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Avanà, tesoro nascosto della Val di Susa

Arte, biodiversità, storia e cultura rendono la Val di Susa un territorio unico. Siamo in Piemonte nella parte occidentale a ovest di Torino, questa valle alpina ospita vigneti nella quasi totalità dei suoi comuni, sia in quelli della bassa valle che in alcuni dell’alta; vitigni rari e di antiche origini quali l’Avanà, presente in questa valle da molti secoli.
In particolar modo a Chiomonte, paese della Val di Susa, l’ultimo dell’area Occitana per lungo tempo terra di confine tra Delfinato e Piemonte – di cui è tornato a far parte nel 1713 dopo quasi 500 anni di dominio francese – si trovano le vigne tra le più alte del Piemonte, dove  nel 2005 ha dato vita all’azienda agricola La Chimera.
Stefano lavora con passione per tutelare e far conoscere il territorio, tanto da aver scommesso e creduto nelle varietà legate alla storia di questi luoghi, che ha recuperato e trasformato in prodotti sinceri e carichi di personalità.
“Ho cominciato affittando un pezzetto di vigneto e comprando 1,2 ettari di terra che poi ho reimpiantato nella primavera del 2006; ho iniziato perché volevo avere una mia attività e perché un collega, di un paese qui vicino, mi disse che c’era spazio sul mercato della Val di Susa, che nella vendita non c’erano problemi e che valeva davvero la pena provare. Da qui il nome dell’azienda La Chimera, vista proprio un po’ come un sogno visto che, di concreto, c’era ben poco”.

Valsusa Finiere 2019 La Chimera

L’Avanà è un vitigno a bacca rossa, forse di origine francese della regione della Savoia, la sua presunta origine francese deriva dalle similitudini del vitigno con il Gamay d’Orléans e il Troyan, ma soprattutto con l’unione politica tra Savoia e Piemonte fino alla metà dell’ottocento. La prima testimonianza scritta risale al 1606 ad opera del Croce per un vitigno denominato Avanato. Quest’uva se vinificata in purezza regala vini freschi, con strutture leggere e colori poco accesi. È il caso del Valsusa Finiere 2019 di Stefano Turbil, un 100% Avanà. Da questo vitigno si ottiene un vino rosso rubino chiaro, leggiadro alla vista e nel sorso, che si distingue per il profumo delicato e fresco; le tracce floreali lasciano spazio a quelle fruttate di prugna e mora. Scorrevole, slanciato, disimpegnato e agile al sorso. Dalla vendemmia 2015 vinificato senza solfiti aggiunti, con tappo a vite, un vino che capita poche volte di trovare, ma che vale la pena di assaggiare.

Fosca Tortorelli

LA CHIMERA VINI
Via Costonetto, 8 – 10050 Chiomonte (TO)
stefano.turbil@libero.it

Fosca Tortorelli

È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, Ambiente e Storia, la tesi sperimentale dal titolo “Reinterpretare le Cellae Vinariae. Ambiente, Processo, Produzione” e una successiva pubblicazione in collaborazione con la Prof. Muzzillo F. dal titolo “Vitigni del Sud: tra storia e architettura” (Roma Natan Edizioni, 2012). Ha conseguito il Master Sommelier ALMA-AIS (luglio 2016) presso ALMA a Colorno (Parma). Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione di rilievo nel settore enogastronomico. Fa parte anche dell’associazione Donne del Vino, ha scritto sulla rivista l’Assaggio, oltre che su diverse testate registrate e ha preso parte alle degustazioni per la Guida Vitae, per la guida Slow wine 2017 e per la guida Altroconsumo. Dal 2018 è giornalista pubblicista.

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