascal e suo figlio Aurélien. Dal 1996 la Maison Pierre Gerbais è impegnata in un progetto di vitivinicoltura sostenibile, per questo si interviene il meno possibile in fase di vinificazione e l’uso dei solfiti è ridotto al minimo.
Gli Champagne di Pierre Gerbais esprimono appieno la ricchezza del frutto, precisi ed espressivi e connotati da una piacevole verticalità.
L’Audace è un blanc de noirs non dosato, di grande espressività e complessità, emergono note agrumate e di erbe mediterranee, decisamente una bella espressione del Pinot Noir.
Sorprende l’Originale, anche questo non dosato, prodotto con sole uve pinot bianco e affinato per 36 mesi sui lieviti. Caratterizzano il profilo olfattivo sentori di mela verde e delicate note floreali, mentre il sorso si rivela di buona struttura e complessità.
Chiude il trio l’Osmose, prodotto con chardonnay in purezza, affinato per 30 mesi sui lieviti; è connotato da gradevoli note di frutti gialli e floreale carnoso. Al sorso presenta un bel corpo e la grande freschezza e la mineralità gli donano una notevole persistenza.
Champagne Marie Courtin
Dominique Moreau ha presentato il suo marchio nel 2001, dedicandolo alla nonna Marie Courtin, con l’idea di creare degli champagne tre volte monovitigno, parcella e annata. Coscienzioso rispetto per la natura, pertanto vengono seguiti i dettami dell’agricoltura biologica associata a pratiche di biodinamica. I vigneti si trovano nei dintorni di Polisot dove la combinazione dei dolci pendii collinari, del suolo con forti presenze Kimmeridgiane e dell’esposizione est/sudest trasmette ai vini potenza e struttura abbinate ad una eccellente sapidità e mineralità.
Piacevolissimo l’Efflorescenze 2013, prodotto con solo uve pinot noir e caratterizzato da note cerealicole e di frutti di bosco, che lasciano spazio ad un gusto concreto e scattante.
Il Concordance 2013, sempre a base di pinot noir in purezza, non dosato, sosta 36 mesi sui lieviti: esprime delicate note fruttate di pera, toni floreali e di frutta secca seguiti da nuances speziate; al palato si esprime con grande finezza.
4. Côte des Blancs
Champagne De Sousa
Azienda attualmente gestita da Erick De Sousa, produce 75.000 bottiglie e possiede 11 ettari, che sono suddivisi in 42 parcelle coltivate col metodo dell’agricoltura biologica.
La Cuvée des Caudalies è prodotta con 100% chardonnay, dimostra precisione ed eleganza sia all’olfatto sia al palato.
Diversa come personalità è la Cuvée 3A Grand Cru, ottenuta da 50% chardonnay e 50% pinot noir, ha un piacevole bouquet floreale, a cui si susseguono toni fruttati e minerali. Profonda ed espressiva al palato, conferma le note percepite in fase olfattiva.
Fosca Tortorelli