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Sicilia “en primeur” 2006


 

Sicilia En Primeur 2006La terza edizione di “Sicilia en primeur” si è svolta a Palermo nei giorni 10, 11 e 12 marzo 2006. La manifestazione ha coinciso con quella che è stata definita una vendemmia memorabile, la migliore degli ultimi 30 anni.
Nato tre anni fa come una scommessa per promuovere la viticultura isolana, “Sicilia en primeur” è divenuto, ormai, un appuntamento classico ed indispensabile per conoscere in anteprima la produzione più rappresentativa di questa regione a così alta vocazione vinicola, non più solo in termini di quantità ma anche, e soprattutto, di qualità.
“Piogge abbondanti, una felice alternanza tra notti fresche e giornate calde ma mai torride”, ha spiegato Franco Pisa, consigliere delegato di Assovini, “hanno permesso di lavorare grappoli maturi e perfettamente integri”. Nel caso delle uve autoctone a bacca bianca (catarratto, inzolia, grillo) tutto ciò si è tradotto in contenuti zuccherini equilibrati ed eccellente acidità, capace di esaltarne le straordinarie caratteristiche aromatiche. Le stesse considerazioni valgono anche per le varietà alloctone (fiano e vermentino) e per quelle internazionali (chardonnay, sauvignon e viognier). Per quanto concerne le varietà a bacca rossa si è osservata, altresì, la raggiunta dell’indispensabile, agognata, maturazione polifenolica ed antocianica. Dal punto di vista quantitativo la produzione è stata abbondante: +10% rispetto al 2004.

La presenza di giornalisti provenienti da tutto il mondo ha consentito, come ha sottolineato il presidente di Assovini (sponsor dell’evento), Lucio Tasca d’Almerita, di confrontarsi con un pubblico internazionale. Grandi soddisfazioni, infatti, arrivano dal comparto export che, rispetto al 2004, ha registrato un incremento di ben il 60%: principalmente nei Paesi dell’Unione Europea, seguiti dal Nord America, dai Paesi dell’Est europeo, dall’Asia orientale , dal Giappone e dall’Australia.
Alla fine della tre giorni di lavori il rating della vendemmia 2005 pu non tradendo le aspettative non è arrivato al massimo: 4 stelle!

Per quanto riguarda la degustazione, quest’anno sono stati 60 i vini presentati “en primeur” delle 28 aziende partecipanti. Le note di degustazione che seguono si riferiscono, però, anche ad altre etichette (scelte tra più di 80 vini) di annate precedenti, già in commercio, che le aziende partecipanti hanno avuto la possibilità di proporre durante i ripetuti momenti di degustazione previsti nell’ambito della stessa manifestazione grazie ad una vera e propria, indovinatissima, carta dei vini.
I vini en primeur di cui troverete una scheda e la valutazione (tutti i bianchi e solo pochi rossi) sono quelli che nonostante la giovanissima età, hanno dimostrato, invece, di avere una fisionomia compiuta e ben delineata, tale da farmi sbilanciare in un primissimo giudizio (ho preferito solo chiocciole senza punteggio per i campioni “en primeur”).
Potrete notare, a tal proposito, un generale appiattimento dei miei giudizi sulle tre chicciole (più vicine alle due che alle quattro), ciò a significare che se da un lato l’enologia siciliana ha fatto notevoli progressi nell’offrire una produzione molto corretta, vini puliti e tecnicamente impeccabili, dall’altro ancora troppo pochi sono gli esempi di “fuoriclasse”, dotati di un’originale e forte personalità, di un carattere territoriale unico ed inconfondibile, che ritengo i soli elementi in grado di suscitare un vero e reale valore aggiunto di natura emozionale.

Vini bianchi “en primeur”:

Vino: Sinestesia
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Abbazia Santa Anastasia
Uvaggio: Inzolia – Sauvignon bianco
Valutazione…..@@/@@@
Aromaticità del sauvignon in evidenza: sentori un po’ verdi e decisamente vegetali. Frutto in secondo piano. Buona la freschezza al palato.

Vino: Galici
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Agareno
Uvaggio: Fiano – Cataratto
Valutazione…..@@/@@@
Naso di frutta secca e di nocciola. Non brilla particolarmente al palato dal punto di vista della freschezza e della mineralità. Interessante il tentativo, un pochino meno il risultato.

Vino: Moscafratta
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Agareno
Uvaggio: Chardonnay
Valutazione…..@@/@@@
Anche se questa interpretazione del vitigno francese non entusiasma per originalità e personalità, si lascia apprezzare perché rifugge gli eccessi di molti altri campioni ottenuti dalla stessa varietà e presentati durante la medesima anteprima.

Vino: Piana del Ginolfo
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Baglio di Pianetto
Uvaggio: Viognier
Valutazione…..@@@/@@@@
All dolcezza dei sentori varietali che ricordano il melone e l’albicocca si aggiunge una dose importante di rovere. Per gli amanti del genere.

Vino: Piana del Pozzo
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Barbera
Uvaggio: Chardonnay
Valutazione…..@@/@@@
Maggiore semplicità espressiva (frutta secca) ed un’ancora approssimativa pulizia olfattiva gettano qualche ombra sullo sviluppo gustativo del vino che risulta, nel finale, un po’ banale e scontato.

Vino: Terre di Ginestra
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Calatrasi
Uvaggio: Cataratto
Valutazione…..@@/@@@
Una certa neutralità olfattiva si traduce in un vino che offre una doppia chiave di lettura a seconda della prospettiva. Debole o più semplicemente delicato? Forse entrambi.

Vino: Accademia del Sole
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Calatrasi
Uvaggio: Fiano – Viognier
Valutazione…..@@/@@@
Frutta gialla, albicocca e melone. Preciso ed abbastanza intenso nella fase olfattiva senza risultare eccessivo. Coerente al palato.

Vino: Caruso Inzolia
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Caruso e Minini
Uvaggio: Inzolia
Valutazione…..@@/@@@
Questa inzolia in purezza offre qualche spunto in più quanto ad originalità e tipicità. Profilo floreale e sensazioni dolci.

Vino: Nikà
Denominazione…Doc Pantelleria
Azienda………Case di Pietra
Uvaggio: Zibibbo Moscato di Alessandria
Valutazione…..@@/@@@
Questa versione secca del Moscato pantesco si esprime attraverso i profumi molto intensi ed aromatici tipici del vitigno. Sorso dopo sorso risulta, però, piuttosto monocorde e stancante.

Vino: Cubia
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Cusumano
Uvaggio: Inzolia
Valutazione…..@@/@@@
Un pò meno fresco al palato e non pulitissima dal punto di vista olfattivo dove mostra una materia prima più sforzata ed estratta nonchè più matura nella parte aromatica.

Vino: Lighea
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Donnafugata
Uvaggio: Zibibbo – Ansonica – Catarratto
Valutazione…..@@/@@@
Anche se l’aromaticità del Moscato tende comunque a coprire, determinando il carattere del vino, più indicata appare la scelta di un uvaggio in grado di conferire maggiore dinamicità ed espressività d’insieme.

Vino: Grillo
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Fazio
Uvaggio: Grillo
Valutazione…..@@/@@@
Tra gli autoctoni siciliani, il Grillo rimane tra i più interessanti, per il carattere leggermente aromatico e la personalità più decisa. Apprezzabile questa interpretazione precisa e non invasiva dell’uva siciliana.

Vino: Altavilla della Corte
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Firriato
Uvaggio: Grillo
Valutazione…..@@/@@@
Esecuzione molto attenta e finanche troppo corretta. Pur ben fatto dal punto di vista realizzativo non riesce, infatti, ad entusiamare all’assaggio.

Vino: Haermosa
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Masseria Feudo Grottarossa
Uvaggio: Chardonnay
Valutazione…..@@/@@@
Tipica interpretazione siciliana dell’uva francese. Varietalmente corretta ed allo stesso tempo un po’ troppo scontata e banale.

Vino: Cometa
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Planeta
Uvaggio: Fiano
Valutazione…..@@@/@@@@
Pur completamente diverso dal Fiano irpino, i suoi sentori balsamici di canfora e le note aromatiche quasi piccanti di cappero, risultano vincenti per farlo emergere sugli altri. Al palato segue in sintonia con lo sviluppo olfattivo.

Vino: Grand Cru
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Rapitalà
Uvaggio: Chardonnay
Valutazione…..@@/@@@
Non è un fuoriclasse ma cerca, almeno, rispetto ad altri una via alternativa all’interpretazione siciliana tutta frutto e gradazioni alcoliche esasperate.

Vino: Furetta
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Settesoli
Uvaggio: Chardonnay 80% – Fiano 20%
Valutazione…..@@/@@@
Il naso non offre spunti di particolare interesse mentre maggiore vitalità e dinamicità al palato sembrano rivalutare il quadro espressivo generale.

Vino: Schietto
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Spadafora
Uvaggio: Chardonnay
Valutazione…..@@/@@@
Anche questo chardonnay sembra, fortunatamente, rifuggire schemi interpretativi eccessivamente ruffiani e piacioni. Ciò nonostante non brilla in personalità.

Vini rossi “en primeur”:

Vino: Serra della Contessa
Denominazione…Doc Etna rosso
Azienda………Benanti
Uvaggio: Nerello Mascalese 80% – Nerello Cappuccio 20%
Valutazione…..@@@@/@@@@@
Si avvertono suggestioni nebbiolesche (passatemi il termine) in questo straordinario rosso siciliano. Colore scarico. Profumi floreali e minerali di suadente eleganza. Grande complessità olfattiva e freschezza rigenerante al palato.

Vino: Rosso di Fenech
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Fenech
Uvaggio: Nero d’Avola – Nerello Mascalese – Corinto
Valutazione…..@@/@@@
Uno di quei vini per chi non ha la puzza sotto al naso. Rustico, terragno, vero e spontaneo nella sua espressività. Incarna lo spirito del produttore e l’anima del territorio senza compromessi, riproponendo, attraverso sentori salmastri e terrosi, quella che è la natura selvaggia di Salina. Palato ruvido e scorbutico: vino isolano per antonomasia.

Vino: Nero d’Avola
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Feudo Montoni
Uvaggio: Nero d’Avola
Valutazione…..@@@/@@@@
Ce ne fossero di Nero d’Avola “base” così ben fatti. Semplice ed in questo momento ancora segnata dagli aromi post-fermentativi. Molto ben concepito, questo vino è destinato col tempo ad acquisire sicura ed apprezzabile complessità.

Vino: Mandragola
Denominazione…Doc Vittoria
Azienda………Calì
Uvaggio: Frappato
Valutazione…..@@@
Decisamente fresco e fruttato di fragola e piccoli frutti di bosco. Un certa astringenza nel finale tradisce la gioventù del campione ed offre spunti per ulteriori sviluppi.

Altri assaggi di annate precedenti e note su nuove aziende emergenti:

Vino: Nero d’Avola 2004
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Masseria Feudo Grottarossa
Uvaggio: Nero d’Avola
Valutazione…..@@@@ 86/100
Solo cemento per questo Nero d’Avola molto interessante e promettente. Una della più belle scoperte di questa manifestazione. Sfumato ed aromaticamente più ampio e complesso di quasi tutti gli altri campioni, pari vitigno, in degustazione. Più importante nelle aspettative dell’azienda, meno originale nel profilo gustativo, il Rosso delle Rose 2003, blend di Nero d’Avola e Syrah, affinato per 12 mesi in barriques. Cantina e vini da non mancare al prossimo Vinitaly.

Vino: Nero d’Avola Selez.Vucrara 2003
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Feudo Montoni
Uvaggio: Nero d’Avola
Valutazione…..@@@@ 89/100
Assaggio per la seconda volta questa etichetta dopo il Merano Wine Festival. Si conferma un ottimo prodotto di grande personalità e legame territoriale. Dopo le note riduttive iniziali il vino si apre lentamente su eleganti note terziarie e floreali, animali (cuoio), tabacco e spezie, con un finale che richiama la cioccolata. Al palato conferma la struttura ed il corpo decisamente importanti deliziando il palato in una chiusura lungamente persistente. Molto buona oltre alla promettente 2005 assaggiata in anteprima (vedi sopra) anche la versione 2004 del Nero d’Avola base. Altra azienda e vini da seguire.

Vino: Inzolia 2005
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Barbera
Uvaggio: Inzolia
Valutazione…..@@@ 82/100
Da una vigna del ’73 il vino, probabilmente, più interessante di questa emergente cantina di Menfi. Buono anche il cabernet sauvignon 2003 mentre penalizzato da un tannino un po’ verde e dalla giovanissima età il Nero d’Avola 2005 (100% acciaio).

Vino: Cutaja 2004
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Caruso e Minini
Uvaggio: Nero d’Avola – Cabernet Sauvignon
Valutazione…..@@@ 81/100
Anche se nell’uvaggio l’espressività del Nero d’Avola è penalizzata dall’invadenza del Cabernet, in evidenza con le sue tipiche note vegetali, nell’insieme appare un vino piacevole e ben fatto senza risultare, però, scontato.

Vino: Nero d’Avola 2004
Denominazione…IGT Sicilia
Azienda………Tarucco
Uvaggio: Nero d’Avola
Valutazione…..@@@@ 86/100
Un’altra azienda, promettente scoperta a questa manifestazione. Produce, fra l’altro, un particolarissimo Alicante vinificato in 100% acciaio dagli aromi di frutta rossa dolce, lievi note speziate ed un’inaspettata freschezza al palato. C’è poi un Syrah impostato alla maniera francese, stile Rodano per intenderci, assolutamente inusuale rispetto alla maggior parte degli Shiraz siciliani ispirati al Nuovo Mondo. Nel blend Peralta, invece, il Nero d’Avola si sposa al Syrah e al Cabernet in un insieme interessante anche se le parti sembrano procedere in maniera ancora un po’ scollegata. Il migliore dei vini offerti in degustazione è apparso questo Nero d’Avola in purezza, rispettoso del varietale ed alla ricerca di una territorialità troppo spesso smarrita o sacrificata in altri esemplari della categoria. Legno ben dosato limitato al 50% della massa e solo per tre mesi.

Vino: Manene 2004
Denominazione…Cerasuolo di Vittoria Doc
Azienda………Calì Vini
Uvaggio: Nero d’Avola 60% – Frappato 40%
Valutazione…..@@@ 82/100
Si avverte il carattere di entrambi i vitigni salvaguardato grazie ad un’attenta vinificazione in acciaio. Buona coerenza ed abbastanza fresco al palato. Calì si candida ed aspira ad assumere un ruolo di riferimento nell’area del Cerasuolo di Vittoria. I primi assaggi sono incoraggianti.

Vino: Gurra 2004
Denominazione…Igt Sicilia
Azienda………Agareno
Uvaggio: Nero d’Avola
Valutazione…..@@@ 81/100
Altra azienda nuova che si affaccia nel panorama vitivinicolo siciliano con ben 4 etichette tra bianchi e rossi. Il Galici, sia quello assaggiato in anteprima sia il 2004, è un fiano non particolarmente esuberante e convincente. Il Preula un rosso di base, piuttosto rustico ma onesto e sincero. Il Moscafratta rosso 2002, un blend di Nero d’Avola, Merlot e Cabernet Sauvignon, nonostante venga affinato lungamente in barrique, riesce ad ostentare un legno abbastanza ben dosato. Il più austero e serio nell’impostazione risulta, alla fine, questo Nero d’Avola in purezza fermentato ed affinato in solo acciaio.

Vino: Nerello Mascalese 2001
Denominazione…Etna Rosso Doc
Azienda………Benanti
Uvaggio: Nerello Mascalese
Valutazione…..@@@@@ 91/100
A confermare le eccezionali virtù dell’azienda Benanti nella produzione di vini di qualità, qualora ci fosse ancora qualche dubbio, ci pensa questo Nerello Mascalese in purezza che, assaggio dopo assaggio, testimonia l’unicità di un terroir e di un’uva. Questo rosso può gareggiare senza problemi con i migliori nebbiolo ed aglianico della penisola. I profumi sono ampi, complessi, di fiori, di frutta, di spezie, di cuoio, tabacco e grafite. I terreni lavici dell’Etna sono tutti in questo sorso di sapida e minerale eleganza. Il particolarissimo microclima gli dona, infine, quella generosa freschezza che racchiude il segreto della longevità di questi vini. Un pò sottotono, invece, la versione 2001 del Pietramarina che, però ben sappiamo, ama esprimersi sulla distanza. Discorso diverso per il Rovitello 2000, forse, penalizzato dall’annata particolarmente calda. Questi sono, in ogni caso, i vini che vorremmo facessero scuola in Sicilia e non solo…

Fabio Cimmino

Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comincia a girovagare, senza sosta, per le cantine della sua Campania Felix. Diplomato sommelier ha iniziato una interminabile serie di degustazioni che lo hanno portato dapprima ad approfondire il panorama enologico nazionale quindi quello straniero. Ha partecipato alle più significative manifestazioni nazionali di settore iniziando, contemporaneamente, le sue prime collaborazioni su varie testate web. Ha esordito con alcuni reportage pubblicati da Winereport (Franco Ziliani). Ha curato la rubrica Visioni da Sud su Acquabuona.it e, ancora oggi, pubblica su LaVinium. Ha collaborato, per un periodo, al wineblog di Luciano Pignataro, con il quale ha preso parte per 2 anni alle degustazioni per la Guida ai Vini Buoni d'Italia del Touring. Nel frattempo è diventato giornalista pubblicista.

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