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Mercato FIVI a Bologna contro le non culture del vino

Gruppo di Vignaioli Indipendenti dell’Oltrepo Pavese al Mercato Vini della FIVI a BolognaFiere
Gruppo di Vignaioli Indipendenti dell’Oltrepò Pavese al Mercato Vini della FIVI a BolognaFiere

La prima assemblea costituente della FIVI si tenne il 17 luglio 2008 presso la reggia di Colorno (PR).
Nasceva ufficialmente la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti.
I quindici vignaioli eletti nel consiglio Nazionale individuarono come primo presidente Costantino Charrère di Les Crêtes dalla Val d’Aosta e due Vicepresidenti, Peter Dipoli dall’Alto Adige e Saverio Petrilli dalla Toscana, Tenuta di Valgiano.
A Costantino Charrère succede, nel 2013, Matilde Poggi, vignaiola in Veneto che viene rieletta nel 2016 e nel 2019.
Dal 2022, il presidente è Lorenzo Cesconi, vignaiolo in Trentino.
Sono passati 15 anni e, da poche centinaia, i Vignaioli Indipendenti sono diventati oltre 1700.
In questi anni, con autorevolezza e credibilità, hanno potuto relazionarsi con le istituzioni, dialogare con gli altri comparti vitivinicoli, con il mondo imprenditoriale e con la classe politica, alla pari degli omologhi della Federazione francese (oltre 11.000 soci con il 55% della superficie vitata francese).
L’evento più partecipato della FIVI è sempre stato il Mercato dei Vini che, per 11 anni, si è tenuto a Piacenza Expo.
Ma gli spazi di questa struttura sono, di anno in anno, diventati esigui per la sempre più massiccia partecipazione di Vignaioli espositori e visitatori.
L’edizione 2023, la dodicesima, della durata di tre giorni (dal 25 al 27 novembre) si è tenuta negli spazi espositivi di BolognaFiere ed è stato un successo ancora più grande di quello dell’ultima edizione a Piacenza: 985 Vignaioli presenti con i loro vini ed oltre 26mila ingressi, con una percentuale di più 8%.
Il Mercato dei Vini della FIVI diventa così uno dei principali appuntamenti del mondo del vino in Italia.
Secondo Ermes Pavese, vignaiolo valdostano, consigliere nazionale al suo secondo e ultimo mandato (ma col nuovo Regolamento potrebbe essere ancora rieletto) “ci sono ancora grandi spazi di miglioramento. Stiamo lavorando per portare un altro anno a Bologna un numero maggiore di nostri soci”.
I Vignaioli Indipendenti non sono alternativi ad alcun organismo che fino ad ora si è occupato di vino in Italia, hanno marciato solidali esclusivamente con la loro bottiglia di vino prodotta con naturale intelletto e sono i veri custodi del paesaggio.
La manutenzione e la cura del territorio ad opera dei Vignaioli è stata al centro di un dossier presentato durante l’Assemblea dei soci che si svolge ogni anno in occasione proprio del Mercato dei Vini.
Le loro richieste alla classe politica hanno avuto come obiettivo il disegno di legge attualmente in esame presso la XIII Commissione Agricoltura della Camera riguardante “Disposizioni per il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente, del territorio e per l’istituzione della Giornata nazionale dell’agricoltura”.
Il vino è paesaggio: in Italia abbiamo circa 500 mila ettari di vigneto che fanno un paesaggio che si può leggere come una mappa: “Se nella stagione dei sequestri mi avessero rapito e bendato gli occhi, mentre mi segregavano avrei guardato di sottecchi e scorgendo l’alberello avrei pensato: sono in Puglia. Oppure sbirciando la pergola avrei pensato: è quella veronese. Sono nel Veronese, no! È quella trentina. Sono nel Trentino”. Sono parole di Walter Massa, vignaiolo di Monleale (AL), uno dei fondatori della FIVI, da sempre schierato anche contro le leggi proibizionistiche che mettono vino e alcol sullo stesso piano criminale.
A questo proposito, contro le polemiche (e contraddittorie) Health Warnings, promosse dal governo irlandese, che vorrebbero equiparare il vino al tabacco, aggiunge: “Altro che Irlanda: la molecola dell’alcol dovrebbe essere riconosciuta patrimonio dell’Umanità”.
Si continua a colpevolizzare il vino ma sono millenni che ci accompagna, è l’unico prodotto veramente trasversale che esiste, ci fa godere e ci aiuta a vivere, così come ha aiutato i nostri nonni a sopravvivere.
Il vino è un valore, anche culturale.
La FIVI è nata per tutelare questo valore ed è diventata essa stessa un valore in più per il mondo agricolo, per l’Italia, per il Vignaiolo: contro le non culture del vino.

Valerio Bergamini

Valerio Bergamini

Nato il 22 febbraio 1952 a Pavia, dove risiede. Si è laureato nel 1984 in Filosofia presso l'Università Statale di Milano. Dal 1996 al 2014 è stato titolare della concessionaria Piaggio a Pavia. Ha svolto stage all'estero per la conoscenza diretta dei mercati nelle aree emergenti (Tunisia dal 1988 al 1995 e Uzbekistan nel 1995) e ha messo a disposizione la sua esperienza come consulente per un pool di concessionari moto. Parallelamente alla passione per le due ruote è cresciuta quella per la poesia dialettale, per la buona cucina e il buon vino. Ha vinto numerosi premi letterari e concorsi di poesia. Dopo aver conseguito il titolo di Wine master (1990), presso l'Istituto di Cultura del Vino di Milano, ha sempre più approfondito la sua conoscenza enologica seguendo i corsi e le degustazioni organizzate dall'AIS di Milano. È membro del direttivo dell'Associazione Enocuriosi di Pavia che conta più di 300 soci appassionati di vino. Ha al suo attivo numerosi racconti pubblicati in edizioni private. Nel 2013 ha pubblicato il libro Origine del desiderio (di cucinare), nel 2015 il libro "Lino Maga, anzi Maga Lino, il Signor Barbacarlo" e nel 2016 "7 Soste sulla strada della passione".

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