Se c’è un vitigno bianco di nobili natali che in Italia non viene considerato mai o quasi mai adatto per l’invecchiamento questo è il pinot grigio. I motivi sono molteplici ma quasi tutti riconducibili all’uso commerciale (indubbiamente positivo, visti i risultati numerici) che viene fatto di questo vino/vitigno, utilizzato al 99% per vini facili da bere giovanissimi. Per questo ogni tanto è bene sfatare delle credenze, come quella appunto che il pinot grigio non è adatto per fare vini da lungo invecchiamento. IL Gris di Lis Neris è uno dei vini più adatti per questo nobile scopo. Siamo in Isonzo, terra di pianura o al massimo ondulata ma con caratteristiche particolari, sia per il terreno che in qualche punto sembra il letto ciottoloso di un torrente, che per i venti e le escursioni termiche che la contraddistinguono. Il Gris è da molti anni un riferimento per chi vuol vedere come può maturare un pinot grigio, ma ammetto che andare fino al 2008 poteva essere un azzardo. L’annata viene presentata così sul sito dell’azienda di Alvaro Pecorari: “La prima parte della stagione è stata più piovosa del solito; ma dalla fine di luglio sole, ventilazione e sbalzo termico si sono fatti sentire. Il frutto e il carattere dei vini sono di buon livello. In generale l’annata è superiore alla precedente.” Leggendo queste righe non è che si facciano salti di gioia: la 2008 non è certo stata una grande annata, forse abbastanza fresca ma sicuramente migliore della canicolare 2007. Comunque quando una cantina, sul suo sito, ti fa un piccolo report delle ultime 25/30 vendemmie bisogna solo ringraziare e fare tanto di cappello perché vuol dire che ha storia e non ha paura a presentarla.
Il Gris matura in tonneau per quasi un anno ed è un vino, se penso ad alcune annate recenti ancora molto inespresse, fatto per essere invecchiato. Una cosa mi ha subito colpito, l’utilizzo un tappo tecnico (nel 2008!!!) per un vino del genere, che è stata una bella scommessa e, dopo aver gustato il vino, posso dire scommessa vincente. Colore dorato brillante molto giovanile. Naso all’inizio chiuso ma già si pregustano note che vanno dalle erbe officinali , alla paglia, a lievi sentori tostati. Poi vengono fuori note minerali a fianco di sentori agrumati, ma è proprio la pietra focaia che “marca il territorio” in maniera importante. Avete presente i vini verticali? Questo non lo è! E largo, pieno, elegante. Non mostra potenza ma riempie il palato e lo rende “cicciuto” per tanto tempo. Lascia una bocca pulita, equilibrata e fin dal primo sorso si capisce perfettamente che non è in fase calante ma ha ancora molto da dire. Sicuramente ai 16 anni attuali ce ne aggiungerei altri 5 come momento perfetto per la beva. Quindi il Pinot grigio è un vitigno da vini giovani? Certo! Se lo pianti per produrre 200 quintali e rotti a ettaro, ma nel momento in cui qualche produttore avesse più coraggio e abbandonasse la voluta semplicità l’Italia avrebbe un vitigno da grande invecchiamento invece che da grande produzione. Alvaro Pecorari è sempre lì per confermarlo.
Carlo Macchi
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed estere. Ha scritto libri su personaggi importanti nel mondo del vino. Da oltre dieci anni gestisce il sito Winesurf.it ed è ideatore del gruppo Garantito Igp, oggi costituito da sette giornalisti di settore che condividono le loro esperienze sulle rispettive testate online.
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Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
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Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed este (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
Bolognese dentro, grafico di giorno e rapito dal mondo enologico la sera. Per un periodo la sera l'ha condivisa con un'altra passione viscerale (...)
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