Statistiche web
Assaggi dall'Italia e dall'EsteroIl vino nel bicchiereItalia

Il Barolo secondo Giorgio Sordo

Fotografie di Enzo Trento

Famiglia Sordo

Giorgio Sordo è pienamente soddisfatto e orgoglioso del suo patrimonio enologico, creato ed arricchito con molta passione e lavoro. E ne ha giustamente ben donde!
La sua azienda agricola, intitolata al papà Giovanni, l’artefice dell’espansione di una realtà di poco più di un ettaro fondata nei primi del ‘900 dal nonno Giuseppe ai piedi della collina di Barolo, nel comune di Castiglione Falletto, nelle Langhe ora Patrimonio Unesco, vanta ora ben 53 di ettari, dislocati in otto comuni, che gli permettono di realizzare altrettanti crus di Barolo, di cui quattro nel solo minuscolo comune di residenza: un record in termini di quantità (e di qualità…) difficilmente superabile!
Giorgio non ha problemi a riconoscere gran parte del merito al padre Giovanni, scomparso nel 2001, che, insieme alla moglie Maria diede prova di grande lungimiranza acquistando numerosi vigneti, i cosiddetti “Surì”, i migliori appezzamenti all’interno della zona riconosciuta dal disciplinare di produzione del Barolo negli anni in cui molti contadini abbandonavano radici natie e terreni per spostarsi in città, stufi di tanto lavoro e sacrifici mal remunerati.

I suoi vini hanno il sapore della tradizione, grazie a una conduzione dei vigneti in cui i trattamenti contro le malattie delle vigne si limitano allo stretto necessario, bandendo l’uso di diserbanti chimici a favore dei sovesci, a macerazioni che possono durare fino a sei settimane con la vecchia tecnica del “cappello sommerso”, per poi proseguire il cammino in primavera in grandi botti di rovere per affinamenti minimi di un paio d’anni, tutto sotto l’occhio vigile di Ernesto Vinasso, l’enologo che da una quindicina d’anni lavora a fianco di Giorgio e del suo affiatato team.
A completare il perfetto quadro di famiglia Sordo e a gettare le basi per il suo futuro ci pensa Paola, la figlia diciottenne, in procinto di completare gli studi alla Scuola Enologica di Alba, ma già presente e attenta alle varie attività e esigenze aziendali: dai suoi occhi traspare la gioia e la felicità di vivere e lavorare a contatto con la natura e le persone che si legge nello sguardo di papà Giorgio.

Bottaia azienda Sordo

Degustazione degli 8 crus di Barolo
I primi risvegli e tepori primaverili hanno fatto da sfondo alla presentazione alla stampa e agli addetti ai lavori dell’annata 2013 degli 8 “crus” di Barolo made in Giovanni Sordo all’interno del rinnovato complesso aziendale di Castiglione Falletto.
L’annata 2013 fu caratterizzata dall’ormai “solito” inverno anomalo, con un gennaio e febbraio caldi seguiti da un marzo e soprattutto aprile e maggio decisamente più freddi che hanno ritardato il risveglio delle viti di nebbiolo. Un luglio stabile e soleggiato ha permesso una buona allegagione, seguita da una invaiatura regolare che ha regalato alle vendemmie di fine settembre e ottobre grappoli sani e ricchi, con un buon accumulo di antociani e polifenoli.

Gli otto crus in degustazione

Barolo Monvigliero (Verduno) 2013
Piccolo vigneto di proprietà e due conferitori per un totale di 1,70 ettari a un’altitudine di 280-320 metri esposti a sud sud-est di età di circa 40-45 anni; prima annata prodotta 2005, grado alcolico 14%, acidità 5,4 gr/l, vendemmia 2013 prima decade di ottobre, 12.000 bottiglie prodotte.
Nota cromatica intensa e lucente, profumo di marasca, beva fresca e invitante, sapidità, sentori di frutta fresca rossa, liquirizia dolce, tannino fine fitto, elegante.

Barolo Ravera (Novello) 2013
Vigneto di proprietà di 2,83 ha sui 420 metri di circa 20 anni, prima annata 2005, 14,50%, 5,4 gr/l, vendemmia 2013 seconda decade di ottobre, 20.000 bottiglie.
Nota di colore marcata sul rubino, naso minerale, grande freschezza in bocca grazie a un’acidità ben presente, discreta sapidità, struttura ragguardevole, beva che denota l’estrema giovinezza del vino, ottima intensità gustativa.

Barolo Perno (Monforte d’Alba) 2013
Il maggior vigneto di proprietà Sordo è di 6 ha esposto a sud-est dai 270 ai 410 metri, molto eterogeneo con piante dai 25 ai 35 anni su un sottosuolo in parte sassoso e sabbioso mentre altre più compatte e argillose, prima uscita 2000, 14,50%, vendemmia 2013 seconda decade di ottobre, 40.000 bottiglie.
Un po’ chiuso al naso, rivela note leggere di frutta rossa croccante e di tostato, buona spinta acida, tannino molto fitto e intenso, quasi masticabile, finale dolceamaro.

Barolo Gabutti (Serralunga d’Alba) 2013
Vigneto di proprietà sud sud-ovest di 3,66 ha di 35-50 anni sui 250-300 metri posto nella parte bassa del comune su terreni di marne argillose calcaree poco compatte, uno dei cru storici dell’azienda con la prima annata datata 1989, 14,50 %, vendemmia 2013 a metà ottobre, 26.000 bottiglie.
Colore meno intenso rispetto ai precedenti, complessità aromatica crescente nel bicchiere, gusto pieno e rotondo, beva fresca, ricca, molto piacevole, tannino vellutato, buona persistenza.

Barolo Parussi (Castiglione Falletto) 2013
Vigneto di proprietà di 1,81 ha sui 270-290 metri esposto a ovest sud-ovest in direzione Gallo d’Alba, uno dei più recenti crus aziendali nato nel 2005, 14,50%, vendemmia 2013 metà ottobre, 13.000 bottiglie.
Naso intenso, spezie dolci, bacche di ginepro, in bocca si percepisce freschezza, note di liquirizia e cioccolato dolce, un tannino deciso, intenso, fitto e vibrante, un vito dotato di molta grinta e complessità.

Barolo Rocche di Castiglione (Castiglione Falletto) 2013
Il vigneto più storico in affitto dal 1964 di 7.800 metri a 320-350 metri, una lunga striscia sulle “Rocche” di terreno sciolto calcareo ma in profondità decisamente più compatto, di età compresa dai 30 ai 60 anni (3/4 impiantato nel 1954, il resto nel 1983) esposto a sud-est, prima annata 1987, 14,50%, vendemmia 2013 verso la fine della seconda decade di ottobre, 4.800 bottiglie.
Rubino intenso, naso vigoroso con sentori di tabacco e spezie dolci, liquirizia, ingresso morbido, quasi dolce, una freschezza inusuale nonostante la giovane età, sapido, note balsamiche quasi mentolate, tannino avvolgente, elegante, profondo, ottima persistenza ottima: uno dei migliori del lotto a cui è difficile rinunciare a un secondo bicchiere!

Barolo Villero (Castiglione Falletto) 2013
Vigneto di soli 3600 metri di circa 30 anni a 300 metri esposto a sud-ovest di un conferitore storico, prima annata 2013, 14,50%, vendemmia 2013 seconda decade di ottobre.
Rubino delicato, naso un po’ chiuso, sottili aromi tostati e di frutta fresca, tannino netto e severo che denuncia un’estrema giovinezza, struttura importante, bocca ricca e piena: un cru di grande valore che si apprezzerà meglio tra qualche anno.

Barolo Monprivato (Castiglione Falletto) 2013
L’ultimo nato tra i crus dell’azienda, frutto di un piccolo vigneto in affitto di 4.200 metri impiantato nel 1980 a un’altitudine di 240-340 metri su un suolo di marne bianco grigiastre, prima annata 2013, 14,50%, vendemmia 2013 seconda decade di ottobre.
Rubino brillante, naso molto articolato, note di china e floreali, balsamico quasi salmastro, erbe officinali, vigorosa spinta acida in bocca, un vino dalla beva impegnativa e complessa che rivela appieno le potenzialità di questo “cru”.

Luciano Pavesio

Luciano Pavesio

Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma agli inizi degli anni ’90 seguendo la filosofia e le attività di SlowFood. Ha frequentato corsi di degustazione e partecipa a numerosi eventi legati al mondo del vino. Le sue esperienze enoiche sono legate principalmente a Piemonte, Valle d'Aosta, Alto Adige e Friuli. Scrive e collabora a numerose riviste online del settore; è docente di corsi di degustazione vino ed organizzatore di eventi.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio