Un Amarone Riserva particolare che nasce da un vigneto d’eccellenza, un progetto culturale e di accoglienza nella Villa De Buris, la più antica della Valpolicella, dove ha anche sede la cantina di produzione di questo nuovo vino: sono questi i contenuti principali del progetto che Tommasi Viticoltori ha recentemente presentato al pubblico e alla stampa. La dimensione familiare è un valore fondamentale per quest’azienda che dal 1902 ha radici in Valpolicella e che ha raggiunto importanti traguardi, acquisendo nel tempo un esteso patrimonio viticolo in importanti territori del vino italiano: la Toscana e Montalcino, il Vulture, l’Oltrepò, il Salento. Giunti alla quarta generazione, i Tommasi lanciano oggi una nuova sfida, ritornando in Valpolicella con la produzione di un Amarone “Luxury Brand” che è il biglietto da visita di un progetto più esteso.
Un Amarone Riserva in edizione limitata Salendo al vigneto La Groletta a Sant’Ambrogio di Valpolicella, l’enologo Giancarlo Tommasi racconta le origini del progetto. “Nel 2000 acquistammo questo vigneto di 10 ettari, per la straordinaria bellezza e la felice posizione e decidemmo che dalle vigne della porzione più alta (1,6 ha) avremmo prodotto qualcosa di speciale”. Sono davvero particolari i caratteri di questo Cru: il terreno argilloso e l’esposizione a Sud Ovest,che gode della continua ventilazione proveniente dal Lago di Garda, sono condizioni ideali per produzioni di eccellenza. Proprio da una materia prima di qualità straordinaria nasce De Buris Amarone Riserva 2008 che prende il nome dalla villa di origini romane che la famiglia Tommasi ha acquisito qualche anno fa a San Pietro in Cariano. Prodotto in sole 8.000 bottiglie con 62% di corvina, 25% di corvinone, 5% di rondinella e 8% di oseleta è destinato in particolare all’alta ristorazione (prezzo in azienda 260 euro). È un prodotto esclusivo che, ricorda Giancarlo Tommasi, “nasce dalla nostra esperienza e dalla nostra passione in un percorso lungo dieci anni. Dopo la vendemmia, la fermentazione avviene in tini di legno e il lungo invecchiamento in botti grandi, proprio dentro la cantina di Villa De Buris”.
“Riscoprire il sapore del tempo” è il senso più profondo di questa bottiglia, elegantissima fin dal suo abbigliamento, un’etichetta a rilievo minimalista con il nome e l’annata in caratteri e cifre romane. All’assaggio si rivela austero e fine nei profumi, c’è grande l’equilibrio nel sorso, con buona acidità, tannini setosi; è snello nei suoi 15,5 gradi. “Gioca infatti più sull’eleganza che sulla potenza” afferma Giancarlo Tommasi. Durante la squisita cena che ha accompagnato l’evento di presentazione abbiamo avuto modo di apprezzarne l’ottima bevibilità a tavola, accompagnandolo con le particolari proposte del menù a otto mani degli Chef Moreno Cedroni, Pino Cutttaia, Giancarlo Perbellini, Davide Comaschi (Mâitre Chocolatier). Che si tratti di un grande vino lo dimostrano anche i riconoscimenti assegnati in anteprima: Tre Bicchieri del Gambero Rosso, Cinque Grappoli della guida Bibenda, Quattro Viti della guida AIS Vitae, il Faccino della guida Doctor Wine e il Platinum Award del Merano Wine Festival.
Il Progetto Villa De Buris Oltre ad accogliere in futuro tutte le fasi della produzione dell’Amarone Riserva, Villa De Buris, che ha origini romane e conserva all’interno preziosi affreschi, sarà interamente ristrutturata per diventare – nel 2022 – un Resort di lusso. L’ospitalità, d’altronde, è uno dei punti forti della famiglia Tommasi che gestisce da tempo il Wine Hotel & Spa Villa Quaranta in Valpolicella l’Albergo Mazzanti e il Caffè Dante Bistrot a Verona, l’Agriturismo Poggio al Tufo a Pitigliano in Maremma. L’obiettivo è ancora più ambizioso: nel 2019 sarà creata in villa una Fondazione a tutela dei tesori della terra e dell’arte, attraverso la quale sviluppare azioni di valorizzazione del patrimonio storico-culturale e sostenere anche la ricerca in campo enologico-vitivinicolo.
Tommasi Family Estates Una famiglia e un’azienda che lavorano per il presente e il futuro del vino italiano: Tommasi rappresenta la storia della Valpolicella e non solo. Con sei tenute vitivinicole in cinque regioni d’Italia – Tommasi in Veneto, Caseo in Lombardia, Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma Toscana, Surani in Puglia e Paternoster in Basilicata – l’azienda ha l’obiettivo di creare grandi vini, valorizzando territori vocati all’eccellenza. Quattro generazioni di pionieri, esploratori, precursori e soprattutto visionari, attenti al valore della qualità in ogni fase produttiva, rispettosi dei procedimenti tradizionali ma aperti alla sperimentazione. Con l’esperienza e il sapere unici coltivati e custoditi nel tempo, la famiglia Tommasi intende valorizzare ogni territorio, legandosi a un percorso di sostenibilità e di ospitalità. De Buris rientra in questa filosofia: un vino, un luogo e un patrimonio da condividere. Un progetto che riporta la famiglia alle sue origini, dove tutto è iniziato.
M.Grazia Melegari
La passione per il mondo del vino inizia nel 1999, per curiosità intellettuale, seguendo vari percorsi di studio (Diploma di Assaggiatore ONAV, di Sommelier AIS, Giudice di Analisi Sensoriale, corsi di formazione nel campo della comunicazione del vino applicata al web e ai social media). Scrivere di vino è una passione, inizialmente coltivata attraverso il blog personale Soavemente Wine Blog e successivamente attraverso collaborazioni con guide del settore e varie testate giornalistiche come Slow Wine, Il Sommelier Veneto, Euposia, InternetGourmet. Considera il vino un'interessante e stimolante metafora della vita, un'occasione di socialità, di costante apprendimento e di felicità, intesa come il "Carpe diem" di oraziana memoria.
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Giornalista cresciuto con Montanelli al giornale, si occupa da sempre di agricoltura, agroalimentare enogastronomia e viaggi. Ha lavorato tra gl (...)
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Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
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Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma a (...)
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Ha conseguito il diploma di Sommelier AIS nel 2001. È Degustatore per la regione Lombardia e giudice per le guide Vitae e Viniplus. Ha partecipa (...)
Laureata in giurisprudenza, giurista di formazione, è giornalista dal 1996, settore turismo enogastronomico, responsabile agroalimentare PMI - p (...)
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Giornalista pubblicista, collabora dal 1979 con numerose testate. È direttore responsabile di InternetGourmet.it. Ha pubblicato vari libri dedic (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
Aspirante agronomo, laurea in Scienze e tecnologie viticole ed enologiche e poi in Scienze agrarie, innamorato tanto della vite che del frumento (...)
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Per quasi 10 anni tra gli autori della guida I Vini d'Italia de L'Espresso, docente di materie vinose ad ALMA - La Scuola Internazionale di Cuci (...)
Laureato in Scienze della Formazione presso l’università di Tor Vergata a Roma, continua gli studi a Roma laureandosi in Dirigenza e coordinamen (...)
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Conseguita la maturità artistica, il primo lavoro nel 1997 è stato nel mondo illuminotecnico, ma la vera passione è sempre stata l'enogastronomi (...)
Giornalista free-lance, milanese, scrive di vino, ortofrutta e grande distribuzione, non in quest'ordine. Dirige il sito e la rivista dell'Assoc (...)
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