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Le Doc della Puglia: Tavoliere delle Puglie o Tavoliere


Le Doc della Puglia: Tavoliere delle Puglie o Tavoliere

Le Doc della Puglia: Tavoliere delle Puglie o Tavoliere

Tavoliere delle Puglie o Tavoliere D.O.C. (D.M. 21/10/2011 – G.U. n.259 del 7/11/2011)

zona di produzione
in provincia di Foggia: comprende tutto il territorio amministrativo dei comuni di Apricena, Ascoli Satriano, Bovino, Cerignola, Foggia, Lucera, Manfredonia, Ordona, Orsara di Puglia, Orta Nova, S. Paolo di Civitate, San Severo, Stornara, Stornarella, Torremaggiore e Troia;
in provincia di Barletta-Andria-Trani: comprende tutto il territorio amministrativo dei comuni di Barletta, S. Ferdinando di Puglia e Trinitapoli;

base ampelografica
rosato, rosso (anche riserva): nero di Troia min. 65%, possono concorrere alla produzione, da sole o congiuntamente, anche le uve di altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione nella regione Puglia per la zona di produzione omogenea “Capitanata” e “Murgia Centrale”, presenti in ambito aziendale, max. 35%;
con menzione del vitigno rosso (anche riserva): nero di Troia min. 90%, possono concorrere alla produzione, da sole o congiuntamente, anche le uve di altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione nella regione Puglia per la zona di produzione omogenea “Capitanata” e “Murgia Centrale”, presenti in ambito aziendale, max. 10%;

norme per la viticoltura
i nuovi impianti e reimpianti devono prevedere una densità minima di 3.500 ceppi/Ha;
le forme di allevamento consentite sono quelle generalmente usate nella zona, ossia l’alberello e le spalliere tenute a guyot e a cordone speronato, o comunque forme atte a non modificare le caratteristiche delle uve e dei vini. Solo per gli impianti preesistenti sono ammesse le forme di allevamento già in uso nella zona, il tendone e la pergola pugliese, con i sesti di impianto adeguati a tali forme di allevamento;
è consentita l’irrigazione di soccorso, anche con impianti fissi;
la resa massima di uva e il titolo alcolometrico volumico naturale minimo devono essere di 16 t/Ha e 11,50% vol. per il Rosato, 15 t/Ha e 12,00% vol. per il Rosso 14 t/Ha e 12,50% vol. per il Nero di Troia;

norme per la vinificazione
le operazione di vinificazione, ivi compreso l’invecchiamento, devono essere effettuate all’interno della zona di produzione, tuttavia è consentito che dette operazioni siano effettuate anche nell’ambito dei comuni confinanti con la zona come sopra delimitata;
è ammessa la colmatura con un massimo del 5% di altri vini anche di altre annate, dello stesso colore e varietà, aventi diritto alla denominazione di origine controllata “Tavoliere delle Puglie” o “Tavoliere”;
il vino a denominazione di origine controllata “Tavoliere delle Puglie” o “Tavoliere” Rosso Riserva, prima dell’immissione al consumo, deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno 2 anni di cui almeno 8 mesi in botti di legno, a decorrere dal 1° novembre dell’annata di produzione delle uve;
il vino a denominazione di origine controllata “Tavoliere delle Puglie” o “Tavoliere” Nero di Troia Riserva, prima dell’immissione al consumo deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno 2 anni di cui almeno 8 mesi in botti di legno, a decorrere dal 1° novembre dell’annata di produzione delle uve;
è consentito l’arricchimento, nei limiti stabiliti dalle norme comunitarie e nazionali, con mosti concentrati ottenuti da uve dei vigneti iscritti allo Schedario viticolo della stessa denominazione di origine controllata oppure con mosto concentrato rettificato o a mezzo di concentrazione a freddo o altre tecnologie consentite. E’ inoltre consentita la dolcificazione secondo la vigente normativa comunitaria e nazionale;

norme per l’etichettatura
sui recipienti di confezionamento dei vini “Tavoliere delle Puglie o Tavoliere” è obbligatoria l’indicazione dell’annata di produzione delle uve;

lista delle indicazioni geografiche e/o toponimi
    1) Valle Scodella;
    2) Valleverde;
    3) Mortellino;
    4) Posta Crusta;
    5) Vigna Cenerata;
    6) Montecigliano;
    7) Cuparoni;
    8) Terra dei Bisi;
    9) Quarto;
    10) I Parioni;
    11) Coppa Malva;
    12) Terra di Corte;
    13) Quadrone delle Vigne Agro di Foggia;
    14) Santa Chiara Agro di Foggia;
    15) Marchesa Agro di Lucera;
    16) Masseria Celentano Agro di Lucera;
    17) Guado San Leo Agro di San Severo;
    18) Tenuta Coppanetta Agro di San Severo;
    19) Incoronata Agro di Foggia;
    20) Posta Uccello Agro di Cerignola;
    21) Risicata Agro di Cerignola;
    22) Torre Alemanna Agro di Cerignola;
    23) Tenuta Capaccio Agro di Orsara

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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