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Le Giornate Altoatesine del Pinot Nero di Egna e Montagna indossano vesti internazionali

Egna
Egna

Tornano in scena dal 6 all’8 maggio le Giornate Altoatesine del Pinot Nero di Egna e Montagna con un programma concentrato di profumi e sapori ideale per soddisfare curiosità e gusti dei “Pinot nero lovers”.

La manifestazione da ben 19 anni si contraddistingue infatti sia per la qualità e varietà degli eventi collaterali sia per la sua vocazione internazionale, facendo delle due minuscole località poco distanti da Bolzano le capitali italiane di questo delicato vitigno e dell’omonimo aristocratico vino.

Del resto proprio qui, nel territorio dei due comuni, si trova il più importante “cru” nazionale per questa varietà, ovvero l’Altopiano di Mazzon, che, insieme alle località confinanti di Glen e Pinzon, ospita i meravigliosi vigneti che dominano dall’alto la Valle dell’Adige.

Da questa favorevole situazione nacque l’idea di organizzare una manifestazione dedicato al pubblico di consumatori, le Giornate appunto, abbinandola successivamente al Concorso Nazionale del Pinot Nero d’Italia, che da 16 anni mette in competizione Pinot nero da tanti diversi territori della penisola, inviati dalle cantine che accettano di confrontarsi e sottoporre dapprima i loro vini alla prova di una severa giuria di esperti, quindi anche al giudizio del pubblico, che in queste giornate può degustare ai banchi d’assaggio sia i campioni del Concorso che un buon numero di Pinot nero provenienti dall’estero.

Mazzon
Mazzon

Come ogni anno, il confronto avviene su un’annata ben precisa. Per questa edizione i vini giudicati sono stati del millesimo 2014, un’annata dall’andamento assai particolare che ha messo alla prova le varie zone vinicole e l’abilità dei vignaioli. Le degustazioni dei 56 vini di nove diversi territori italiani si sono svolte ad inizio aprile a Montagna da una giuria composta da 40 degustatori scelti fra enologi, operatori e stampa del settore vitivinicolo, suddivisi in 19 tavoli da due persone. Due intense giornate di assaggi, coordinate da Ulrich Pedri del Centro Sperimentale Laimburg. I vini giudicati con un punteggio superiore agli 80 punti sono stati sottoposti alla degustazione finale per stabilire il vincitore di questa edizione.

Grappolo di Pinot NeroL’Alto Adige l’ha fatta letteralmente da padrone, occupando le prime sette pozioni della classifica. Il migliore è risultato il Pinot Nero Riserva dell’azienda Weingut Klosterhof di Caldaro valutato 87,5/100. Il giovane Hannes Andergassen, che insieme al padre Oskar e alla famiglia segue l’azienda, racconta che le uve per questo vino provengono da tre piccole vigne su suolo calcareo posizionate sulle colline di Caldaro ad un’altezza di 400/450 metri s.l.m., con esposizione sud-est.

Al secondo posto, con 86/100, si rinnova il successo del “Ludwig” di Elena Walch, già vincitore del Concorso nel 2013. La produttrice conferma che l’annata 2014, come tutte le annate difficili, abbia rappresentato una sfida e abbia richiesto una gestione cauta di un vitigno così delicato ed esigente. Le uve per il Ludwig provengono dai vigneti coltivati in due diverse zone della Val d’Adige: Gleno in comune di Montagna e le colline sopra il lago di Caldaro.

La terza piazza è occupata da una cantina alla sua prima partecipazione al Concorso, la Weingut Plonerhof con il Pinot Nero Riserva “Exclusiv” quotato 85/100. Questa realtà, creata da Erhard Tutzer e dalla moglie Herta sulle colline di Marlengo, nelle vicinanze della città di Merano, si concentra su un’attenta osservazione e un metodico lavoro dei vigneti, che beneficiano di una marcata escursione termica e ventilazione costante, con una costante alternanza di aria calda di giorno e fredda di sera, che crea il microclima e le condizioni ideali per un’ottimale maturazione dei grappoli di questo vitigno.

I vincitori dell'edizione 2017
I vincitori dell’edizione 2017

Ines Giovanett e Peter Dipoli, rispettivamente presidente e vice-presidente del Comitato organizzatore, evidenziano la sostanziosa novità di questa edizione: la conquista della vetta di due piccoli vignaioli, segno della minuziosa ed attenta loro opera in vigna e in cantina, nonché la differente provenienza delle uve dei vini sul podio. Infatti, se da un lato viene ribadita l’alta qualità delle uve provenienti dall’Altopiano di Mazzon e da Gleno, nel comune di Montagna, e l’affermazione di zone produttive storicamente meno vocate come Appiano, Caldaro e Pianizza di Sopra, è interessante la novità delle colline nei pressi della città di Merano.

La classifica prosegue quindi con la Riserva “Burgum Novum” dell’azienda Castelfeder di Cortina, quindi il “Sanct Valentin” della cantina di San Michele Appiano, la Riserva “Trattmann” della cantina Girlan di Cornaiano, la Riserva “Maglen” della cantina Tramin e il “Pigeno” dell’azienda di Stroblhof di Appiano. La Cantina di Riva del Garda si piazza all’ottavo posto con il suo “Maso Elesi”, quindi si torna a parlare altoatesino con il  “Kollerhof” dell’omonima azienda di Egna e con il Riserva “Linticlarus” di Tiefenbrunner. Chiudono la top-ten l’azienda friulana Jermann con il “Red Angel” e la toscana Casteldelpiano con il “Melampo”.

Il programma delle Giornate Altoatesine del Pinot nero prevede quindi per domenica 7 e lunedì 8 maggio, dalle ore 13 alle 21, i tanto attesi Banchi d’assaggio presso la Sala Culturale “Haus Unterland” posizionata nel centro storico di Egna (BZ), con un centinaio di esponenti dell’annata 2014: 56 italiani provenienti da varie regioni si confronteranno con quelli stranieri di Francia, Austria, Germania, Svizzera, Ungheria e Repubblica Ceca, del continente americano con USA, Cile e Argentina e infine dall’Oceania con la Nuova Zelanda.

Due sono però gli appuntamenti speciali in calendario che daranno senza dubbio un invidiato tocco di internazionalità alla manifestazione:

– Sabato 6 maggio – ore 16 : evento di matrice borgognone con i “fuochi d’artificio” la Verticale di Pommard 1er Cru Gran Clos des Epenots – Monopole del Domanine de Courcel con le annate 2014-2013-2010-2008-2007-2003-1999 firmate da un vigneron del talento di Yves Confuron e raccontate dal giornalista Giampaolo Gravina per scoprire uno dei terroir tra i più prestigiosi della Côte de Beaune.

– Domenica 7 maggio – ore 9.30: degustazione guidata di Pinot nero della Nuova Zelanda, nazione ospite del 2017. Una delle poche zone ad alta vocazione fuori del territorio d’origine del pinot nero, che negli ultimi vent’anni ha sviluppato un trend molto positivo dal punto di vista sia della qualità che della produzione.

Le sei aziende presenti con i loro prodotti, in rappresentanza di tutte le zone più interessanti dell’isola, da Wairapa a Malborough a Central Otago, saranno guidate da Jeffrey Chilcott, cantiniere dell’azienda piemontese Marchesi di Gresy di Barbaresco, vero e proprio ambasciatore del Pinot nero neozelandese in Italia.

Luciano Pavesio

Luciano Pavesio

Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma agli inizi degli anni ’90 seguendo la filosofia e le attività di SlowFood. Ha frequentato corsi di degustazione e partecipa a numerosi eventi legati al mondo del vino. Le sue esperienze enoiche sono legate principalmente a Piemonte, Valle d'Aosta, Alto Adige e Friuli. Scrive e collabora a numerose riviste online del settore; è docente di corsi di degustazione vino ed organizzatore di eventi.

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