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Le DOC del Piemonte: Colli Tortonesi Sottozona Monleale

Le Doc del Piemonte: Colli Tortonesi Sottozona Monleale


❂ Colli Tortonesi Sottozona Monleale D.O.C.
(D.M. 7/10/2011 – G.U. n.253 del 29/10/2011; ultima modifica D.M. 7/3/2014, pubblicato sul Sito ufficiale del Mipaaf, Sezione Qualità e Sicurezza Vini DOP e IGP)


zona di produzione
● in provincia di Alessandria: in tutto o in parte i territori dei comuni di Avolasca, Berzano di Tortona, Brignano Frascata, Carbonara Scrivia, Carezzano, Carrega Ligure, Casalnoceto, Casasco, Cassano Spinola, Castellania, Castellar Guidobono, Cerreto Grue, Costa Vescovato, Gavazzana, Momperone, Monleale, Montegioco, Montemarzino, Paderna, Pozzol Groppo, Sant’Agata Fossili, Sardigliano, Sarezzano, Spineto Scrivia, Stazzano, Tortona, Viguzzolo, Villalvernia, Villaromagnano, Volpedo, Volpeglino;

base ampelografica
Barbera min. 85%, possono concorrere altri vitigni a bacca di colore analogo idonei alla coltivazione per la regione Piemonte, iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino, max. 15%;

norme per la viticoltura
i vigneti oggetto di nuova iscrizione e reimpianto dovranno essere composti da un numero di ceppi per ettaro, calcolati sul sesto di impianto, non inferiore a 4.000; le forme di allevamento previste sono quelle tradizionali a controspalliera con sistema di potatura a Guyot a vegetazione assurgente. L’interfilare non deve comunque superare metri 2,60. Tenuto conto delle caratteristiche vegetative medie delle piante e della loro capacità produttiva, si stabilisce che la produzione massima per ettaro non sia mai superiore a Kg. 7.200;
il titolo alcolometrico volumico minimo naturale deve essere del 12%;

norme per la vinificazione
le operazioni di vinificazione, affinamento e invecchiamento devono essere effettuate nell’intero territorio amministrativo dei comuni, compresi anche in parte, nella zona di produzione della denominazione di origine controllata «Colli Tortonesi»;
è ammessa la colmatura con uguale vino conservato in altri recipienti per non più del 10% del totale del volume nel corso dell’invecchiamento obbligatorio;
il vino “Colli Tortonesi” Sottozona “Monleale” deve essere sottoposto a un periodo di invecchiamento di 20 mesi di cui almeno 6 in contenitori di legno, a decorrere dal 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve;

norme per l’etichettatura
è obbligatorio riportare l’annata di produzione delle uve in etichetta;

legame con l’ambiente
A) Informazioni sulla zona geografica
Terra di confine, crocevia strategico di antichi popoli, il comprensorio viticolo D.O.C. Colli Tortonesi, è costituito da trenta comuni collocati nella parte sud est del Piemonte, aventi tutti un denominatore comune: la predisposizione geologica e climatica ad ospitare una viticoltura di elevata qualità.
Dal punto di vista litologico il territorio è costituito prevalentemente da terreni sedimentari appartenenti alla successione stratigrafica del Bacino Terziario del Piemonte.
Come Bacino Terziario si intende il complesso di sedimenti che costituiscono i rilievi collinari del settore sud-orientale del Piemonte con esposizione prevalente SW-NE con inclinazioni da 15° a 30°.
B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente attribuibili all’ambiente geografico
Caratteristica puntuale su tutti i vini prodotti nel comprensorio della Do Colli Tortonesi è la spiccata sapidità.
I terreni argillo-marnosi trasferiscono alle uve e di conseguenza al vino sali tra questi il litio, dandone caratteristiche uniche.
C) Descrizione dell’interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B)
I vini ottenuti presentano forte predisposizione all’invecchiamento anche per i bianchi.
Il timorasso, vitigno presente in antichità, ora recuperato è la bandiera dei Colli Tortonesi e le performance del vino ne determinano i numerosi successi sanciti con premi e primarie posizioni in concorsi enologici.

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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