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Doc e DocgLe regole del vino

Le DOC del Veneto: Colli Euganei

Le Doc del Veneto: Colli Euganei


❂ Colli Euganei D.O.C.
(D.P.R. 13/8/1969 – G.U. n.281 del 6/11/1969; ultima modifica P.M. 12/7/2019 – G.U. n.178 del 31/7/2019)


zona di produzione
in provincia di Padova: comprende per intero il territorio amministrativo dei comuni di Arquà Petrarca, Galzignano Terme, Torreglia ed in parte quello dei comuni di Abano Terme, Montegrotto Terme, Battaglia Terme, Due Carrare, Monselice, Baone, Este, Cinto Euganeo, Lozzo Atestino, Vò, Rovolon, Cervarese S. Croce, Teolo, Selvazzano Dentro;

base ampelografica
bianco (anche spumante): min. 30% garganega, min. 30% tai e/o sauvignon, 5-10% moscato bianco e/o moscato giallo, possono concorrere le uve di altri vitigni di colore analogo, fra quelle elencate nel presente disciplinare, max. 30%;
con menzione del vitigno bianchi: Serprino (anche frizzante, spumante), Tai, Sauvignon, Chardonnay, Garganega, Moscato (anche spumante), Pinello (anche frizzante, spumante), Pinot Bianco, Manzoni Bianco, ciascuno min. 85% (per il Moscato, ottenuto da moscato giallo, min. 90%), possono concorrere le uve di altri vitigni di colore analogo presenti nei vigneti in ambito aziendale, purché idonei alla coltivazione nella provincia di Padova, max. 15% (per il moscato max. 10%);
rosso (anche riserva): merlot e/o cabernet franc e/o cabernet sauvignon e/o carménère, max. 85% per un singolo vitigno, possono concorrere le uve di raboso piave e/o raboso veronese, max. 10%;
con menzione del vitigno rossi: Cabernet (da cabernet franc e/o cabernet sauvignon e/o carménère, anche riserva), Cabernet Franc (anche riserva), Cabernet Sauvignon (anche riserva), Merlot (anche novello, riserva), Raboso (da raboso veronese e/o raboso piave, anche riserva), Carménère (anche riserva), ciascuno min. 85%, possono concorrere le uve di altri vitigni di colore analogo presenti nei vigneti in ambito aziendale, purché idonei alla coltivazione nella provincia di Padova, max. 15%;

norme per la viticoltura
i sesti d’impianto, le forme di allevamento e i sistemi di potatura devono essere a controspalliera e tali da permettere l’ottenimento della qualità ottimale delle uve e dei vini;
i nuovi impianti e reimpianti devono avere una densità minima di 4.000 ceppi/Ha, con esclusione della varietà glera (serprino) per la quale il numero minimo di ceppi è di 2.800;
è ammessa l’irrigazione di soccorso;
la resa massima di uva in coltura specializzata e il titolo alcolometrico volumico naturale minimo devono essere di:

  • serprino (glera): 14 t/Ha e 9,00% vol.
  • raboso veronese e raboso piave: 14 t/Ha e 10,50% vol.
  • moscato bianco e moscato giallo: 13 t/Ha e 9,50% vol.
  • garganega: 13 t/Ha e 10,00% vol.
  • merlot: 13 t/Ha e 11,00% vol.
  • pinot bianco, chardonnay e manzoni bianco: 12 t/Ha e 10,50% vol.
  • cabernet franc, cabernet sauvignon e carménère: 12 t/Ha e 11,00% vol.
  • sauvignon: 11 t/Ha e 10,00% vol.
  • per tutte le tipologie spumante: 9,00% vol.
  • per le versioni riserva: 9 t/Ha e 12,00% vol. e una resa massima per ceppo di 2 kg

norme per la vinificazione
le operazioni di vinificazione, ivi compresi l’invecchiamento e l’affinamento laddove obbligatori, nonché l’elaborazione dei mosti e dei vini per la produzione degli spumanti e dei frizzanti, devono aver luogo all’interno della zona di produzione delimitata, tuttavia, tenuto conto delle situazioni di produzione, è consentito che tali operazioni siano effettuate nell’intero territorio dei comuni, anche se soltanto in parte compresi nella zona delimitata, e nei comuni di Conselve, Solesino e Albignasego;
le denominazioni di origine controllata “Colli Euganei” bianco, Moscato, Serprino e Pinello, possono essere utilizzate per designare i vini spumanti naturali ottenuti con mosti e vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare, in ottemperanza alle norme vigenti sulla preparazione degli spumanti. Tali vini devono essere commercializzati nei tipi da brut nature a dry. La tipologia Moscato deve essere commercializzata nella versione dolce;
la denominazione di origine controllata dei vini “Colli Euganei” Pinello e Serprino può essere utilizzata per designare i corrispondenti vini frizzanti naturali ottenuti con mosti e vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare, in ottemperanza alle specifiche norme nazionali e comunitarie;
i vini a denominazione di origine controllata “Colli euganei” Rosso, Cabernet, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carménère, Raboso e Merlot, nella versione riserva devono essere sottoposti a un affinamento di almeno 24 mesi a decorrere dal 1° novembre dell’anno di produzione delle uve. Il vino “Colli Euganei” Merlot può essere elaborato nella tipologia Novello, secondo le normative vigenti;

norme per l’etichettatura e il confezionamento
sulle bottiglie e altri recipienti contenenti i vini “Colli Euganei”, a eccezione delle tipologie spumante e frizzante deve figurare l’indicazione dell’annata di produzione delle uve. Per il vino “Colli Euganei” Rosso nella versione Riserva, in etichetta può essere omesso il riferimento al colore. Per il vino “Colli Euganei” Novello in etichetta è omesso il riferimento al nome del vitigno Merlot;
i vini di cui alla presente denominazione di origine controllata, ai fini dell’immissione al consumo, devono utilizzare fino a litri 9 unicamente bottiglie di vetro consone ai caratteri di pregio chiuse con tappo raso bocca. Per le bottiglie fino a 0,375 litri è consentito l’uso del tappo a vite;
in occasione di particolari eventi espositivi o promozionali, è consentito l’utilizzo di contenitori tradizionali della capacità superiore a litri 9. È tuttavia consentito per le bottiglie fino a litri 1,500, con esclusione della versione riserva, l’uso del tappo capsula a vite;
la tipologia Moscato, nella versione dolce, deve essere confezionata unicamente in bottiglia tipo Borgognotta (Borgognona);

legame con l’ambiente geografico
A) Informazioni sulla zona geografica
Fattori naturali rilevanti per il legame
La zona di produzione della denominazione ricade nei Colli Euganei che sono colline di origine vulcanica con forma tipicamente conica, che si elevano in gruppo nella pianura padana nei pressi delle città termali di Abano Terme, Montegrotto Terme, in provincia di Padova, all’interno del Parco dei Colli Euganei, isola naturalistica riconosciuta dalla Regione Veneto di quasi 19.000 ha.
L’altitudine alla quale si trovano la maggior parte dei vigneti varia da 50-300 metri slm arrivando fino a sfiorare i 400.
Il clima dei Colli Euganei è temperato, caratterizzato da condizioni termiche quasi mediterranee, inverni miti, estati calde e asciutte e buone escursioni termiche fra il giorno e la notte. Nelle giornate limpide e nelle prime ore del mattino è frequente il fenomeno dell’inversione termica, per cui le zone collinari godono di una temperatura superiore rispetto alla pianura. Per queste peculiarità la zona, rinomata e ricercata dai turisti, è ideale per la coltivazione della vite. La piovosità media annuale oscilla tra i 700 e i 900 mm con due punte massime, in primavera e autunno. L’umidità relativa è variabile tra la pianura e la collina, dove i valori sono notevolmente inferiori; i venti prevalenti provengono da NNE, NE e N con velocità e frequenze basse.
La giacitura dei terreni coltivati a vite è situata prevalentemente in pendii e declivi che consentono il deflusso delle acque evitando i ristagni. La zona, per la maggior parte collinare, consente ai produttori di scegliere per ogni tipologia di vitigno, le esposizioni e le giaciture più idonee a far risaltare le qualità specifiche; infatti, a seconda dell’esposizione “più o meno fresca”, la scelta enologica cambia passando da uve destinate a vini bianchi, a base spumante o a uve per vini, sia bianchi che rossi, giovani e fruttati nei terreni ad esposizione prevalentemente a nord, a uve per ottenere vini più strutturati e riserve per i versanti a sud.
I suoli sono originati dalla disgregazione delle rocce vulcaniche, presentano un buon scheletro, sono ben drenati e ricchi di minerali e microelementi. A seconda del livello di disgregazione delle rocce vulcaniche nei millenni, nelle diverse zone dei Colli, emergono tipologie di suoli differenziati: vulcaniti (rioliti trachiti, basalti, tufi basaltici), rocce sedimentarie (biancone, scaglia rossa e marna), alluvioni (conoidi di deiezione, fondovalle alluvionale).
La combinazione tra natura del terreno e fattori climatici fanno dei Colli Euganei un territorio altamente vocato alla produzione di vini di pregio.
Fattori umani rilevanti per il legame
La presenza più antica della vite e del vino nella zona dei Colli Euganei è testimoniata da reperti archeologici in terracotta, ciotole e coppe legati al consumo del vino, risalenti della civiltà preromana (VII – VI secolo a.C). In epoca romana la diffusa presenza della vite in ambito padovano è citata da diversi storici latini.
Tra il IX e il X secolo sono testimoniate le coltivazioni della vite in molti comuni dei Colli Euganei. I nobili che vivevano nel territorio, sono stati fra i primi nel Veneto dopo il 1850, a introdurre il Merlot e il Cabernet che si sono ambientati alle condizioni pedoclimatiche della zona. Documenti sull’agricoltura del 1879 attestano già in quegli anni la presenza di varietà autoctone quali il Moscato e il Serprino nei Colli Euganei.
I produttori hanno continuato l’azione di qualificazione del prodotto tanto che già nel 1969 i vini dei Colli Euganei hanno ottenuto il riconoscimento della DOC “Colli Euganei” (D.P.R. 13 Agosto 1969).
Il continuo miglioramento e caratterizzazione qualitativa di una tipologia di Moscato giallo, il “Fior d’Arancio”, ha portato al riconoscimento della DOCG Colli Euganei Fior d’Arancio.
Oggi la denominazione Colli Euganei, valorizzata anche dalla “Strada del vino Colli Euganei”, é rinomata e conosciuta dai turisti sia italiani sia stranieri che frequentano la zona termale dei colli; i suoi vini, sia giovani che invecchiati, sono commercializzati anche in molti Paesi europei ed extraeuropei, dall’America all’Asia, dove nuovi mercati ne scoprono il valore commerciale inteso come qualità elevata e ottimo rapporto qualità/prezzo. Grazie alle loro peculiarità, numerosi sono i riconoscimenti ottenuti dai vini a DOC Colli Euganei sia in ambito locale (come la Festa dell’uva di Vo Euganeo iniziata nel 1950, “Vini Euganei a Primavera” sul Monte Gemola, la manifestazione “Calici di Stelle” e molte altre) sia nazionale che internazionale. Ben figurano inoltre sulle principali guide nazionali tra le quali Vini d’Italia del Gambero Rosso, Slow Wine di Slow Food, I vini d’Italia de L’Espresso, l’Annuario dei migliori vini di Luca Maroni, Il Golosario di Massobrio, e molti altri che riservano sempre maggior spazio ai vini DOC Colli Euganei. Anche nei concorsi sia nazionali,
sia internazionali (Concorso internazionale del Vinitaly, Concurs Mondial de Bruxelles, Japan Wine Challenge, India Wine Challenge, Los Angeles County Fair ecc.) i vini dei Colli Euganei hanno ricevuto e continuano a ottenere numerosi riconoscimenti.
La presenza storica nei Colli Euganei di popolazioni addette alla coltura della vite hanno lentamente trasformato il paesaggio collinare, occupando con le viti interi declivi e terrazzamenti effettuati dall’uomo. Le tecniche di cura della vite effettuate sui pendii dei Colli Euganei, richiedono capacità ed esperienza sia per l’allevamento della vite, sia per le tecniche di potatura al fine di creare un ambiente protetto dai venti e efficacemente esposto alla luce e al sole. Le capacità professionali dei produttori si esprimono anche nella scelta dei vitigni più idonei per ogni particolare condizione che caratterizza i diversi versanti, le altitudini dei terreni e le diverse tipologie di suoli. Le capacità degli operatori nella selezione dei vitigni nonché la loro presenza percentuale nelle tipologie di vini “Colli Euganei” richiedono esperienza, capacità tecniche, enologiche e sensoriali di lunga tradizione.
B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente attribuibili all’ambiente geografico
I vini a DOC “Colli Euganei” nelle rispettive categorie, “vino”, “vino spumante”, “vino spumante di qualità”, “vino spumante di qualità del tipo aromatico”, “vino frizzante”, devono la loro peculiarità alla presenza di precursori aromatici diversificati e da un rapporto zuccheri/acidità equilibrato nelle diverse tipologie di vino.
I vini rossi sono caratterizzati da un colore rosso rubino più o meno intenso, con riflessi violacei, talvolta granati con l’invecchiamento. L’odore è fragrante, caratteristico, intenso; a seconda dei vitigni si possono riscontrare i sentori di frutti rossi, ciliegia, frutta matura, note speziate, erba fresca o secca, tabacco o di tostato. I vini rossi dei Colli Euganei presentano un’ottimale maturazione fenolica, che, grazie anche a un ottimale rapporto tra zuccheri e acidi, permette di ottenere vini caratterizzati da elevata struttura, un grande equilibrio fra le diverse componenti e un’elevata morbidezza al palato.
I vini di varietà a bacca bianca e aromatici, ottenuti prevalentemente su rocce sedimentarie, ottengono produzioni contenute dal punto di vista quantitativo associate a elevate gradazioni zuccherine e buoni equilibri acidi. La maturazione delle uve è buona. I vini ottenuti sono caratterizzati da profumi floreali, di frutta e di crosta di pane fresco.
I vini bianchi giovani, ottenuti nelle zone alluvionali, presentano un carattere fresco molto apprezzato specialmente dai consumatori più giovani.
Tra i vini bianchi aromatici, il Moscato, molto caratteristico della zona, presenta un peculiare equilibrio di estratti e zuccheri e vengono esaltate le note di pesca, banana, citronella geranio, salvia, rosa.
C) Descrizione dell’interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera a) e quelli di cui alla lettera b)
L’interazione dei diversi fattori che caratterizzano l’area dei Colli Euganei – dalle peculiarità climatiche, ai diversi tipi di suoli, la varietà di giacitura dei terreni ed esposizione delle viti sui diversi versanti dei Colli Euganei – determina delle condizioni differenziate che risultano ideali per le diverse tipologie di vini dei Colli Euganei. Anche le competenze specifiche dei produttori permettono di ottimizzare le interazioni fra suolo-esposizione-giacitura consentendo di posizionare i vari vitigni in funzione della vocazionalità delle zone in modo da ottenere la massima espressione delle potenzialità del vitigno.
Il clima temperato e le escursioni termiche fra giorno e notte, che caratterizzano la zona di produzione, determinano, in particolare sui vini bianchi, la produzione di significative quantità di precursori aromatici che consentono di esaltare le caratteristiche organolettiche e i sentori tipici dei diversi vitigni (floreale, fruttato ecc.). Non a caso la zona di produzione è tra le rare zone viticole nel Veneto dove si ottengono le massime espressioni dei moscati nei quali, a seconda della tipologia di suolo e delle esposizioni, vengono esaltate le note di pera, banana, citronella geranio, salvia, rosa. I suoli originati dalle vulcaniti con suoli mediamente profondi, a tessitura media o moderatamente grossolana con presenza frequente di scheletro, ben dotate di elementi nutritivi, determinano una produzione contenuta in termini quantitativi che determina gradazioni zuccherine medio-alte e buoni equilibri acidi. Tale tipologia di suoli e buone esposizioni dei terreni in declivio, permettono di ottenere vini rossi caratterizzati da un’ottimale maturazione sia fenolica che tecnica (equilibrato rapporto tra zuccheri e acidi) che, per esempio, nel Merlot stesso, esaltano i sentori di ciliegia, frutta matura, note speziate ed erbacee oppure di tabacco mentre nel Cabernet si possono trovare sentori di frutta matura, piccoli frutti, erbaceo, erba fresca, speziato e tostato.
Le rocce sedimentarie (scaglia biancone) sono ideali per ottenere rossi molto strutturati, consistenti, molto ricchi, di assoluto pregio.
Le rocce sedimentarie (marna) e le zone alluvionali (conoidi di deiezione e fondovalle alluvionale), presentano una buona fertilità che consente di ottenere produzioni elevate in termini quantitativi con conseguenti minori livelli di gradazioni zuccherine e tenori acidi; questi terreni sono da preferire per vini che non subiranno affinamento ed invecchiamento ma per vini da bere giovani e quindi per le varietà a bacca bianca, specialmente le aromatiche, che permettono di ottenere vini freschi, come il Moscato, il Serprino, il Pinello, lo Chardonnay, e le altre tipologie di vini bianchi dei Colli Euganei.
Per quanto riguarda i vini frizzanti e spumanti, il legame tra il territorio e i fattori umani è riscontrabile nella tradizione della produzione di vini detti vini che la zona può vantare.

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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