No, non stiamo parlando di vino al femminile, questa volta il colore rosa è legato alla tipologia rosato, che rappresenta da sempre una parte importante – e fin troppo sottovalutata – della nostra storia e cultura enoica. Pur essendo un vino di antica tradizione, è stato per troppo tempo poco considerato e poco compreso, trattato come “vino di serie B”, “vinello”, “frutto di uve di scarto”, “né carne né pesce”, “rosso mancato” e via discorrendo. In realtà, queste considerazioni nascevano in un periodo in cui il vino italiano era ancora legato alle grandi produzioni d’uva, alla quantità piuttosto che alla qualità, il consumo in Italia era ancora prioritario rispetto al mercato estero, ma mancava una cultura del vino, la maggior parte del venduto quotidiano arrivava dalle cantine sociali. La rinascita avvenuta dopo lo scandalo del metanolo, ha migliorato la visione del vino in generale, ma per il rosato la strada è rimasta più difficile, a parte nelle regioni dove è sempre stato un vino di largo consumo. Anche nella ristorazione era molto raro trovare nella carte dei vini una sezione dedicata al rosato, spesso ne erano presenti pochissimi e messi in coda ai vini bianchi. Oggi le cose stanno migliorando, la qualità media dei rosati è cresciuta moltissimo, non c’è azienda che nella propria produzione non abbia almeno un rosato, a volte anche in versione spumante. La nascita nel 2019 dell’Associazione Vino Rosa Italiano, che svolge l’azione di unire in tutta Italia le produzioni di eccellenza del vino “Rosa” in un progetto internazionale di promozione e valorizzazione, è un ulteriore tassello per contribuire a dare a questa tipologia eguale dignità, al pari delle altre.
In questa fase la direzione, sotto il controllo del Presidente Ing. Carmelo Sgandurra, sta nominando i delegati regionali dell’associazione; ci fa piacere che per la Sardegna sia stata eletta per gli anni 2021-2022 una nostra conoscenza, l’algherese Nadia De Santis, Consulente di Marketing, Laureata in Scienze Naturali, ecologista convinta e ideatrice del progetto innovativo di portare l’enoturismo in una mano, facendo sviluppare l’applicazione “Wineapp” dall’agenzia internazionale Ladyoak di Manchester, scaricabile su piattaforme IOS e Android in tutto il mondo. Lavinium contribuisce dal 2017 alla piattaforma “Wineapp” dando la possibilità a tutti coloro che l’avranno scaricata, di poter usufruire della nostra sezione “DOC e DOCG”, dove potranno trovare tutti i disciplinari vinicoli corredati di cartine dettagliate. La Dott.ssa De Santis sarà presente allo sviluppo delle attività associative e di promozione sul territorio, nonché membro delle commissioni “Ambientale” e “Comunicazione & Marketing” nei vini Rosa. Ma entriamo nel dettaglio per scoprire qual è il ruolo dell’Associazione Vino Rosa Italiano attraverso le parole del presidente: “Si è partiti dalla definizione di “Rosa” senza l’utilizzo del francesismo “Rosé” o del diminutivo “Rosato” per affermare sempre di più l’Italianità dei nostri vini. L’associazione è divisa in quattro commissioni: 1) Etica e Sociale, 2) Ambientale e Sostenibilità, 3) Turismo export, 4) Marketing, Mercati, Pubblicità. L’obiettivo associativo è anche quello di dare maggiore valore nel mercato all’export del vino rosa italiano nel mondo. L’associazione vanta già di oltre 200 aziende vitivinicole che sposano il progetto in fase di crescita. Ogni Cantina, con l’adesione associativa, avrà la possibilità di partecipare in prima persona a tutte le iniziative organizzate sia in ambito nazionale che internazionale. Qualsiasi sia il Rosa l’importante è che si è tutti uniti, alla gustosa scoperta delle peculiarità enoiche che il nostro Paese è in grado di produrre. Il motto dell’associazione è “…Insieme, un Mondo di Vino Rosa è Possibile”.” Alla dott.ssa Nadia De Santis i nostri auguri per il suo nuovo incarico che, ne siamo certi, svolgerà con la sua consueta passione e competenza.
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.
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Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma a (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha conseguito il diploma di Sommelier AIS nel 2001. È Degustatore per la regione Lombardia e giudice per le guide Vitae e Viniplus. Ha partecipa (...)
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