Cesanese di Olevano Romano Superiore Tyto 2015
Degustatore: Roberto Giuliani
Valutazione: @@@@
Data degustazione: 09/2018
Tipologia: DOC Rosso
Vitigni: cesanese comune
Titolo alcolometrico: 13,5%
Produttore: MARCO ANTONELLI
Bottiglia: 750 ml
Prezzo enoteca: da 15 a 25 euro
Quanto è difficile liberarsi di un passato in cui, per ragioni dettate in parte da ignoranza e in parte dall’illusione di trarne chissà quali benefici, i vecchi vignaioli usavano tutti i prodotti chimici che gli venivano consigliati in vigna e in cantina, senza rendersi conto dei danni che avrebbero scatenato, sulla salute del territorio e sulla loro.
Difficile ma necessario cambiare strada.
Ricordo molto bene quando, da ragazzo, andavo in giro per cantine a bere Cesanese dolci, sgraziati, a volte con evidenti ossidazioni. Quel periodo ha lasciato per anni un segno negativo di un territorio che ha, invece, qualità preziose.
Per fortuna ci sono persone illuminate come Marco Antonelli, dal 2016 in conversione biologica, che si è rimboccato le maniche e ha progressivamente riconvertito le vecchie vigne (tre ettari), seguendo pratiche agronomiche oculate, non invasive, sostenuto anche dall’esperienza dell’enologo campano Vincenzo Mercurio. L’uso dei lieviti indigeni è un passaggio naturale, così come l’adozione di fermentazioni spontanee e la riduzione massima possibile di solforosa.
Il Tyto 2015 è un Cesanese di Olevano Romano Superiore, lontano anni luce dai modelli del passato, qui si sente l’energia e la pulizia del lavoro eseguito meticolosamente. Ha un colore rubino con unghia appena granata; il bouquet punta a un frutto maturo e profondo, ciliegia nera, ribes nero, leggera amarena camuffata da una nota di confetto, poi sottobosco, delicate venature speziate che ricordano il cardamomo e il ginepro.
Al palato conferma quell’energia che esprimeva già al naso, vino vigoroso e figlio di un’annata calda, ma con giusta freschezza che gli dà slancio e non appesantisce il sorso. Il tannino è praticamente perfetto, nulla a che vedere con quelli sgraziati d’un tempo.
Un vino che crescerà ancora, ma già ora so può apprezzare con un buon stracotto di pecora.
A un passo dalla quinta chiocciola.